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Cani di razza: l’apparenza inganna

 |  Redazione Sconfini
Sono più di 400 le razze canine riconosciute dall’FCI (Federation Cynologique Internationale) che custodisce gli standard di tutte le razze di tutto il mondo e vaglia accuratamente le eventuali nuove razze che possono essere iscritte.


Ogni Paese del mondo desidera avere razze di cani autoctone, magari inventandosi delle storie quasi vere per far riconoscere una razza canina. Per ottenere però tale riconoscimento ci vogliono anni di lavoro, di selezione, di studio, e solo quando una razza dimostra che tutti i suoi soggetti fino alla quarta generazione corrispondono allo standard depositato e riconosciuto dall’FCI, solo allora una razza è ufficialmente riconosciuta e ha diritto ad entrare a far parte di questa numerosa schiera di quattrozampe.


Ecco perché esistono due tipi di pedigree, uno di colore rosato, il pedigree ufficiale con tutte le quattro generazioni presenti, ed uno verde (l’ex LIR oggi RSR) con riportato la generazione di appartenenza del soggetto. Per poter accoppiare un cane con pedigree RSR lo stesso deve essere ufficialmente riconosciuto come esente da difetti tali che possono in qualche modo ricollegarsi ad accoppiamenti con altre razze. Per intenderci, se si presenta un maltese, che deve avere un pelo liscio bianco senza macchie e lungo, con il pelo riccio o con macchie d’altro colore, ecco che sorge spontaneo il dubbio che quel cane non sia un vero maltese ma un incrocio e pertanto il pedigree, magari di quarta generazione, è annullato. Il cane non può essere riconosciuto come maltese in quanto alle origini ci sta qualche soggetto dalti razza diversa con pelo riccio o pelo bicolore, non in ogni caso un maltese.


Attenzione dunque al tipo di pedigree del vostro cane. Per far riconoscere in Italia un RSR basta partecipare ad un’esposizione canina nazionale o internazionale, poiché solo in queste esposizioni operano dei giudici abilitati al riconoscimento di un RSR. Ad approvazione avvenuta, la documentazione deve essere inviata a Milano per il riconoscimento ufficiale. Solo in quel momento il cane potrà accoppiarsi per generare soggetti di razza pura, con un partner però con pedigree normale italiano od estero, ma non RSR. Esistono solo poche deroghe in cui è permesso l’accoppiamento di due RSR, solo per razze nuove e molto rare.


Cambiamo argomento e torniamo a parlare, viste le numerose richieste di chiarimenti pervenuteci, della procedura per il passaggio di proprietà, che si è arricchita quest’anno di un nuovo modulo da compilare. Un lavoro in più per allevatori e delegazioni, ma non è per questo che il passaggio di proprietà debba costare di più. Il prezzo è invariato da diversi anni, solo che molti allevatori non dicono al nuovo proprietario di registrare sul pedigree il suo nome. Il nuovo ed ingenuo proprietario riceve il documento, lo mette da parte senza magari guardarlo ed il cane così risulta sempre a nome dell’allevatore. Il passaggio di proprietà si dovrebbe fare entro un mese dal ricevimento del documento, per poter dimostrare a tutti gli effetti che il cane non è più di proprietà dell’allevatore. Non scrivete voi sul documento ufficiale, portatelo alla delegazione competente per territorio! È un documento ufficiale, ha il suo valore e quindi non deve essere pasticciato: si tratta di una carta d’identità del cane e come non vi sognereste di pasticciare la vostra carta d’identità, così non bisogna scrivere sul documento del cane.


È invece un abuso di certi pseudoallevatori il fatto di dire “il cane costa 500 euro, se vuole il pedigree costa 700 euro” (ho messo delle cifre a casaccio, ma abbastanza veritiere da quello che posso evincere in delegazione). All’allevatore un pedigree per un cucciolo costa al massimo 30 euro incluse tutte le spese possibili! Il cane ha il pedigree oppure non lo ha… La cucciolata è iscritta oppure no: è questo che dovete chiedervi. Dovete farlo ovviamente prima di pagare a caro prezzo un cucciolo senza documenti, con il rischio ovvio che sia un meticcio. Se invece è proprio questo che volete allora basta che andate nei rifugi di animali abbandonati e prendete lì un cane: sono cani che hanno bisogno d’affetto, di cure, sono cani presi senza documenti ed abbandonati poi alla prima occasione, al primo problema, magari a causa delle ferie.


Un cane, se pagato a caro prezzo, deve avere i documenti. Non fatevi imbrogliare. Non pagate dei meticci come cani di razza selezionati! Nei rifugi ci sono tanti soggetti di tutti i tipi. Salvate qualche meticcio e fate in modo che questo brutto commercio di cuccioli senza documenti, una volta per tutte, possa finire.

 

Franca Maucci

 


In collaborazione con Help!


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