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Il nuovo Pd sta già facendo peggio di quello di Veltroni

 |  Redazione Sconfini

franceschini, pd, traghettare, crisi, veltroni, berlusconiIl Pd non funziona ed è già ruzzolata la prima, e più importante testa, quella di Walter Veltroni, dimessosi dopo la pesante sconfitta elettorale in Sardegna seguita dal ko in Abruzzo e da quello alle Politiche del 2008. Ma la "ripartenza" del partito sedicente riformista comincia davvero nel peggiore dei modi.

Due le domande cui i vertici del partito devono dare risposta il più presto possibile e l'inizio non è affatto incoraggiante.

La prima domanda è: "Perché il Pd ha perso centinaia di migliaia di voti in pochi mesi?" A questa non si è ancora risposto chiaramente, dimostrando uno scollamento spaventoso con la realtà, ma possiamo aiutarli con la certezza di non sbagliare. La risposta è: perché il Pd non ha minimamente seguito le richieste degli elettori, della cosiddetta base, si è rivelato complice di Berlusconi in molte (troppe) occasioni, con silenzi omertosi e palesando un consociativismo imbarazzante per i cittadini che si sono bevuti la panzana del partito nuovo. Il tutto senza contare episodi che hanno portato importanti esponenti del a destreggiarsi con crescenti difficoltà sul pericoloso confine tra collaborazionismo con personaggi loschi e collusioni affaristiche alla criminalità organizzata (leggi Lusetti, D'Alfonso, Del Turco, Comune di Napoli, Regione Campania ecc.).

La seconda domanda è: "Cosa può fare il Pd per riacquisire la credibilità perduta forse per sempre dei suoi elettori?" A questa domanda i vertici del partito sembrano finora brancolare nel buoi, in preda a lotte intestine e a movimenti sottobanco per creare una nuova leadership che suppongo erroneamente possa risolvere tutti i problemi. Anche in questo caso la risposta è semplice: fare immediatamente quello che gli elettori chiedono. Ovvero cacciare seduta stante dal partito personaggi troppo vicini alla criminalità, cacciare gli amministratori che i cittadini non vogliono più e, soprattutto fare immediatamente le nuove primarie come richiede ad alta voce la "base".

Organizzando subito nuove primarie, magari non troppo pilotate, che vedano protagonisti cittadini e non (come suppongono gli ulivisti di Parisi) finte primarie in occasione del congresso di sabato, dove ancora una volta la scelta sarebbe fatta da quell'oligarchia che ha portato allo sfacelo, forse il Pd riprenderà il filo con i suoi elettori strappato 16 mesi fa perché si risponderebbe immediatamente alle richieste dei cittadini.

E invece? L'orientamento prevalente è quello di affidare una "reggenza" al vice di Veltroni (in pratica a Veltroni stesso per quanto concerne le linee politiche), Franceschini che "traghetti" il partito fino al congresso d'autunno dopo essere passati nuovamente per altre scoppole elettorali nelle successive amministrative e alle europee della prossima primavera.

E dopo le europee, ci scommettiamo, il Partito Democratico avvierà una nuova riflessione per capire i motivi dell'ennesima debacle elettorale. E come negli ultimi mesi, non capirà un c....

E intanto Berlusconi, corruttore in atti giudiziari, piglia tutto, straparla senza più freni e se la ride in un'allarmante indifferenza del suo elettorato.


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