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Risparmio energetico: nelle nostre case è possibile?

 |  luis

Tema di grande attualità in questo momento storico, e parliamo di tema globale, che coinvolge l’intero pianeta, è la difficile crisi economica in cui tutti ci troviamo: ci interroghiamo tutti, ognuno sulle proprie responsabilità, siano o sembrino esse anche di piccole dimensioni, dobbiamo capire come possiamo contribuire e preservare la salute del nostro pianeta, che si traduce nella nostra.

Un modo arriva senz’altro dal risparmio energetico domestico. Elettricità, riscaldamento, acqua e cucina sono i punti critici su cui possiamo intervenire e migliorare la nostra efficienza energetica. Possiamo adottare comportamenti più corretti ed evitare di utilizzare apparecchi poco efficienti. Possiamo adottare accorgimenti “da dentro” le mura di casa, accorgimenti che si accompagnano alla sensibilità di ognuno di noi, piccoli gesti che possono cambiare la nostra vita e che, se praticati “in massa”, possono anche contribuire al benessere della Terra. In ambito domestico, nella nostra vita di tutti i giorni, possiamo ridurre la dispersione energetica e “fare del bene” (anche alle nostre tasche). Chi ci dà una mano in questa occasione, per capire almeno da che parte cominciare, è l’architetto triestino Enzo Angiolini: “Per tagliare i consumi di energia casalinga – esordisce – dobbiamo sapere quanto spendiamo e dove”. Abbiamo consultato i dati raccolti da una recente indagine Enea sul territorio nazionale, dalla quale risulta che il riscaldamento incide per il 79%, l’acqua calda per il 7%, i frigoriferi e la lavatrice per il 4%, in cucina abbiamo una spesa che rappresenta il 2%, mentre l’illuminazione è ultima con l’1%. Leggendo questi risultati si capisce al volo che per ridurre i costi, dobbiamo partire dal riscaldamento, e chiediamo alcuni consigli pratici per ridurre i nostri consumi. “In autunno – spiega Angiolini – prima di iniziare a utilizzare l’impianto di riscaldamento, dobbiamo innanzitutto controllare che non ci siano residui d’aria nei termosifoni e in caso sfiatarla tramite la valvola apposita; durante il periodo invernale, quando l’impianto è a regime, è meglio non coprire i termosifoni con tende o mobili per non ostacolare la dispersione del calore; un’altra cosa che aiuta a contenere i consumi è ridurre anche di appena un grado rispetto al solito la temperatura nelle stanze”. Questo può farci risparmiare già il 6% sul nostro solito (dati Enea), e comunque tenere più bassa la temperatura nei locali non utilizzati; poi, se dobbiamo scegliere una nuova caldaia “informiamoci su quelle a condensazione – continua l’architetto – perché migliorano il rendimento con minori consumi rispetto quelle tradizionali”. La manutenzione e i controlli periodici annuali sono fondamentali per il buon funzionamento dell’impianto e per la sua sicurezza: la manutenzione obbligatoria prevede il controllo della temperatura e l’analisi dei fumi che fuoriescono dal camino, la pulizia della caldaia, la regolazione della combustione del bruciatore. “Pensiamo soprattutto all’isolamento termico”, sottolinea l’architetto Enzo Angiolini. “Nel caso di appartamenti – prosegue – che non intendiamo demolire o ristrutturare, possiamo raggiungere l’obiettivo tramite l’isolamento dall’interno, un intervento non molto costoso. Comporta una modestissima diminuzione dello spazio abitabile e la possibile risistemazione di radiatori, prese ed interruttori. Noteremo così che l’abitazione avrà bisogno di meno produzione di calore e quindi consentirà di abbassare l’impianto di riscaldamento”. Dato che anche attraverso i vetri delle finestre si verificano grosse perdite di calore, è consigliabile installare doppi vetri o finestre specifiche che isolino efficacemente l’aria esterna: questo aiuterà a risparmiare l’energia prodotta dal nostro impianto di riscaldamento e inoltre raggiungeremo più velocemente la temperatura desiderata. Ricordiamoci poi di non lasciare finestre e porte aperte, ma se proprio