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Italicum o Consultellum? E se fosse Vietnamellum?

 |  redazione sconfini

Chiariamoci: ci sono ottime probabilità che la finora finta minoranza PD continui a dire una cosa e fare un'altra (peraltro emulando il loro leader) come avvenuto ininterrottamente senza alcuna soluzione di continuità dall'insediamento di Renzi a Palazzo Chigi.

L'Italicum, l'obbrobrio incostituzionale che per molti versi è peggio della legge Scelba e del Porcellum, stando ai discorsi del parolaio fiorentino, è una priorità assoluta. Pur di farla passare alla Camera, dove si appresta ad approdare,  così come l'ha concepita la P2,  sembra addirittura disposto a mettere la fiducia. Eventualità, questa, completamente al di fuori di ogni interpretazione costituzionale sull'argomento, se è vero come è vero che la legge elettorale dovrebbe trovare il più ampio consenso possibile all'interno dell'arco parlamentare e nell'opinione pubblica in quanto legge fondamentale che stabilisce i criteri di rappresentanza popolare.

Invece il Bomba tira dritto, superando ancora una volta il suo maestro Berlusconi, con dei modi di fare completamente estranei al contesto democratico italiano. La minoranza continua a minacciare ritorsioni, voti contrari e a giocare a fare l'opposizione (come sempre finta: prima a Forza Italia ora ai renzianesimo).

elezionischedeIl piano di Renzi è chiarissimo. Puntare a far passare l'Italicum magari ancora una volta coi voti di Berlusconi, che sarà probabilmente ripagato con altra pubblicità governativa sulle sue reti televisive a nostre spese, e andare a elezioni anticipate per nominare un Parlamento interamente nelle sue mani, composto da yesmen e yeswomen senza arte né parte, fedeli esecutori del suo volere.

Se però stavolta la minoranza dovesse fare sul serio, specialmente sul futuro passaggio della legge al Senato (dove i numeri sono molto risicati) allora l'Italicum sarebbe bocciato senza appello trasformando la riforma della legge elettorale in un Vietnam dal quale Renzi ha tutto da perdere. Se si torna al voto con il Consultellum addio a maggioranze bulgare e premi di maggioranza.  Di conseguenza sarebbe difficile una riproposizione di un nuovo governo Renzi.

Se invece il premier acconsentirà a una modifica della legge come richiesto dalla minoranza Pd il suo Italicum sarebbe completamente depotenziato dai tratti dirigisti e tirannici che lo contraddistinguono oggi, trasformandolo in un Vietnamellum che potrebbe trasformare una vittoria di Pirro (approvazione della nuova legge elettorale) in un'amara sconfitta strategica futura.

Perché se, anziché omaggiare in questo compito le segreterie (cioé Renzi), a scegliere i futuri rappresentanti attraverso le preferenze saranno i cittadini, ben pochi saranno i renziani eletti.

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