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Sondaggio Ipr Marketing per Repubblica.it sulle intenzioni di voto per le Europee. Sconfini aveva previsto tutto

 |  Redazione Sconfini

Antonio Di Pietro, italia dei valori, partitoIn un articolo pubblicato oltre un mese fa, nel quale abbiamo fatto una riflessione sull'eventuale approvazione della legge elettorale per le europee (poi approvata) abbiamo anche cercato di tracciare un possibile quadro del successo elettorale delle varie formazioni e mestieranti a caccia dei soldi facili promessi dall'essere europarlamentari. Oggi viene pubblicato su Repubblica.it un sondaggio condotto da Ipr Marketing sulle intenzioni di voto, a 3 mesi dalle europee, con un esito che ci riempie d'orgoglio. Stando ai risultati di questo sondaggio, realizzato un mese dopo il nostro articolo, eccezion fatta per la valutazione dell'Udc abbiamo centrato tutte, ma proprio tutte, le previsioni.

Ecco cosa avevamo scritto il 30 gennaio:

1. Anziché dividersi e sottodividersi ancora (pensiamo ai quattro gatti di Rifondazione Comunista che stanno pensando ad un'ulteriore scissione tra vendoliani e fedeli alla linea di Ferrero), i partiti più piccoli soprattutto a sinistra saranno costretti a unire le forze per avvicinarsi allo sbarramento, magari con un progetto politico più credibile dell'arruffata "Sinistra Arcobaleno". Il tutto con una positiva semplificazione del quadro politico.

2. Un altro possibile scenario, che potrebbe sorprendere non poco i protagonisti dell'accordo/inciucio fronte Pd, sarà il ribaltamento della filosofia del "voto utile". Alle politiche, soprattutto nella sinistra sono stati centinaia di migliaia a optare per il Pd sacrificando la fede comunista, nella speranza di battere Berlusconi o di trovarsi comunque rappresentati da un'opposizione forte. Tutti i sogni sono andati in frantumi dal momento che il Pdl ha stravinto le elezioni, del Pd tutto (il male) si può dire tranne che rappresenti un'opposizione seria e le istanze più vicine al sociale sono completamente disattese. Per questo motivo, il "voto utile" che ha permesso al Pd di annichilire la Sinistra alle politiche con un roboante 33,17%, potrebbe ribaltare i suoi effetti, riversando voti del Pd nella sinitra radicale che se unita potrebbe superare lo sbarramento. Il risveglio, soprattutto delle coscienze, nel Pd sarebbe un altro dato positivo.

3. Il Pdl dovrebbe confermarsi primo partito in Italia con qualsiasi legge elettorale. Nonostante i grandi errori e i grandi scandali in pochi mesi (Alitalia, Social Card, Lodo Alfano, Legge sulle intercettazioni, illegittimità delle decisioni sulla guerra tra Procure) gli italiani continuano ad amare Berlusconi e il suo decisionismo. Difficile comunque ripetere il 37,8% circa delle Politiche.

4. La Lega, quale che sia lo sbarramento, non avrà problemi poiché alle politiche ha superato ampiamente l'8% e, sebbene il caos Alitalia abbia fatto storcere il naso a molti padani, sembra goda ancora di molta credibilità. Stesso discorso per Italia dei Valori, partito del momento nonostante le campagne di discredito imposte da tv e giornali, che può contare sul sempre più numeroso e informato popolo del web. Dipietro nasconde i suoi obiettivi, ma potrebbe anche avvicinare il 10%, grazie alla sua opposizione dura e pura.

5. La scarsa visibilità, ecco un'altra possibile sorpresa, e i troppi parlamentari chiacchierati (Totò Cuffaro, condannato per favoreggiamento a un mafioso, in testa) potrebbero costare invece molto cari all'Udc. Il partito di Casini aveva raccolto un ottimo 5,6% alle politiche ma potrebbe pagare lo scotto di un'opposizione all'acqua di rose, eccezion fatta per il federalismo, e la scarsa trasparenza dei suoi rappresentanti in parlamento. La soglia del 4% potrebbe essere un ostacolo che l'Udc supererà o non supererà per pochissimi voti.

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Ed ecco la tabella (qui invece il commento) pubblicati da repubblica.it dopo aver eleborato i risultati del sondaggio: sembra di rileggere il nostro articolo di 35 giorni fa. Come già affermato in precedenza, eccezion fatta per l'analisi erroneamente pessimistica sull'Udc, macchiatosi in queste ultime settimane anche dall'emendamento D'Alia (la cosiddetta norma ammazzablogger), tutte le nostre previsioni e i nostri commenti si sono rivelati premonitori. E questo ben prima delle dimissioni di Veltroni e della condanna in primo grado a 4 anni e mezzo all'avvocato Mills (corrotto da Silvio Berlusconi per testimoniare il falso in alcuni processi a carico del premier) a testimonianza del fatto che oltre un terzo della popolazione non è informata dei fatti da stampa e, soprattutto, televisione.


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