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Ineleggibili ed esclusi: il magico mondo di Zanda e Finocchiaro

 |  Redazione Sconfini

La premiata ditta Zanda e Finocchiaro sta cercando di far digerire ai normodotati, una minoranza ma incredibilmente ancora con una voce in capitolo nel Pd, un cavillo che di fatto escluderebbe il Movimento 5 Stelle dalle schede elettorali.

Il codicillo sfrutterebbe il fatto che il M5S non ha statuto e non vuole riconoscersi come partito. La nobile scusa sarebbe quella di pretendere trasparenza nei bilanci e democrazia interna per tutte le formazioni politiche come prescritto dalla costituzione. Il fatto che la proposta arrivi dal Pd dei Penati e del Monte dei Paschi di Siena è sufficiente a capire che naturalmente lo scopo è un altro e in questo caso è duplice: da un lato si cerca di innervosire gli esponenti del Movimento 5 Stelle sviando l'attenzione pubblica dall'immobilismo in cui è precipitato il governo a causa dei ricatti di Berlusconi, dall'altro si punta sottilmente ad avvicinare agli occhi dell'opinione pubblica vicina al centrosinistra il Movimento 5 Stelle al Pdl.

Come? Con due semplici mosse.

L'argomento chiave, storico si potrebbe dire, di questo 2013 è l'ineleggibilità di Berlusconi. Finora nessuno, Pd in testa, aveva sollevato la questione negli ultimi 20 anni benché la legge sia chiarissima.

In pochissime parole: il proprietario di una concessione pubblica che gestisca un'azienda che fatturi più di una tabaccheria è ineleggibile. Mediaset fattura quanto alcune decine di migliaia di tabaccherie messe insieme ergo Berlusconi è ineleggibile.

La legge era chiara a tutti, persino a Violante che nel 2003 ammise che il centrosinistra aveva fatto finta di non vedere la questione dell'ineleggibilità di Berlusconi fin dal 1994, svelando già 10 anni fa di che pasta fossero fatti i vertici degli allora Democratici di Sinistra. Per altri 10 anni il problema fu insabbiato e Berlusconi ha portato a picco l'Italia con il contributo di questa gente.

Ora che il Movimento 5 Stelle è entrato in Parlamento il problema finalmente si ripropone e i pentastellati promettono di mettere al più presto ai voti l'ineleggibilità del Cavaliere. Purtroppo però dopo quasi 3 mesi dal voto ancora lorsignori del Pd e Pdl non si sono ancora messi d'accordo sulla presidenza della Giunta per le Elezioni. Strano vero?

Il Pd, per bocca del solito Violante (che sta al mestiere di magistrato quanto una pornostar a un convento) ha già fatto capire che, non essendo cambiato nulla rispetto al '94 non vede perché ora si debba votare l'ineleggibilità di Berlusconi. Nella sua testa un serial killer che ha già ucciso 6 volte può farlo anche la settima. Perché fermarlo? In fondo non è cambiato nulla rispetto al primo omicidio. Quindi il Pd sembra orientato a votare contro la proposta del M5S nonostante i soliti mugugni interni destinati a rientrare per paura di non essere ricandidati.

Come far digerire la scelta al suo già penalizzato ed avvilito elettorato? Ed ecco la seconda mossa. Il senatore Zanda fin qui è entrato nel palcoscenico politico nazionale sostanzialmente per aver più volte ribadito la sua posizione in merito l'ineleggibilità di Berlusconi che lui ha plurime volte ammesso di voler mandare a casa attraverso questo mezzo. Ora Zanda si propone come co-firmatario del codicillo Finocchiaro, la miss Ikea che usa gli uomini della sua scorta (pagati da noi) come fossero i suoi camerieri, per mettere fuorigioco i 5 Stelle.

Ora, o questo Zanda è un genio della strategia politica che in un colpo solo vuole far fuori il Pdl (senza Berlusconi il Pdl si polverizzerebbe all'istante) e il M5S (che gli sta rosicchiando ogni giorno un po' di consenso) oppure arriverà suo malgrado a una conclusione del genere: "non possiamo escludere dalla vita politica Berlusconi e i 5 Stelle, quindi ritiriamo il codicillo anti-movimenti ma per lo stesso motivo salviamo Berlusconi dall'ineleggibilità", come se le due cose fossero sullo stesso piano.

Il cetriolo ai poveri elettori del Pd sarebbe piantato al posto giusto con una dolcezza tale che forse neanche se ne accorgerebbero. A meno che il numero dei cetrioli non abbia a quel punto superato il livello di guardia.

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