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L'ultima speranza di Silvio: D'Alema

 |  Redazione Sconfini

dalemaUn cappotto che neanche la salma di Lenin poteva augurarsi. Finisce amaramente il turno amministrativo per Berlusconi e il suo non-governo scilipotiano, con sconfitte pesanti praticamente ovunque, da Napoli a Milano, da Trieste a Cagliari, passando anche dalla "sua" Arcore.

Riviviamo una trama già vissuta nel lontano '94 (caduta del 1° governo Berlusconi per mano di Bossi), nel '96 (vittoria di Prodi), nel 2004 (batosta alle regionali e amministrative dopo 3 anni di pessimo governo Berlusconi II) e nel 2006 (vittoria di Prodi): il premier sembra al tappeto, impresentabile agli occhi degli elettori sani di mente, senza vie d'uscita.

Poi arriva al momento opportuno la campagna elettorale e mediatica di propaganda e il regime sfodera tutte le sue armi: la paura degli extracomunitari, le toghe rosse, la cordata italiana per l'Alitalia, la poca sicurezza nelle città, gli stupri. L'italiota si beve sempre tutto e riconferma Berlusconi con il suo codazzo di impresentabili. Tuttavia, è da rimarcare il fondamentale sostegno dato al recupero di Berlusconi dal genio che risponde al nome di D'Alema (Bicamerale, caduta del governo Prodi I, mancata legge sul conflitto d'interessi, via libera al non eleggibile Berlusconi, legge che permette a Berlusconi di tenere le frequenze da cui trasmette le sue trasmissioni di regime pagando solo l'1% del fatturato e così via).

Quando B. galleggiava nel letame c'era sempre Massimo a tendergli la mano. In tempi più recenti, con Berlusconi all'opposizione, la fusione Margherita-Ds che ha originato il Pd ha contribuito a provocare assieme all'impagabile aiuto di Mastella e della solita compravendita di senatori la caduta del governo Prodi II e ha aperto la strada al neoberlusconismo del predellino e del Pdl. Un'accozzaglia di tangheri e prostitute (politiche ma non solo) che ha ripreso pochi mesi dopo il controllo del paese.

Stavolta il ducetto di hardcore è infognato peggio del solito, ma il guizzo per riprendersi al momento giusto non mancherà. Pagherà chi deve pagare, corromperà chi deve corrompere e ce la farà. Grazie anche all'aiuto di Massimo D'Alema, che da mente superiore e grande stratega non si è accorto che con SEL e IDV addirittura il PD riesce a vincere o stravincere (Milano e Napoli non sono state conquistate infatti da uomini del Pd). No, per aiutare di nuovo Berlusconi a rialzarsi D'Alema ha già trovato la strada giusta: l'avvicinamento a Casini e al terzo polo.

In pratica l'unica soluzione possibile per consentire a Berlusconi di vincere le elezioni politiche anticipate. Perché se esce di scena Berlusconi, anche il dalemismo è destinato a volatilizzarsi.

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