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Dakota Corbin

L’amore materno è un antidoto contro lo stress

 |  redazionehelp

Baci, carezze e coccole sin da piccoli servono per vivere più rilassati da grandi.

A confermarlo è uno studio pubblicato sul Journal of Epidemiology and Community Health a firma di ricercatori della Duke University di Durham (Usa). Gli esperti si sono basati sulle valutazioni psicologiche fatte negli anni ‘60 a 482 soggetti che all’epoca avevano otto mesi di vita ed erano inclusi nel National Collaborative Perinatal Project. Le stesse persone sono state ricontattate dopo circa una trentina d’anni per una nuova valutazione.
Nella prima parte dell’indagine è stata vista la qualità del rapporto che c’è stata tra il bebè e la mamma, mentre nella seconda gli ormai adulti partecipanti sono stati esaminati per rilevare possibili problemi psicosociali, come ansia e ostilità maturati nei confronti di altre persone. Nel corso dello studio si è visto che la maggior parte (85%) delle interazioni madre-bimbo era di buona qualità, mentre una su 10 era caratterizzata da bassa qualità e il 6% da altissima qualità.
Confrontando questi dati con il carattere dei bambini cresciuti, i ricercatori hanno visto che coloro i quali erano stati coccolati e amati dalla propria mamma risultavano anche gli individui meno stressati e più facilitati nei rapporti sociali. Per questo gli autori dello studio affermano che “l’amore materno può influire fortemente sulla nostra vita, fin dai primissimi mesi. Anzi, se almeno fino a otto mesi siamo stati coccolati dalla mamma, avremo più chance di affrontare meglio la vita adulta”.

30/07/2010 - Giocando si educano i bimbi alla corretta alimentazione

Il 67% dei nutrizionisti e psicologi sostiene che è importante far coincidere l’alimentazione con il gioco, infatti sempre più aziende puntano su “cibi da mangiare giocando”. Si tratta del “Playing&Fooding”, la nuova tendenza che 2 esperti su 3 consigliano più dei libri e dei corsi per educare i bambini alla corretta alimentazione.
Nello specifico sono cibi con i quali i bimbi prima giocano e poi li mangiano. È un metodo diffuso in tutto il mondo dall’Oriente all’Occidente. Tra alcuni esempi da citare abbiamo: il “Pikachu’s Kamaboko” dal Giappone, ovvero il formaggino galleggiante; in Italia abbiamo il “Frutti di fruttolo”, il nuovo yogurt a forma di fragola da mangiare in cinque strizzate, o il “Nesquik Go”, un modo novo di bere il latte.
“I prodotti salutari e di qualità con confezione giocosa – dichiara il medico nutrizionista Pietro A. Migliaccio – rappresentano al momento la soluzione ideale per educare i bambini e per farli affezionare a certi sapori. L’industria italiana è tra le più avanzate in questo genere di prodotti”.

06/08/2010 - Se il cuore è sano il cervello invecchia meno

Mantenere in forma il cuore aiuta a rallentare l’invecchiamento del cervello. Lo sostiene un gruppo di ricercatori della Boston University, dopo aver osservato un gruppo di circa 1.500 persone. Gli esperti hanno notato che il cervello tende a restringersi man mano che invecchia ed una scarsa irrorazione cardiaca fa diventare vecchio il cervello di circa due anni.
Il legame cuore-cervello è stato osservato sia in soggetti con meno di 30 anni, che non hanno mai riscontrato problemi cardiaci, che in quelli più anziani con problemi. In realtà le persone coinvolte nell’esperimento con un volume cerebrale risultato più piccolo alla risonanza magnetica, non hanno mostrato segni clinici di una ridotta funzionalità cerebrale; tuttavia, per i ricercatori, il rimpicciolimento può essere il campanello d’allarme che qualcosa non va; e molti casi di restringimento grave e atrofia cerebrale finiscono in demenza.

06/08/2010 - Fare aerobica riduce i sintomi d’asma

Per le persone che soffrono d’asma può essere d’aiuto fare esercizi di aerobica: migliora i sintomi e la qualità della vita. A sostenerlo alcuni ricercatori brasiliani che hanno divulgato i risultati dei loro lavori sulla rivista Chest.
Gli studiosi hanno esaminato due gruppi di 100 persone affetti da gravi forme d’asma. Una parte dei pazienti è stata sottoposta a un training più intenso in cui erano previsti esercizi di aerobica. Dopo circa tre mesi, gli studiosi hanno visto che coloro i quali avevano effettuato gli esercizi aerobici in modo regolare avevano riscontrato un miglioramento sulla qualità della vita. Non solo era diminuita la frequenza delle crisi asmatiche, ma anche i livelli di ansietà e di depressione conseguenti erano sensibilmente ridotti rispetto al gruppo di pazienti non sottoposto a questo tipo di terapia.

06/08/2010 - Contro la pressione alta un aiuto dal peperoncino

Il peperoncino piccante diminuisce la pressione del sangue. Per la prima volta uno studio cinese ne ha verificato gli effetti direttamente sulle cavie, scoprendo che la capsaicina (sostanza che fa piccare il peperoncino) ha anche la capacità di rilassare i vasi sanguigni.
La ricerca, pubblicata sulla rivista Cell Metabolism, descrive come le cavie ipertese siano state sfamate con una dieta ricca di capsaicina e come la loro pressione sanguigna sia diminuita. Secondo i ricercatori cinesi, la sostanza agisce mettendo in azione un canale recettore che si trova nel rivestimento dei vasi sanguigni. Questo porta ad un aumento della produzione di ossido nitrico, una molecola gassosa nota per proteggere i vasi sanguigni dalle infiammazioni e dalle disfunzioni. Tuttavia occorreranno altri studi per verificare quanti peperoncini si dovrebbero mangiare ogni giorno per scatenare un effetto positivo sul corpo.

