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Associazioni

Si terrà sabato prossimo 7 novembre, alle 9.30 nell'Auditorium della Cultura Friulana a Gorizia, la XV assemblea regionale delle Organizzazioni di volontariato del Friuli Venezia Giulia sul tema Verso un nuovo Piano sociale per il FVG.

"Insieme al Comitato regionale del Volontariato - ha spiegato l'assessore regionale alla Solidarietà Gianni Torrenti - abbiamo pensato di dedicare l'annuale appuntamento a questo importante tassello delle riforme che la Regione sta realizzando e che riguarda, e tocca da vicino, le realtà del volontariato e i cittadini attivi e solidali della nostra regione. Questa riflessione è oggi sempre più urgente e ci interpella per costruire, tutti insieme, una strategia verso l'integrazione piena di tutti i cittadini, a partire dai più fragili".

Strategia per l'integrazione e l'accoglienza, secondo Torrenti, che include anche migranti e i profughi. "Occorre superare l'idea di emergenza - ha precisato - e promuovere un governo dei fenomeni sociali in atto, favorendo strategie di scambio interculturale e di promozione umana e pensando a ogni persona che si trova a vivere nelle nostre terre come portatrice di risorse che possono arricchire tutti quanti. Una sfida che possiamo vincere tutti insieme, Istituzioni e cittadini, facendo ognuno la propria parte per realizzare un progetto condiviso".


L'assemblea, che avrà anche il compito di eleggere quattro rappresentanti del volontariato nel Comitato di gestione del Fondo speciale per il Centro Servizi del Volontariato (CSV), per il prossimo biennio, sarà aperta dall'assessore Torrenti; seguiranno gli interventi di Giorgio Volpe, presidente del Comitato regionale del Volontariato e i saluti dei rappresentanti sia del Comitato di Gestione del Fondo per il CSV sia del CSV del Friuli Venezia Giulia.

A seguire le relazioni di Paolo Zennarolla della Caritas Diocesana di Udine e di Carlo Francescutti, coordinatore del Comitato tecnico-scientifico dell'Osservatorio nazionale disabilità su La sfida dell'inclusione in Friuli Venezia Giulia, di Franco Codega, consigliere regionale e presidente della VI Commissione consiliare su L'impegno della Regione per l'inclusione, di Pier Oreste Brusori, direttore dell'area Politiche sociali e Integrazione socio-sanitaria della Regione che tratterà Il percorso per la costruzione del nuovo Piano sociale per il FVG.

L'assemblea prevede la relazione sulle attività del Comitato regionale del Volontariato a cura di Domiziana Avanzini, vicepresidente del Comitato e l'aggiornamento sulla gestione del CSV da parte di Giorgio Volpe mentre Franco Bagnarol, portavoce del Forum del Terzo Settore del Friuli Venezia Giulia, darà un'informazione sulla riforma della legislazione sul Terzo Settore e Roberta Sartor, direttore del servizio Volontariato e Lingue minoritarie, informerà sulla presentazione delle domande di contributo 2016.

Torrenti, infine, concluderà la giornata affrontando il tema Sfide e impegni per un Friuli Venezia Giulia sempre più inclusivo.

Tavolo di coordinamento del Forum Terzo Settore convocato da Debora Serracchiani (Presidente Regione Friuli Venezia Giulia), alla presenza di Gianni Torrenti (Assessore regionale Cultura, Sport e Solidarietà) e dei rappresentanti delle associazioni e degli enti attivi in FVG negli ambiti del volontariato, dell'associazionismo, della cooperazione sociale, della solidarietà - Udine 12/10/2015 - Foto ARC Montenero

Nella Giornata internazionale del volontariato, che si è svolta lo scorso 5 dicembre, Andrea Olivero (portavoce Forum Terzo Settore), Fausto Casini (responsabile Consulta Volontariato), Emma Cavallaro (presidente ConVol) e Stefano Tabò (presidente CSVnet), hanno inviato ai direttori dei principali quotidiani italiani la “Lettera al Paese” scritta in occasione della VI Conferenza nazionale del volontariato, che si è svolta a L'Aquila dal 5 al 7 ottobre scorso. La Conferenza, alla quale hanno partecipato più di 800 volontari (anche se in misura quantitativa di gran lunga inferiore alle precedenti) che si sono espressi sui temi e le problematiche che coinvolgono il non profit e che hanno ribadito l’impegno del  volontariato nella cura dei beni comuni e nella difesa dei diritti dei più deboli, ha trovato il suo punto di sintesi nella "Lettera al Paese" rivolta alle componenti sociali, istituzionali,  politiche, produttive ed economiche.

