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Benessere: l’energia deve fluire liberamente

 |  Redazione Sconfini

 

Giornata impegnativa quella di oggi. Un’intervista, quindi un passaggio in redazione. E di nuovo di corsa sull’autobus per cercare di essere puntuale al

successivo appuntamento. A questo si aggiungano tre caffè bevuti nella prima parte della mattina. Ecco così in questo stato di agitazione fisico-psichica arrivo da Anita Bencich. Parlo molto, come di consueto. Quando varco la soglia del suo studio a Trieste, le riassumo come si sono svolte le prime ore della mia giornata. Quindi Anita mi invita a stendermi a pancia in giù sul lettino riscaldato. Ora finalmente taccio.

 

Lei posa una mano sulla mia caviglia destra. Improvvisamente il respiro da affannoso, così com’era fino a pochi istanti fa, diviene profondo e, benché sia assolutamente sveglia, riconosco il ritmo respiratorio come quello che ho quando dormo o quando sono profondamente rilassata. “Ma cosa sta succedendo?”, mi domando in uno stato di piacevole abbandono. Anita Bencich, che da trent’anni studia e lavora come massaggiatrice ispirandosi alla medicina cinese, mi sta facendo un trattamento di pranoterapia, ovvero di applicazione energetica.

 

Personalmente sono sempre stata affascinata da quelle che vengono chiamate medicine alternative, ma al contempo ho sempre valutato con razionalità tipicamente occidentale queste teorie. Ma qui non sto più affrontando teorie, sto sperimentando di persona che qualcosa nel mio corpo sta succedendo. Suggestione? Non credo, sto vigilando. Fatto sta che dopo quarantacinque minuti in cui le mani, incredibilmente calde di Anita, hanno toccato le mie articolazioni prima, la schiena, la golalta e la testa poi, sto molto bene e, incredibile, la mia loquacità è contenuta. Sono rilassata.

 

Non posso comunque non chiedere cosa mi ha fatto. “Prima – spiega Anita, che ha studiato con celebri maestri orientali – ho lavorato su quelli che vengono chiamati i chakra minori, collocati sulle articolazioni, in un primo momento sulla parte dorsale, quindi sul davanti. L’energia che noi accumuliamo e che possediamo ha canali di entrata e di uscita. Per far sì che l’energia fluisca liberamente, entrambi i canali devono essere puliti. Così dapprima ho aperto quelli preposti all’uscita di quanto accumulato, collocati nella parte posteriore del corpo, quindi ho consentito l’apertura di quelli destinati a far entrare l’energia nuova, siti nella parte anteriore”.

 

Questo non è l’unico tipo di trattamento che Anita Bencich fa. Accanto a questo ci sono, tra gli altri, il massaggio terapeutico o tradizionale cinese e quello energetico antistress. Il massaggio tradizionale cinese prevede diverse modalità di manipolazione che devono essere adeguatamente scelte in base al tipo di dolore che si desidera alleviare, quale quello articolare, cervicale o il mal di schiena. “Questo trattamento – specifica la massaggiatrice – migliora la circolazione sanguigna e stimola il drenaggio linfatico”.

 

Il massaggio antistress utilizza tecniche che trovano la loro origine nella visione olistica del corpo umano. Secondo tale visione il corpo umano, come le altre realtà complesse, deve essere considerato un tutt’uno, superiore e autonomo rispetto alla somma dei singoli componenti. “Lo yin e lo yang – racconta Anita – sono le due forze antagoniste che spiegano l’esistenza. Esse sono, di fatto, simboli del maschile e del femminile. Secondo la tradizione cinese medica essi sono presenti tanto nei tessuti quanto negli organi del nostro corpo”, e il benessere sta nello stabilire o ristabilire un equilibrio tra le due forze.

 

Vado a farmi sentire il polso”, si usa dire in Cina quando ci si reca dal medico. Sin dall’antichità, infatti, e per essere precisi sin dai tempi della dinastia Sui (580 d.C. - 618 d.C.), i medici cinesi avevano usato come strumento diagnostico l’ascolto e la valutazione del polso. Non solo come da noi per contare le pulsazioni cardiache e il ritmo, ma soprattutto per valutarne la qualità e le eventuali alterazioni, dati utili al fine di emettere una diagnosi. Posare le dita sull’arteria radiale è quindi il gesto che da secoli il medico cinese fa per conoscere lo stato di salute del paziente. “Grazie a questo semplice gesto cui segue un toccare le dita e il gomito – riferisce la massaggiatrice – possiamo avere una mappa delle condizioni del nostro corpo”. Le condizioni cui fa riferimento Anita Bencich riguardano il fluire libero dell’energia. “Lo star male – osserva – viene da un blocco a questo scorrere. Rimuovendo l’ostacolo ci si riappropria del benessere”.

 

Ma ciò che affascina, al di là delle parole e delle spiegazioni, che pure hanno alle spalle studi e testi secolari, è la possibilità di guardare a se stessi in maniera differente. E non solo a se stessi. Se si accetta o, quanto meno, si considera l’ipotesi che oltre che corpo siamo anche altro, si scopre come anche nelle relazioni con gli altri possiamo dare e ricevere attraverso modalità che vanno oltre la parola. In un costante interscambio di flussi energetici.

Tiziana Benedetti

 


In collaborazione con Help!

 

 


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