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Debora, la friulana che mette alla frusta il PD

 |  Redazione Sconfini

debora serracchiani, immagine, fotogramma, PDLei si chiama Debora Serracchiani e da molte ore il suo intervento del 21 marzo all'assemblea dei segretari di circolo del Partito Democratico, tenutasi a Roma, è in cima ai video più visti su Youdem, la "televisione" del Partito Democratico sul web.

La giovane segretaria del circolo comunale di Udine nonché vicecapogruppo del PD alla Provincia di Udine, nata a Roma nel 1970, ma avvocato nella città friulana, è stata la più applaudita della giornata. In un intervento di una decina di minuti ha toccato tutti i nervi scoperti del PD raccogliendo applausi e consensi che in alcuni frangenti l'hanno addirittura imbarazzata.

In un crescendo di frustate alla classe dirigente e di proposte per uscire dalla crisi di credibilità del partito, la Serracchiani indica una sorta di decalogo che qui sintetizziamo.

1. Veltroni ha fallito per colpe non solo sue, ma per l'impossibilità (chiara frecciata agli altri dirigenti del partito) di poter e voler fare una sintesi politica chiara e unificatrice sui temi della quotidianità politica.

2. E' stato un grande errore lasciare Dipietro a fare l'unico oppositore, in special modo perché Italia dei Valori non ha nulla a che fare con il centrosinistra e perché ha potuto cavalcare battaglie e temi che invece dovrebbero appartenere al PD

3. Un'altra frustata ai vertici del partito, a quella nomenclatura che ha contribuito ad affossare Veltroni: l'appartenenza al partito è più sentita dalla base che non dai dirigenti, malati di personalismo.

4. Secondo la Serracchiani quindi, occorre superare i protagonismi tipici della vecchia classe dirigente, scegliendo a volte il silenzio, piuttosto che la conquista di un trafiletto di giornale.

5. Puntare velocemente alla formazione di una nuova generazione politica radicalmente diversa da quella precedente, più vicina ai bisogni dei cittadini e meno corrotta dal potere.

6. L'esponente friulana del PD, riserva prima parole velatamente polemiche sulle modalità di scelta del neo segretario Franceschini, la cui elezione è stata molto contestata dalla base, ribadendo che ha scelto di affrontare un compito difficile, perché non è un uomo nuovo, ma parte integrante dell'establishment dei vecchi partiti.

7. Poi però ammette, tra gli applausi, che Franceschini ha capito che il PD aveva bisogno di una credibilità nuova e che lui ci stai riuscendo alla grande.

8. Poi una bocciatura totale alle scelte del Governo sui temi della sicurezza: "le ronde sono espressione di una sicurezza fai da te di sceriffi politicizzati" e "le leggi che impongono ai medici di denunciare i clandestini malati, che porteranno anche alla nascita di bambini fantasma" sono norme nelle quali non ci possiamo riconoscere.

9. Governo bocciato anche sul fronte economico: "Non ci riconosciamo in un paese che non tassa i ricchi solo perché si pensa siano troppo pochi".

10. E infine un "caloroso" invito: le candidature alle europee facciamole proporre ai circoli e non ai dirigenti regionali. E' il caso di dare un segnale forte.

Il segnale della Serracchiani è forte e chiaro: l'avranno sentito tutti?

Per intanto la sensazione è che sia nata una nuova stella nel panorama politico italiano.


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