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La Lega approfitta del vuoto politico e spinge verso la secessione di fatto dell'Italia

 |  Redazione Sconfini

Clicca per vedere il video con le dichiarazioni di Bossi (da youtube)Nell'imbarazzante vuoto morale che caratterizza il circo di nani, ruffiani e ballerine del Pdl e la voragine politca che spiega la paralisi del morente Pd, si è insinuata con pieno merito la Lega Nord, che (Di Pietro a parte, ma il suo partito è censurato dalle tv di regime) forte della sua posizione nel Governo sta dettando a tutti gli italiani i voleri di una manica di xenofobi, razzisti, ignoranti e secessionisti. Dalle ronde alle gabbie salariali, dall'abolizione dell'inno di Mameli allo studio del dialetto in classe, dalla forte richiesta di non voler destinare neppure un euro in occasione della festa per il 150° anniversario dell'unificazione d'Italia alle continue richieste di un federalismo che abbandoni il Sud al suo misero e tremebondo destino, il partito di Bossi (proprio quello che qualche anno fa accusava pubblicamente Berlusconi di aver fondato la Fininvest riciclando i soldi della Mafia) fa proseliti.

Si insinua nella paura tra il popolino, che la stessa tv berlusconiana ha cavalcato nelle elezioni del 2008, e riesce con grande efficacia a raccogliere crescenti consensi. Il tutto, appunto, grazie all'inesistenza del Pd (che sta facendo la conta dei superstiti in vista dell'inutile elezione del nuovo segretario) e ai troppi problemi morali, ereditari, coniugali e legali che investono il deus ex machina del Pdl, il premier Berlusconi, che sta trascinando a fondo tutta la schiera di servi (giornalisti, uomini d'affari, politici, avvocati) che ossequiosamente continuano ad evitargli una rovinosa caduta.

Ebbene, la Lega Nord nel massimo del suo fulgore spinge verso una secessione di fatto del Paese, almeno culturale, dal momento che quella politica al momento sembra essere preclusa dal sistema costituzionale che resta dopo la ventata di controriforme ad castam, ad personam e ad delinquentem voluta dal governo.

Dialetto a scuola significa far passare il messaggio che tanti vogliono sentire: stiamo qui, tranquilli nel nostro orticello, che ce ne frega del resto del mondo, torniamo a quando si stava in armonia, al passato caratterizzato da un'identità comune. In quanti vogliono questo? In tanti, tantissimi, sempre di più e questo Bossi e i suoi lo sanno bene.

Voler dimenticare di onorare il 150° dell'Unificazione d'Italia significa voler cancellare tratti fondamentali di quella che in futuro sarebbe diventata la repubblica unica e indivisibile. La (ridicola) scusa? Risparmiare soldi. Il che, detto dal partito che la scorsa primavera ha ricattato Berlusconi per non tenere il referendum sulla legge elettorale assieme al voto europeo, facendo così spendere oltre 400 milioni di euro in più allo Stato, risulta veramente lapalissiano.

Bene, su questo punto almeno - perché ne va del loro stesso futuro - è tempo che almeno i fascisti sedotti e abbandonati (da Papi Silvio) di Alleanza Nazionale, i pletorici Comunisti del Pd e i Democristiani inciucioni si ricordino delle fondamenta del paese.

Ma forse è chiedere troppo... C'è ancora qualcosa da mangiare alle spalle dei cittadini...


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