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Pilates, una disciplina per tutti

 |  Redazione Sconfini

 

Consapevolezza del proprio corpo e della propria mente per condurli in una singola, dinamica e ben funzionante entità. Potremmo riassumere con questa definizione la filosofia che sta alla

base del metodo Pilates. Nel rispetto del motto “la cosa importante non è ciò che stai facendo ma come stai eseguendo ciò che fai” di Joseph Hubertus Pilates, ideatore di questa disciplina, gli esercizi del metodo Pilates non presuppongono una ripetizione esasperata, finalizzata a sé stessa, ma la concentrazione mentale sugli esercizi che si stanno eseguendo. Per capire meglio come si svolge un corso Pilates, abbiamo incontrato Silvia Malossi, responsabile dello Studio Pilates Ventinove a Trieste.

 

A chi è rivolta questa disciplina?

“È rivolta a tutti. A giovani, anziani, atleti, professionisti che devono ottimizzare i tempi. È rivolta veramente a tutti”.

 

Alcune volte i clienti provengono da cicli di fisioterapia?

“Sì, spesso facciamo da step subito dopo la fisioterapia per aiutare la persona a ritornare all’attività normale. Ad esempio, anche gli atleti, dopo un trauma e dopo un ciclo di fisioterapia, vengono da noi perché non sono pronti subito a ricominciare la normale attività e, quindi, li aiutiamo a riprenderla in modo più corretto”.

 

Le lezioni sono individuali o collettive?

“Si possono eseguire sia delle lezioni collettive, cioè in piccoli gruppi, e si tratta della parte a corpo libero della tecnica denominata matwork; sia, altrimenti, fare le lezioni sugli attrezzi, universal reformer o sulla cadillac, che sono individualtali perché vengono adattate all’esigenza della persona. Dopo gli esercizi individuali, casomai, è possibile seguire delle lezioni anche sugli attrezzi in contemporanea con una o due persone, ma solamente se sono sullo stesso livello di preparazione e hanno le stesse necessità. All’inizio, comunque, le lezioni sono sempre individuali perché prima dobbiamo impostare la persona, insegnarle tutti i principi della tecnica; quando la persona diventa pratica, allora si può pensare eventualmente di farla lavorare in coppia con qualcun altro”.

 

Mi sembra di capire, quindi, che questa disciplina sia un percorso…

“Esattamente, nel momento in cui accogliamo qualcuno, gli facciamo una valutazione iniziale e su tale base vediamo quali sono le sue esigenze. Partendo da queste premesse, il cliente poi inizia un percorso progressivo: la lezione, quindi, non è standard per tutti e si modifica a seconda delle esigenze della persona che ci troviamo davanti. Anche per questo motivo non ci sono standard fissi di durata tra i vari livelli, ma viene basato tutto sul soggetto”.

 

Quali sono gli strumenti che vengono utilizzati?

“Noi della CovaTech utilizziamo gli attrezzi che sono proprio stati ideati da Pilates per la tecnica: tutti strumenti un po’ particolari che servono ad ottimizzare il lavoro. Spesso vengono utilizzati per far capire meglio un esercizio; a volte si usano per aumentare la difficoltà dell’esercizio al fine di migliorare la prestazione. Gli strumenti in questione, comunque, permettono di lavorare sempre in scarico della colonna vertebrale. La cosa importante da dire, infatti, è che il fisico non viene mai stressato: solo così si riesce a lavorare bene e a creare una forte tonificazione, pur mantenendo l’elasticità muscolare che, di solito, con un classico allenamento non si ottiene perché o si è forti e rigidi o elastici ma non tonici. Noi, con questa tecnica, riusciamo ad ottenere il tutto”.

 

Ma nel caso degli studi CovaTech gli strumenti sono stati modificati?

“No. Gli strumenti sono quelli che sono stati ideati da Pilates. Questi strumenti lavorano con delle molle, e sono pertanto elementi che devono essere sicuri. La CovaTech, che oltre a certificare gli studi fornisce anche le attrezzature, li ha resi sicuri al 100%: infatti, tutti gli strumenti che utilizziamo hanno ottenuto l’omologazione TUV e sono assolutamente collaudati offrendo così garanzia di sicurezza”.

 

Il metodo Pilates è adatto per chi cerca lo sfogo fisico o è piuttosto “soft”?

“Spesso il metodo Pilates viene inteso come una disciplina molto dolce, uno stretching. In realtà, con le persone che hanno dei problemi o che sono molto rigide, ovviamente, il protocollo prevede esercizi di allungamento o prettamente posturali. Se, invece, un soggetto sano vuole fare esercizi per pura attività fisica, ed abbiamo molti clienti che lo fanno, c’è da sfogarsi: i livelli partono da uno di tipo base fino ad uno di tipo super avanzato, e vi assicuro che un livello avanzato lo sostieni soltanto con l’allenamento”.

 

È utile come allenamento per le altre attività sportive?

“Sì, senz’altro. Noi, infatti, seguiamo tantissimi atleti per il fatto che tante discipline sportive creano dei disequilibri a livello fisico o perché non sono delle discipline “simmetriche”: in questi casi, colmiamo le lacune, qualora ci siano, dello sport che già viene praticato oppure cerchiamo di rendere migliore la prestazione atletica del soggetto. Vengono tanti atleti che hanno bisogno di un aiuto per migliorare il loro gesto atletico perché, magari, loro fanno l’allenamento specifico per la loro disciplina, mentre noi operiamo globalmente. A detta degli stessi atleti otteniamo ottimi risultati”.

 

Ci avviciniamo all’estate: c’è qualcuno che arriva in studio per affrontare la prova costume?

“Per norma di vita io ritengo che sarebbe giusto fare attività fisica per tutto l’anno, senza stressarsi, perché allora il moto non fa più bene. Sicuramente ci sono anche quelli “dell’ultimo mese” che, comunque, vengono soddisfatti: questa disciplina ottimizza molto il tempo, e in un’ora di lezione si ottengono più benefici rispetto alle altre, e quindi facciamo contente anche le signore che vengono da noi per la prova costume. Generalmente, però, arrivano mosse dall’emergenza e poi restano per tutto l’anno”.

 

Per concludere, possiamo dare un consiglio a coloro che si accostano per la prima volta al Pilates?

“Il metodo Pilates è un metodo fantastico, vario e adatto a tutti. L’importante è che sia praticato con un insegnante certificato, e mi riferisco ad una certificazione seria e non rilasciata a fini puramente commerciali. Quando una persona decide di seguire questo metodo, stia attenta alla certificazione dell’insegnante perché le certificazioni serie sono rare, molto sudate dall’insegnante, e sono pochi gli insegnanti certificati realmente”.

Elena Miserocchi

 


In collaborazione con Help!

 

 


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