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morgan sarkissian

Correre aiuta a scaricare le tensioni

 |  redazionehelp

Personalmente concordo con la tua amica: correre fa bene.

Devi sapere che nelle situazioni stressanti, come ad esempio la corsa oppure le forti emozioni, il nostro organismo si difende rilasciando le endorfine, che da un lato aiutano a sopportare meglio il dolore e, dall’altro, influiscono positivamente sullo stato d’animo. È per questo motivo che le endorfine vengono anche chiamate molecole del benessere. L’aspetto più interessante delle endorfine risiede nella loro capacità dunque di regolare l’umore.
Inoltre quando corriamo incediamo con un movimento ritmico attraverso il quale il nostro corpo si può esprimere liberamente: ciò ci aiuta a distrarci dalla fatica fisica. Il movimento prolungato della corsa induce calma, scaricando e distendendo il fisico, e pensando ad altro la tensione si allevia. La conseguenza è dunque una sensazione di benessere che favorisce pure il riposo.
Se decidi che ti piacerebbe provare questa esperienza, consultati preventivamente con il tuo medico di medicina generale che conosce il tuo stato di salute: l’ultima parola spetta comunque a lui. Se invece che andare a correre con l’amica preferisci correre con un gruppo sportivo, informati presso il Comitato provinciale di Trieste della Federazione di Atletica leggera (trovi il numero sull’elenco telefonico), che senz’altro ti saprà indirizzare alle società locali.


Perché spesso la memoria mi abbandona?

Sono una studentessa universitaria; studio molto e recentemente accade che so di sapere una determinata cosa ma non mi viene in mente. Questo fatto mi preoccupa. (Ilaria ’89)

Cara Ilaria, la nostra memoria non può essere affollata di informazioni immediatamente disponibili: più sono, più rischiamo di non trovare quella che in quel momento ci serve. Una regola importante ci suggerisce che, se ci troviamo in un contesto simile a quello in cui l’informazione era stata memorizzata, l’accesso a tale informazione è facilitato. Inoltre l’interesse è indicativo su quanto l’informazione risponda effettivamente ai nostri bisogni. Praticamente la nostra mente si è evoluta in modo da dimenticare tutto quanto non ritenuto interessante. La memoria quindi è abituata a mantenere una condizione di alta accessibilità per le informazioni che sul momento sembrano avere la maggiore probabilità di servire. Potresti comunque monitorare questo fenomeno e parlarne con il tuo medico.


Una giornata speciale

Cari lettori, vi ringrazio per la fiducia nel proporre interrogativi e confronti: trattando le vostre richieste di confronto testimoniamo quanto sia importante per ciascuno di noi trovare il tempo per riflettere e quanto tutto ciò sia benefico anche ai lettori. Talvolta mi affidate emozioni che, come in questo caso decido di rendere pubbliche.
La lettrice (trattasi di persona adulta) si ritrova a trascorrere tutta una mattinata in un reparto del nostro Ospedale infantile Burlo Garofolo per degli accertamenti e nel frattempo osserva ciò che la circonda con una particolare attenzione alle emozioni che sente.
“Mi sono sentita di scriverti perché ho provato una sensazione speciale, come posso spiegarti? Ho visto dei bimbi, anzi tanti bimbi con vari problemi di salute e ciò mi ha fatto riflettere. Ho visto delle famiglie speciali, ove non esiste la fretta e l’agitazione, ma ho visto sorrisi, pazienza e amore… ho visto l’amore con cui due volontarie sono venute a far sorridere i bimbi della sala d’aspetto, due persone eccezionali che hanno fatto sorridere anche noi grandi, preoccupati e a volte scoraggiati. Ho capito che restando a casa non vediamo cosa succede intorno a noi, certo lo immaginiamo, ma non è la stessa cosa. Ecco volevo solo dirti cosa ho provato, credimi una sensazione grande”. (M.B.)

Sì, cara amica, uscire ed interagire con il nostro prossimo è fondamentale. È l’incontro con l’altro che ti dona la possibilità di essere pervasa da pensieri ed emozioni, linfa vitale per farci sentire esseri umani.

Laura Berenini


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