dobbiamo, cerchiamo di farlo eventualmente nelle ore più calde della giornata, mentre durante la notte chiudiamo tapparelle e serrande per creare una maggiore barriera contro l’esterno. Per quanto riguarda l’elettricità, possiamo agire sull’illuminazione e naturalmente sugli elettrodomestici. I principali consumi energetici in casa sono rappresentati dal 3% della lavastoviglie, dall’11% del frigorifero + il 10% del congelatore, la lavatrice consuma il 4% della spesa totale media tra gli elettrodomestici, mentre l’asciugatrice il 3%; computer, tv e apparecchi audio consumano il 7%, l’illuminazione incide per l’8% (dati Enea). Le lampadine a risparmio energetico rendono meglio in termini di consumi e ripagano alla grande la spesa iniziale. “Spegni la luce!”, uscendo da una stanza non è retorica genitoriale: la lampadina dura di più e consuma meno energia. Ma attenzione, se vi rientriamo subito dopo possiamo lasciarla accesa: anche accenderla e spegnerla compulsivamente ne riduce la durata. In ogni caso valutiamo sempre se la luce solare ci è sufficiente, prima di accendere quella artificiale. Il frigorifero deve innanzitutto rispondere alle esigenze familiari (evitando modelli sovradimensionati), e quando lo acquistiamo bisogna controllare la classe energetica dichiarata dalla casa produttrice; poi lo posizioneremo lontano da fonti di calore; introdurremo pietanze o bevande già raffreddate a temperatura ambiente (se chiediamo al frigo di farlo consumerà energia!) e cercheremo di aprire lo sportello il meno possibile. La lavatrice: anche qui, terremo sotto controllo i consumi dichiarati dalla casa produttrice; poi (fondamentale!) terremo il filtro pulito, effettueremo lavaggi a pieno carico ed eviteremo il prelavaggio; e se non saremo costretti non asciugheremo i panni con l’asciugatrice. Anche la scelta del forno è importante: il modello elettrico ventilato è quello migliore in termini di risparmio; dovremo evitare il preriscaldamento e cercheremo di sfruttarne il calore residuo spegnendolo in anticipo rispetto ai tempi di cottura; anche qui vale la regola di aprire il meno possibile lo sportello. In generale, a riguardo degli elettrodomestici, è sempre utile collegare ad una ciabatta più utenze, per poter spegnere tutto contemporaneamente per molte ore di seguito: lo stand-by di televisori, lettori dvd, impianti stereo e computer è un consumo, e alla fine dell’anno inciderà sul nostro risparmio energetico domestico. L’Unione Europea ha stabilito inoltre (Direttiva 92/75) che tutti gli elettrodomestici siano muniti di un’etichetta che indichi la loro efficienza energetica, così noi, all’acquisto, possiamo confrontare i modelli simili per funzionalità e scegliere consapevolmente. Acquistare elettrodomestici a basso consumo conviene: il prezzo d’acquisto è superiore ad apparecchi simili, meno efficienti; il costo iniziale sarà ammortizzato nel tempo grazie al risparmio di energia (le classi di efficienza energetica vanno da “A+, A++, A+++” (consumi minori) a “G” (consumi maggiori). In cucina le regole sono quelle del buonsenso: cerchiamo di calcolare al meglio quanta acqua ci servirà per cucinare, eviteremo di consumare gas in più per riscaldarla. A questo proposito, ci aiuterà cuocere in padelle e pentole con coperchio e utilizzare la pentola a pressione (maggiore velocità, minor consumo di gas). Alla fine, come annunciato, molti degli accorgimenti riguardano la sfera della sensibilità personale, sono gesti di buone abitudini che se perpetrate ci aiuteranno a mantenere bassi i costi e i consumi. Naturalmente questi sono gli accorgimenti efficaci che all’interno delle nostre “vecchie” case, dei nostri “vecchi” appartamenti di città ci aiutano a contenere sensibilmente le spese energetiche domestiche… Le nuove costruzioni invece possono prendere in considerazione la questione già dal di fuori, dalla struttura e dai materiali da utilizzare per un maggiore risparmio energetico, ma questa è un’altra questione. Caterina Lughi


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