Da oggi in poi gli astronauti potranno bere urina riciclata
Sembra uno scherzo, ma non lo è. Piuttosto è fantascienza che diventa realtà, e porterà grandi benefici alle future missioni spaziali, sia quelle più vicine che quelle verso Marte e oltre. L'esigenza di risparmiare spazio prezioso sullo Shuttle e sull' ISS (le stazione spaziale internazionale) ha portato gli ingegneri della NASA a mettere a punto un dispositivo per riciclare le scorie liquide prodotte dagli astronauti.
Sia il sudore che le urine concorreranno d'ora in poi a placare la sete dei laboriosi operatori spaziali, che dovranno solo abituarsi a ingerire liquidi provenienti da fonti ben note, per le quali una rilevante barriera psicologica è ancora il problema maggiormente ostico da superare.
Sarà pure rassicurante sapere che la macchina può tagliare del 65% le riserve d'acqua da portare nello spazio, arrivando a produrre quasi 3000 litri d'acqua, ma quando ti trovi davanti a un bicchiere d'acqua che deriva dai liquidi in eccesso dell'odiatissimo collega astronauta il rospo da ingoiare in prima battuta è bello grosso.
Poi magari ci si fa l'abitudine, ma sembra che tentativi già fatti su questo pianeta (a Singapore) abbiano fatto propendere le autorità a non usare l'acqua riciclata per il consumo di ogni giorno proprio per il problema sopracitato.
Non senza un filo di ironia, agli astronauti il primo bicchiere d'acqua è stato offerto con su scritto: "bevetelo solo quando la vera acqua è lontana più di 200 miglia".