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Si possono combattere le rughe?

 |  Redazione Sconfini

 

La comparsa delle rughe cutanee è uno dei segni caratteristici dell’invecchiamento del volto. Questi inestetismi sono causati da alterazioni

a livello biochimico, istologico e fisiologico, alle quali si associano in maniera variabile lo stile di vita, i fattori genetici e ambientali. Solchi e pieghe sono determinati pure dal costante stiramento prodotto dalla forza di gravità e dall’incessante movimento della muscolatura mimica. Quest’ultima ha un ruolo determinante nella manifestazione esterna dell’emotività individuale e influenza la valutazione anagrafica e quella caratteriale. Da molto tempo la medicina e la chirurgia estetica si adoperano per attenuare le rughe riconoscendone una valenza negativa sia estetica che psicologica.

 

Le rughe cutanee possono essere affrontate con metodi meno invasivi e definitivi di quelli della chirurgia estetica con la tecnica degli iniettabili riempitivi, i filler. “Queste sostanze – spiega il dottor Costantino Davide, specialista in chirurgia plastica alla Casa di Cura Sanatorio Triestino di Trieste – sono iniettabili direttamente nei solchi e nelle rughe con microscopici aghi, con un’utilità soprattutto per le pieghe nasolabiali e periorali, ma pure per definire malteglio i margini labiali e dare turgore alla bocca. Vanno a colmare gli avvallamenti e le fessurazioni, correggere cicatrici, rendendo l’aspetto della pelle liscio e compatto. La loro durata è variabile a seconda del materiale scelto e dell’effetto ricercato”.

 

Esistono diversi tipi di filler: quelli riassorbibili (come l’acido ialuronico e il collagene) e quelli semipermanenti di derivazione sintetica e acrilica (in molti casi abbandonati per aver creato talvolta dei problemi). “L’acido ialuronico, presente naturalmente nel tessuto connettivo, viene iniettato senza necessità di test preventivo – sottolinea il chirurgo plastico – in quanto la forma sintetica non dà intolleranza. Il collagene, normale componente del tessuto connettivo, è impiegato nella forma di derivazione animale (dopo due test praticati a distanza di 15 giorni per garantire il paziente da un’eventuale ipereattività). Il risultato migliorativo estetico che ne deriva è visibile da subito e ha un effetto limitato nel tempo che va da 3 fino a 6 mesi a seconda del metabolismo personale. Anche se la pratica iniettiva può apparire semplice, in realtà deve necessariamente essere eseguita dopo un’analisi accurata fatta da un medico specialista di grande esperienza e provata professionalità”.

 

Chirurgia o medicina, quindi? Meglio il lifting o i riempitivi? “A queste domande non ci sono risposte univoche: se si sceglie di ringiovanire davvero l’estetica del proprio viso, è bene farlo optando per un percorso completo dagli effetti molto naturali. In altre parole, oggi abbiamo a disposizione numerose armi per trattare efficacemente ogni aspetto del decadimento dermico: la sinergia di queste, integrando lifting e filler riempitivi, studiata accuratamente ed affidata a mani competenti, è la soluzione efficace, sicura e alla portata di quasi tutti”.

 

Una causa della formazione delle rughe è l’eccessiva motilità dei muscoli pellicciai, ovvero i mimici. “Queste rughe sono continuamente in formazione – chiarisce lo specialista – e il processo può essere rallentato o bloccato solamente riducendo la causa della loro genesi: l’eccessiva contrazione muscolare. A tale scopo è da alcuni anni impiegata la tossina botulinica, che risolve efficacemente la questione, rilassando per lungo tempo e senza danni la muscolatura interessata”. “Il tempo – aggiunge – impoverisce la cute di alcune sostanze tra cui il collagene, fondamentale per l’assetto compatto e tonico dei tessuti. Nessun cosmetico è in grado di restituire davvero in profondità queste fibre: l’acido polilattico (è un biorivitalizzante) riesce a far sì che il corpo ne riprenda la naturale produzione”.

 

La tossina botulinica si è rivelata utile a livello estetico ed è ufficialmente autorizzata solo per combattere le rughe verticali tra le sopracciglia (glabellari). Molto diffusa già dal 2002, quando ne fu approvato l’uso per fini estetici negli Stati Uniti, in realtà la tossina era già da tempo utilizzata in oculistica per curare straaltbismo e blefrospasmo e per inibire l’attività delle ghiandole sudoripare in soggetti con sudorazione eccessiva. La tossina, prodotta dal batterio Clostridium Botulinum, opportunamente diluita e purificata è in grado di provocare, agendo sul nervo, una diminuzione dell’attività contrattile dei muscoli facciali corrispondenti nei quali con estrema precisione viene inserita, ottenendo quindi una distensione delle rughe d’espressione. “Viene iniettata in piccolissime dosi – chiarisce il dottor Costantino Davide – per avere la massima precisione e per ridurre al minimo la possibilità che il botulino si diffonda ai muscoli adiacenti e quindi il rischio di effetti indesiderati”. “Nella zona glabellare – aggiunge – questa soluzione ha completamente ed efficacemente sostituito la chirurgia estetica, senza problemi, contro i quali esiste comunque un antidoto. Grazie a un ago sottilissimo, il fastidio è minimo, non si hanno gonfiori ed ematomi e si può tornare alle normali attività quotidiane con la sola raccomandazione di evitare eccessi nell’attività sportiva”. L’effetto non è immediato perché la scomparsa delle rughe è graduale (da 2 a 7 giorni), e dura circa 6 mesi.

 

“Dosando opportunamente le iniezioni – conclude il chirurgo plastico – è possibile modulare e correggere la trazione del sopracciglio verso il basso, favorendo l’azione dei muscoli che spingono verso l’alto. Ne deriva un moderato e piacevolmente naturale lifting della coda del sopracciglio che, combinato con l’azione sulle pieghe frontali e magari in associazione con l’acido ialuronico, produce un effetto molto gradevole di sguardo e viso complessivamente rilassati e ringiovaniti”.

Ignazia Zanzi

 


In collaborazione con Help!

 

 


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