LETTERA AL PAESE

I volontari, riuniti nella VI Conferenza Nazionale del Volontariato dell’Aquila, rivolgono il seguente appello ai cittadini e a tutte le componenti sociali, istituzionali, politiche, produttive ed economiche del Paese. Anche se questa crisi sta colpendo duramente tutti, e soprattutto i più deboli, noi crediamo che sia un’occasione per ripensare a fondo la nostra società e il nostro modello di sviluppo e per delineare un futuro più sostenibile e giusto. Occorre però affrontarla con un grande sforzo culturale, per individuare le strade del cambiamento, con disponibilità e capacità di innovazione, perché non è una crisi solo economica e finanziaria, ma anche sociale, politica, culturale e spirituale. In questo sforzo culturale vogliamo coinvolgere i cittadini, la politica, le Istituzioni. Noi, che già siamo presenti in tutte le situazioni più difficili e ovunque ci sia da difendere il bene comune, ci impegniamo ad esserlo ancora di più, con la gratuità, la solidarietà e la responsabilità che ci contraddistinguono.

Ci impegniamo a difendere i diritti di ciascuno, soprattutto dei più deboli, e ad assumere con responsabilità il nostro ruolo di denuncia dei bisogni, delle ingiustizie, delle inefficienze.
Ci impegniamo ad attivare percorsi di coesione sociale, rigenerando i tessuti relazionali delle nostre comunità, nel rispetto delle specifiche identità.
Ci impegniamo a cercare e proporre nuovi stili di vita e modelli di sviluppo, che ci permettano di guardare con più fiducia al futuro.
Ci impegniamo a collaborare con gli altri soggetti del terzo settore e della società civile, dell’Amministrazione pubblica e del privato per costruire filiere di solidarietà e di inclusione.
Ci impegniamo a ricercare ad ogni livello – dal locale, al regionale, al nazionale – forme di rappresentanza per essere più incisivi, sia a livello sociale che a livello politico.
Ci impegniamo ad essere i primi testimoni di trasparenza nel corretto utilizzo delle rialtsorse, sia umane che economiche.
Ci impegniamo a comunicare sempre meglio i temi di cui ci occupiamo, chi siamo e che cosa facciamo.

CHIEDIAMO

Chiediamo di rimettere al centro delle scelte politiche, economiche, culturali ed amministrative la persona umana, criterio, cifra e misura di ogni politica.
Chiediamo che il volontariato sia riconosciuto come un moltiplicatore di risorse relazionali ed economiche, in grado di contribuire alla governance delle nostre comunità e dei nostri territori. Non possiamo accettare di essere chiamati solo ad attuare scelte fatte da altri o a coprire le carenze dei servizi pubblici, delle Amministrazioni e delle istituzioni. Chiediamo di incidere sulla determinazione delle politiche locali, nazionali e globali, sui temi di cui ci occupiamo.
Chiediamo alla politica, alle amministrazioni, alle aziende che facciano della legalità, dell’etica del bene comune, della solidarietà e della sobrietà la base di qualsiasi comportamento personale e collettivo.
Chiediamo di conseguenza la trasparenza necessaria per costruire rapporti corretti. Il volontariato difende la propria autonomia e rifiuta logiche clientelari o di strumentalizzazione.

E’ all’interno di questa cornice che chiediamo:
- che il mondo del lavoro costruisca, promuova e agevoli il volontariato;
- che ne venga riconosciuto il valore educativo, anche inserendo sistematicamente programmi specifici nella scuola e nella formazione degli adulti;
- l’applicazione dei livelli essenziali di assistenza su tutto il territorio nazionale;
- chiediamo l’approvazione di una legge efficace contro la corruzione e il riutilizzo nel sociale delle risorse liberate e dei beni confiscati ai corrotti;
- che il Governo aumenti e stabilizzi i finanziamenti per il servizio civile nazionale;
- che faccia diventare il 5 per mille legge dello Stato, conceda agevolazioni fiscali, abbatta l’Iva e preveda alcune esenzioni (Irap, tassa rifiuti, bollo auto…) anche alla luce delle indicazioni dell’Unione Europea;
- che Governo e forze politiche si facciano carico dell’urgenza di rivedere, diminuendole, le spese militari e di aumentare l’impegno di risorse per il welfare;
- che si semplifichino le pratiche burocratiche e amministrative che soffocano soprattutto le piccole organizzazioni;
- che si inserisca il parametro della reciprocità nelle relazioni con la Pubblica Amministrazione, per avere certezza dei finanziamenti e dei tempi di erogazione;
- che si mettano a disposizione delle associazioni strutture, strumenti, spazi urbani, anche velocizzando e rendendo più trasparenti l’assegnazione dei beni confiscati;
- l’istituzione del Registro delle Reti nazionali di volontariato e la riforma dell’Osservatorio Nazionale;
- che le istituzioni comunitarie elaborino un programma chiaro di promozione e sviluppo della cittadinanza attiva europea, anche in funzione della promozione del volontariato;
- che le istituzioni nazionali ed europee riconoscano e valorizzino la realtà del volontariato internazionale, quale strumento di promozione della pace e di valorizzazione della cittadinanza globale;
- che il Governo si attivi affinché il servizio pubblico radiotelevisivo presti maggiore attenzione al volontariato e alla comunicazione sociale e che venga attivato un canale ad esso dedicato;
- chiediamo che i media offrano una rappresentazione del volontariato e del sociale più articolata e rispondente alla realtà.

