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La microchirurgia refrattiva

 |  Redazione Sconfini

“I migliori risultati si ottengono nelle miopie medie o basse. In questo gruppo il 90% dei pazienti elimina definitivamente gli occhiali mentre il 10% riduce la dipendenza dagli occhiali, ossia li userà solamente nello svolgimento di attività che richiedono la massima capacità visiva”.

In Italia ci sono 16 milioni di miopi, 25 milioni di presbiti, 3 milioni di ipermetropi e 2,5 milioni di astigmatici: questi numeri ci fanno capire come nel corso della vita di ciascuno di noi gli occhiali diventano indispensabili per lontano, per vicino o per entrambe le distanze. In quest’ottica è comprensibile il grande interesse per le tecniche chirurgiche che permettono di “buttare gli occhiali”.

microchirurgiaIn questi ultimi anni, in particolare, è cresciuto il desiderio di eliminare gli occhiali facendo ricorso alla chirurgia. Anche per questo motivo gli esperti hanno messo a punto numerose tecniche che permettono di “rigenerare” la vista: da quelle collaudate di microchirurgia refrattiva con il laser ad eccimeri per correggere miopia, astigmatismo ed ipermetropia di lieve e medio grado, a quelle più innovative che comportano l’inserimento di una lentina all’interno dell’occhio per la correzione dei difetti più elevati e della presbiopia. Per approfondire questi temi abbiamo sentito il dottor Fabio Baccara, direttore dell’Unità Operativa di Oculistica della Casa di Cura Salus.

Domanda: Che disturbi causano questi difetti di vista?

Risposta: I tre difetti o vizi di refrazione più comuni sono:

- miopia: il paziente vede bene a distanza ravvicinata ma male da lontano; è il difetto più comune perché interessa il 25% della popolazione;

- ipermetropia: l’occhio fa fatica a vedere da lontano, ma soprattutto da vicino;

- astigmatismo: le immagini sono percepite un po’ allungate e sdoppiate sia da vicino che da lontano.

Di solito i difetti di vista sono già presenti alla nascita: nel caso della miopia il difetto insorge con il passare degli anni. La correzione ottica degli errori refrattivi si realizza nella maggior parte dei casi con occhiali, e con minor frequenza mediante lenti a contatto.

D: Quando è utile intervenire chirurgicamente?

R: Nei difetti visivi elevati gli occhiali limitano la visione laterale, provocano distorsioni delle immagini e sono decisamente antiestetici. Quando una persona non riesce o rifiuta di portare l’occhiale e non tollera le lenti a contatto può essere indicata la chirurgia. Si può intervenire con il laser che modifica la curvatura della cornea per migliorare la capacità di mettere a fuoco le immagini, o la correzione del difetto può avvenire inserendo all’interno dell’occhio una lentina.

D: Quando è indicato il trattamento con il laser?

R: La chirurgia con il laser può trovare applicazioni quando esistono condizioni oculari ed ambientali che impediscono l’utilizzazione al meglio della capacità visiva con l’impiego di occhiali o lenti a contatto. In diverse attività lavorative o nella pratica sportiva l’uso di strumenti correttivi della vista può creare delle difficoltà, anche il non essere ammessi. Infine, tale trattamento si può prendere in considerazione per quelle persone che per motivi personali non desiderano usare occhiali o lenti corneali, o nei forti difetti di vista monolaterali.

D: C’è un limite d’età?

R: Non c’è un limite d’età superiore. L’intervento, per esempio, può essere fatto anche su un soggetto di 90 anni. Certo è che non ha senso intervenire prima dei 20-24 anni, prima cioè che il difetto si sia stabilizzato.

D: Come avviene l’intervento?

R: Il laser ad eccimeri colpendo la cornea provoca l’evaporazione di alcuni suoi strati. La quantità di tessuto così eliminata determina l’entità del difetto corretta. L’intervento avviene senza degenza e l’anestesia si ottiene con l’instillazione di un collirio. S’imposta il computer del laser per effettuare l’asportazione di tessuto corneale necessaria, e dopo aver centrato il sistema di puntamento viene azionato lo strumento che emette il raggio laser. L’intervento è indolore e dura pochi minuti.

D: Quali risultati si possono ottenere?

R: I migliori risultati si ottengono nelle miopie medie o basse. In questo gruppo il 90% dei pazienti elimina definitivamente gli occhiali mentre il 10% riduce la dipendenza dagli occhiali, ossia li userà solamente nello svolgimento di attività che richiedono la massima capacità visiva come la guida notturna o l’uso del videoterminale. Una previsione assoluta circa la correzione ottica raggiungibile non è possibile in quanto esistono alcuni fattori, che possono condizionare il risultato finale, che non dipendono né della strumentazione utilizzata né dall’abilità del chirurgo, ma dipendono spesso dalla particolare cicatrizzazione di ciascun paziente.

D: Che cosa succede con l’andare del tempo?

R: I risultati di questa tecnica, applicata da circa 15 anni a livello mondiale, sono sostanzialmente positivi in quanto le alterazioni alla cornea, come per esempio le opacità dovute alla cicatrice, tendono con il tempo a migliorare e non a peggiorare.

D: E le lenti intraoculari quando vengono impiegate?

R: La lente intraoculare è una lente correttiva, introdotta all’interno dell’occhio, che riesce a correggere anche difetti molto elevati. Nei pazienti al di sotto dei 50 anni generalmente viene inserita senza asportare il cristallino naturale, così da mantenere la capacità di messa a fuoco per vicino. Nei pazienti al di sopra dei 50 anni, se si osservano anche iniziali segni di cataratta, si asporta il cristallino e s’inserisce una lentina intraoculare che può anche essere multifocale in modo da correggere miopia, ipermetropia e anche la presbiopia, cioè la difficoltà di messa a fuoco da vicino.

D: Quali sono gli effetti collaterali?

R: Sono quelli connessi al rischio chirurgico, come le infezioni o infiammazioni anche a lungo termine (benché il materiale utilizzato sia inerte e ottimamente tollerato), o quelli legati al limite ottico delle lenti stesse, come la presenza di aloni nei soggetti che hanno una pupilla che si dilata eccessivamente nella visione crepuscolare e notturna.

D: Qual è l’orientamento futuro per la correzione dei difetti visivi?

R: Oggi nel 95% degli interventi di correzione dei difetti refrattivi si utilizza il laser ad eccimeri. Gli esperti sono concordi nel prevedere un marcato incremento dell’utilizzo di lenti intraoculari, che nei prossimi anni potrebbero essere impiegate nel 50% dei casi.

D: Qual è il segreto del successo in questi interventi di correzione dei difetti visivi?

R: Quello che conta maggiormente è, oltre all’abilità chirurgica, la capacità del medico nella selezione dei pazienti e nell’indicazione della tecnica più idonea da utilizzare. Dobbiamo ricordare che nella maggior parte dei casi l’insoddisfazione del paziente deriva non da una complicanza chirurgica ma da un’indicazione chirurgica non corretta; bisogna valutare sempre il soggetto e non il semplice valore del difetto diottrico da correggere. 

Silvia Stern

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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