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Bevande dense al gusto di frutta: gli sciroppi

 |  Redazione Sconfini

Iniziamo con questo articolo un breve excursus sulla composizione e le tecniche di imbottigliamento di alcune delle bevande più diffuse (o curiose) che possono essere reperite sul mercato.

Sarà l'enologo Franco Treglia, uno dei titolari della Liquorificio Italia spa, azienda leader e specializzata nel packaging e nell'imbottigliamento conto terzi di liquori, bevande, vini, mignon, olio e aceto a guidarci in questo percorso.

Tra le bevande più accattivanti sotto il profilo della lavorazione tecnica ma anche della resa creativa ed estetica della bottiglia e del suo confezionamento ci sono quelli che tra gli addetti ai lavori è chiamato imbottigliamento di semilavorati concentrati di frutta e tra i profani vengono definiti "sciroppi".

Perché si chiamano semilavorati?

"Perché il prodotto contenuto nella bottiglia non è pronto all'uso. A causa della forte concentrazione zuccherina e della frutta è necessario diluirli".

Sono nocivi se bevuti "al naturale"?

"No, non sono assolutamente nocivi".

Qual è l'ingrediente principale di questi semilavorati?

"Si usa frutta concentrata sotto forma di polpa o succo di frutta".

Qual è il loro uso prevalente?

"Si tratta di una tipologia di prodotto non destinata al consumo diretto, ma ai bar e ad altri locali pubblici adibiti alla somministrazione di bevande. Il loro uso principale, infatti, è quello di essere base per i cocktail".

La frutta subisce qualche lavorazione particolare?

"No, la frutta non viene pastorizzata e mantiene la fragranza della frutta fresca".

Quanto possono durare questi sciroppi?

"Si tratta di semilavorati a lunga conservazione, quindi parliamo di una scadenza di 2 o 3 anni".

Veniamo alla bottiglia: che caratteristiche possiede?

"Tutti questi sciroppi vengono confezionati in una "speed bottle" a base tonda e in pet. Si chiama così perché è facile e veloce da prendere e maneggiare dai barman nelle preparazioni dei cocktail"

Che altra caratteristica ha la bottiglia?

"L'elemento tecnicamente più avanzato e che richiede molto impegno nella fase di progettazione è il versatore. Esso deve facilitare il dosaggio desiderato e deve essere dotato di un tappino salva freschezza in grado mettere il prodotto al riparo dalle ossidazioni".

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