Ringraziamo quei cittadini che tante volte ci hanno dimostrato fiducia, e chiediamo loro un’alleanza più forte, per cambiare e ricostruire insieme il nostro Paese.

 

Le parole del celebre filosofo dell’educazione Jacques Maritain “L’amore del bene e della giustizia, ed anche l’amore delle imprese eroiche: anche questo è naturale nei figli dell’uomo”, fanno riflettere sulla preziosa ed esclusiva capacità dell’essere umano di farsi portavoce di un’associazione nata poco più di un anno fa per l’esplicito volere di tante persone malate di sclerosi multipla: l’associazione Ccsvi-sm (Insufficienza venosa cronico cerebro-spinale nella sclerosi multipla). Nicoletta Mantovani ne è la presidentessa ed a lei è stata riscontrata questa patologia. Noi l’abbiamo incontrata a Bologna dove recentemente si è tenuto un incontro della sua associazione.

I lavori della XIII Assemblea regionale del Volontariato si sono svolti a Udine, nell'Auditorium della Regione, in un clima di partecipazione e di proficuo confronto. Da parte dei rappresentanti delle circa 1.700 associazioni attive in Friuli Venezia Giulia è stato apprezzato il metodo perseguito dall'Amministrazione regionale e il dibattito ha consentito di delineare i temi che rappresenteranno il percorso del movimento nei prossimi mesi, già in vista della XIV Assemblea regionale, in programma per febbraio.

L’8 ottobre scorso si è svolta a Gorizia l’annuale Assemblea regionale delle mille e più associazioni di volontariato iscritte al Registro regionale del Friuli Venezia Giulia. Un’assise che è stata inserita nella tre-giorni dedicata alla Conferenza internazionale dal titolo “Italia – Europa Centrale e Sud Orientale. Volontariato ed istituzioni a confronto” voluta dalla Regione e organizzata dal Centro Servizi del Volontariato del Friuli Venezia Giulia.

Sono state tre le donne elette ai vertici del volontariato del Friuli Venezia Giulia nello scorso mese di giugno. Tutte e tre in rappresentanza della provincia di Trieste: Tiziana Benedetti, Domiziana Avanzini e Alda Paoletti. Il capoluogo giuliano a sorpresa spiazza le province di Udine, Pordenone e Gorizia che portano a casa, rispettivamente, solo un rappresentante. Non era mai successo che Trieste riuscisse a far eleggere tre persone nel Comitato regionale del volontariato, l’organo di indirizzo politico e strategico del no profit autoctono, ma soprattutto non era mai successo nella storia del volontariato regionale che qualche provincia facesse l’en plein dei posti disponibili. Triesta dà un segnale forte: vuole cambiare pagina e i nomi delle elette lo dimostrano. I sette rappresentanti eletti dalle associazioni di volontariato si uniranno ora agli altri otto membri che rappresentano gli enti pubblici per costituire il nuovo Comitato regionale del volontariato.

Si è svolta sabato 11 maggio presso l’Auditorium di via Sabbadini a Udine l’assemblea regionale delle associazioni di volontariato socie del Centro Servizi Volontariato Friuli Venezia Giulia, per discutere su importanti tematiche inerenti il funzionamento dell’ente (statuto e bilanci).

altIl mandato dei membri del Comitato di Gestione del fondo speciale del volontariato è in scadenza. Tra poche settimane, infatti, le organizzazioni di volontariato di tutta la regione iscritte al Registro regionale delle onlus sono chiamate ad esprimere quattro nomi per altrettanti posti di rappresentanza in seno al Comitato su quindici complessivi (le onlus di ogni provincia eleggono un loro rappresentante, i rimanenti undici membri siedono al tavolo in rappresentanza delle Fondazioni di origine bancaria e degli enti pubblici).

Un lamento proveniente da un letto di corsia dell’ospedale Policlinico di Milano, aveva attirato l’attenzione di un medico che stava attraversando un reparto. Era un pomeriggio dell’estate del 1975 e il professor Erminio Longhini, primario medico dell’ospedale di Sesto San Giovanni, si avvicinò al letto in cui giaceva una donna, che con un flebile ma insistente gemito continuava a chiedere un qualcosa di tanto semplice quanto indispensabile: un bicchiere d’acqua.

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