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Operazione trasparenza kamikaze PD. Mancano all'appello 110 milioni di euro (almeno)

 |  Redazione Sconfini

Guardando a ciò che sta accadendo nei principali partiti si potrebbe dedurre che i sondaggi che stanno propinando siano quantomeno farlocchi.

Il Pdl che diventa più giustizialista dell'Idv di Di Pietro sacrificando due importanti "portatori di voti" come Dell'Utri e Cosentino solo perché sospettati di essere i referenti della mafia e della camorra (ma poi assolda nelle liste impresentabili di ogni risma e molti pregiudicati), Monti che sembra diventato il più grande sostenitore a livello mondiale del civismo (ma imbarca Fini, Casini e la sua famiglia), Il Pd che sembra a parole più innovatore del partito dei pirati tedesco e che praticamente si trova costretto come tutti gli altri a inseguire Grillo su tutti i temi: rinnovamento, costi della politica, taglio delle spese militari, trasparenza, liste pulite.

Insomma, ciò che fino a poco tempo fa era bollato di essere antipolitica è diventato il cardine delle promesse elettorali un po' di tutti i partiti. Chissà se Napolitano moniterà contro i rischi dei novelli demagoghi populisti. Questa rincorsa alle tematiche grilline sembra esagerata se fosse vero che il Movimento 5 Stelle sarebbe depositario (solo) del 15% dei suffragi come documentano la maggior parte dei sondaggi. Da questo dato, il sospetto che i sondaggi siano quantomeno imprecisi.

Ma il tema del presente ragionamento non è questo, quanto il clamoroso autogol che il Pd ha fatto in un'arruffata operazione trasparenza che ha lanciato oggi la Repubblica. Ammesso che sia di interesse di qualcuno, per la cronaca il Pd Nazionale metterà a budget per le spese elettorali 6,5 milioni di euro, che poi guarda caso sono circa i soldi che i cittadini che hanno votato alle primarie e parlamentarie (altra mal riuscita scopiazzatura delle parlamentarie grilline) hanno versato nelle casse del partito poche settimane fa.

Il Pd (in questo pdf) ha dichiarato pubblicamente le sue spese in questi ultimi anni (dal 2008 al 2010 compreso) durante i quali ci sono state le Politiche 2008, le Europee 2009 e le Regionali 2010. Mancano i dati del 2011 e del 2012 ma si può intuire dal trend e dal fatto che non ci sono state grandi competizioni elettorali a parte qualche importante Comune, che siano state gestioni un po' meno costose.

Ebbene, il Pd dichiara ufficialmente di aver speso:

2008: € 18.418.043 (ci cui 8.866.259 per le elezioni politiche)

2009: € 16.014.463 (di cui 13.942.883 per le Europee)

2010: € 14.098.340 (ci cui 9.354.713 per le Regionali)

Per un totale di € 48.530.846 cui potremmo aggiungere altri 20 milioni abbondanti per le gestioni 2011 e 2012 facendo arrivare così il totale dei costi di gestione del Pd Nazionale a 70 milioni di euro in 5 anni (la legislatura iniziata nel 2008).

Sono tanti bei soldini vero? Già, però all'operazione trasparenza manca un dato: quello dei rimborsi elettorali. Senza contare i numerosi milioni di euro che il Pd ha incassato quali rimborsi delle Regionali e delle Europee, già in questo articolo del dicembre 2009, si poteva essere sicuri di quanto avrebbe incassato il partito bersaniano dal 2008 al 2013: trattasi di € 180.231.505!

Chiara la sottrazione?

Il Pd ha incassato in questi anni 180 milioni di euro.

E ammette di averne spesi solo 70!

DOVE SONO FINITI E COME SONO STATI SPESI GLI ALTRI 110 MILIONI DI EURO???

Questa sarebbe un'utile operazione trasparenza.

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