30/07/2010 - La mancanza di relazioni sociali è dannosa come il fumo e l’alcool

Chi ha dei rapporti sociali consolidati ha meno probabilità di morire rispetto a chi vive una situazione di solitudine. A sostenerlo è una ricerca statunitense apparsa sul sito on-line della rivista PLoS Medicine. Per la ricerca gli esperti hanno esaminato 148 studi fatti in precedenza, riferiti a circa 308mila individui, che fornivano dati sulla mortalità delle persone in rapporto alle loro relazioni sociali.
“La mancanza di relazioni sociali è l’equivalente di fumare 15 sigarette al giorno”, assicura la psicologa Julianne Holt Lunstad, che ha guidato lo studio. Sulla morte prematura le relazioni sociali hanno un impatto maggiore che assumere farmaci per la pressione alta e molto più che l’inquinamento; avere un basso livello di interazione equivale ad essere un alcolizzato ed è due volte più dannoso che l’obesità. “Non voglio certamente sminuire – aggiunge la Holt Lunstad – questi altri rischi, che sono fattori naturalmente molto importanti, ma dobbiamo cominciare a prendere le relazioni sociali molto sul serio”.

03/09/2010 - Helicobacter pylori: nuovi studi per eradicarlo

Un gruppo di ricercatori dell’Università Cattolica-Policlinico “A. Gemelli” di Roma, ha pubblicato uno studio sulla rivista internazionale Clinical Gastroenterology and Hepatology, sulla sperimentazione di una nuova terapia per eradicare il batterio responsabile di gastriti e ulcere dello stomaco, che attualmente risulta spesso resistente ai cicli di antibiotici. Il trattamento mira a dissolvere il biofilm che riveste questo particolare batterio dalla forma a spirale. Il biofilm è una specie di barriera che difende il batterio dagli agenti esterni, e nello specifico dall’ambiente acido dello stomaco.
Il gruppo di ricercatori ha sperimentato, dapprima con uno studio in vitro e poi con un trial clinico, la somministrazione di un mucolitico, la n-acetilcisteina, che ha inibito la formazione del biofilm del batterio, a cui poi è seguita la terapia antibiotica. Per fare questo i ricercatori hanno isolato l’Helicobacter pylori derivante da pazienti che erano stati sottoposti ad almeno quattro tentativi infruttuosi di eradicare il microrganismo attraverso i soli cicli antibiotici. Lo studio è ancora in corso, i ricercatori devono stabilire la posologia giusta del mucolitico e studiare anche altre sostanze che abbiano questo effetto di dissolvenza, ma i primi risultati sono molto incoraggianti.

03/09/2010 - Cancro al seno, anche il fumo tra le cause

Sull’edizione on line del Journal of the National Cancer Institute, è stato pubblicato uno studio effettuato dai ricercatori della prestigiosa Taipei Medical University di Taiwan che evidenzia la relazione tra fumo, o ancor più tra nicotina, e sviluppo di tumore al seno.
I ricercatori hanno analizzato 276 campioni di tessuto tumorale verificando che i recettori nicotinici erano sovraespressi nelle cellule di tumore al seno rispetto a quelli delle cellule di tessuto sano circostante. Inoltre hanno anche evidenziato che il trattamento delle cellule tumorali con nicotina promuoveva lo sviluppo del cancro e invece con la riduzione dei livelli del recettore nicotinico risultava inibita la crescita tumorale. Ora restano da verificare anche le implicazioni di questa scoperta con l’uso di dispositivi a base di nicotina, come cerotti e gomme da masticare, usati per smettere di fumare.

10/09/2010 - Un bicchiere di latte per contrastare l’alitosi

Per eliminare il fastidioso odore dalla bocca tipico di una cena ricca di aglio, basta bere un bicchiere di latte. A sostenerlo sono gli scienziati dell’Ohio State University (Usa) in seguito ai risultati dei test condotti su un gruppo di volontari e pubblicati sul Journal of Food Sciences.
Per gli studiosi sarebbero proprio l’acqua e i grassi che si trovano nel latte a deodorare l’alito. Il latte intero poi è più potente di quello scremato e dell’acqua, come ha evidenziato l’analisi del campione di alito prelevato ai volontari. In conclusione, il team non ha dubbi: “Bere bibite o mangiare cibi con alti contenuti di acqua e grassi come quelli presenti nel latte, può aiutare a ridurre i cattivi odori presenti nell’alito dopo il consumo di aglio, e a mascherare questo sapore nei cibi”.

10/09/2010 - Le mandorle riducono il colesterolo alto

Secondo alcuni ricercatori della Tufts University di Boston, mangiare mandorle riduce il colesterolo. Per provarlo hanno analizzato l’effetto antiossidante della frutta a guscio in grado di spegnere due marcatori dello stress ossidativo associati al colesterolo alto.
Le cavie (27 tra uomini e donne) sono state sottoposte a tre diversi regimi alimentari in un primo studio diffuso sul Journal of Nutrion al quale stanno facendo seguire altre analisi. Le persone che hanno consumato la dose completa di mandorle (73 grammi) risultano più protette dai grassi che deteriorano le arterie: ad indicarlo due biomarker, la malondialdeide plasmatica (MDA) che era ridotta del 19%, e i livelli di isoprostani urinari, ridotti del 27% rispetto all’inizio del trattamento. L’azione benefica è dovuta ai nutrienti anti-radicali liberi dalla vitamina E, e soprattutto ai flavonoidi in essi contenuti.


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