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Serramenti e porte blindate: al sicuro in casa

 |  Redazione Sconfini

Parlare di serramenti e infissi diviene pressante soprattuto quando d'inverno capita di essere alle prese con quei fastidiosi spifferi che provengono da alcune vecchie finestre di casa. Trattiamo l’argomento con un esperto del settore, Dario Baldassi, amministratore delegato della NSD Serramenti di Trieste.

 

Il mercato dei serramenti offre oggi varie tipologie di scelta con continue novità e materiali di sempre maggiore qualità…

“Certo, esistono molteplici alternative e possibilità: dagli infissi completamente in alluminio a quelli misti in legno e alluminio, in PVC oppure soltanto in legno. Poi ancora serramenti in ferro, acciaio o acciaio inox. Tutti quelli che sono di materiale metallico possono essere fatti totalmente dal loro composto originale, cioè i serramenti definiti a profilo freddo (tutto alluminio, acciaio o ferro), oppure mescolati con altri materiali, quelli invece detti a taglio termico (in questo caso c’è un particolare materiale che si frappone fra le due parti metalliche esterne e che isola le due facce del serramento determinando un maggiore isolamento termico dal freddo o dal caldo e di conseguenza anche una migliore qualità del prodotto)”.

 

C’è un serramento specifico consigliato per la casa?

“Nel caso di luoghi abitabili, come la casa o anche l’ufficio, è senz’altro consigliata la posa in opera di un serramento a taglio termico che, seppur ad un costo maggiore, garantisce un più elevato grado di isolamento dal freddo e dal caldo. Negli ambienti invece in cui non si vive costantemente, come possono essere ad esempio il vano scale, un magazzino o una cantina, bastano dei serramenti più semplici a profilo freddo, e quindi di prezzo più contenuto, aventi una minore capacità di schermatura termica”.

 

Come cambia la metodologia della posa in opera a seconda del tipo di serramento utilizzato?

“Di solito ci sono due tipologie di posa in opera: la prima poggia su una controcassa di materiale che può essere ferro, acciaio, acciaio zincato o anche di altro genere; la seconda, invece, riguarda la posa che si effettua sul classico, vecchio stipite di legno, quindi senza andare ad intaccare la struttura originale. In entrambi i casi, comunque, si ottengono degli ottimi risultati in termini di qualità del prodotto finito”.

 

In un contesto climatico caratterizzato da forte vento e/o rapide escursioni termiche, esistono dei serramenti ad hoc?

“Sia i serramenti a profilo caldo che quelli a taglio freddo sono prodotti ottimi e decisamente adatti a queste particolari situazioni climatiche. Nel caso specifico del vento, inoltre, i serramenti a profilo caldo possono essere provvisti di un particolare “giunto aperto”, una sorta di guarnizione che viene compressa nel momento in cui l’aria entra nella giuntura tra finestra e telaio, aumentando così la tenuta termica del serramento”.

 

I serramenti, dal punto di vista estetico, hanno delle tinte standard o si possono anche far colorare secondo i propri gusti?

“Diciamo subito che tutti i serramenti in alluminio sono verniciabili in moltissimi colori. Poi, ovviamente, si possono richiedere anche tinte particolari… tutto ha un costo però! Nel caso del taglio termico, inoltre, c’è la possibilità di fornire un prodotto bicolore: esternamente di un tipo solitamente standard (il vecchio colore bronzo visibile alle finestre di molti condomini che seguono una certa linea di serramento), mentre all’interno di un’altra tinta, a seconda del gusto del cliente. Ultimamente, ad esempio, vanno assai di moda le tinte legno con verniciature particolari che fanno sembrare il serramento d’alluminio fatto veramente di legno, perfino con le sue caratteristiche venature”.

 

Parliamo adesso di sicurezza passando dai serramenti alle porte blindate. Di quanti tipi ne esistono sul mercato?

“Esse vengono catalogate in classi (2, 3 e 4) in base alla capacità di resistenza ad una potenziale forzatura. Di solito nei normali condomini si montano porte blindate di classe 3 che non solo sono efficaci e resistono alla classica vecchia spallata, ma hanno al loro interno dei meccanismi che al momento della forzatura provocano un certo rumore allertando così i vicini di casa. La classe 4, invece, è particolarmente indicata per le classiche villette, quelle abitazioni cioè che hanno bisogno di porte con una maggior resistenza allo scasso e che per essere abbattute necessitino di flex, trapani o seghe elettriche, strumenti cioè che provocherebbero molto rumore. Anche nel caso delle porte blindate troviamo modelli con pannelli esterni di varie tinte e colorazioni in base alle esigenze e i gusti dell’utente”.

 

In breve, come sono fatte le porte blindate?

“Di solito all’interno c’è del ferro con delle lamiere trattate con lavorazioni particolari che danno solidità e consistenza alla porta. Poi esistono vari tipi di cerniere, a seconda della classe, con diverse resistenze, mentre all’esterno la porta viene rivestita di legno e rifinita con differenti guarnizioni e tipologie di serrature che ne aumentano la solidità”.

 

Quali sono, infine, le peculiarità delle porte tagliafuoco?

“Anche questo genere di porte si divide in classi (nello specifico chiamate classi rei 60, 90, 120 o 180) che determinano la maggiore o minore resistenza al grado di calore. Queste porte, che sono montate con sistemi molto particolari, hanno l’anima in ferro coibentata con materiali intumescenti e guarnizioni che vanno ad aumentare la capacità di difesa dal fuoco e dal fumo. Sono quindi prodotti specifici che, sebbene ultimamente siano migliorati anche dal punto di vista estetico (oggi esistono sul mercato anche delle semplici vetrate), devono avere delle caratteristiche ben precise e soprattutto conservare la loro particolare funzionalità ed efficacia”.

Claudio Bisiani

 


In collaborazione con Help!

 

 


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