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In campagna elettorale con Benito

 |  Redazione Sconfini

Nel paese dell'impunità per i potenti (legittimo impedimento, lodo Alfano, scudo fiscale, immunità parlamentare), della corruzione dilagante (dal caso Tarantini allo scandalo protezione civile), del puttanaio continuo (festini a luci rosse da Berlusconi a Bertolaso), delle tangenti consegnate in strada (assessore pdl al comune di Milano Mirko Pennisi) non poteva mancare l'eterno ritorno dei fascisti nostalgici del Duce e del Ventennio. Il protagonista di questo exploit è Luigi Celori, ex An, ora nel Pdl, consigliere regionale uscente e nuovamente candidato alla regione Lazio. Sostiene ovviamente Renata Polverini (quella fmussoliniceloriamosa per aver derubato il fisco in alcune operazioni immobiliari) celebre per l'ammissione "Forse ho evaso, ma vi denuncio lo stesso".

Ebbene, lo statista Celori, per accalappiare le crescenti fasce di elettorato neofascista ha deciso di non accontentarsi di distribuire il tradizionale "santino" elettorale, ma consegna nelle mani dei propri sostenitori il "Calendario Storico 2010 - Anno LXXXVIII Era Fascista". In pratica una celebrazione del fascismo a 88 anni dalla presa del potere del Duce.

Il nostralgico del ventennio in barba alla Costituzione che alla XII disposizione transitoria vieta la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista e in barba al reato di apologia di fascismo (legge Scelba) che si manifesta «quando un'associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista».

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