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Ecco perché l'M5S ha fatto centro

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La reazione della casta plutocratica asservita alle lobby nei confronti dell'opposizione parlamentare dura e dalle nuove velleità di comunicazione televisiva di alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle non ha logica.

 A meno che i sondaggi che danno il M5S un po' sotto il 25% non siano fasulli come quelli che lo davano al 15% il giorno prima di prenderne il 26% alle politiche di un anno fa. Si respira un'aria di panico incontrollato specialmente tra i galoppini dei Pd e alcune figure politicamente risibili ma pericolose per la democrazia come la finta buona Laura Boldrini detta la Tagliola. Il regalo di 7,5 miliardi alle banche stavolta non è passato inosservato per merito di una virulenza raramente vista in precedenza e messa in campo dai grillini che non a torto gridano all'ennesimo strappo alle regole di una repubblica parlamentare. Alcuni idioti (forse alcuni vicini al Movimento 5 Stelle ma forse altri vicini o prezzolati dal Pd) hanno riempito di insulti spesso a sfondo sessista il web e hanno addirittura bruciato un libro di Augias. Bruttissimo gesto non a caso sconfessato da Grillo in persona.

Si sottolineano queste scivolate, anche inutili oltre che gravi, sul linguaggio di basso livello di alcuni esponenti più volgari del Movimento per distrarre l'attenzione ma senza rilevare che in realtà quello stesso linguaggio è appannaggio proprio dei sedicenti democratici che nel corso degli ultimi anni hanno dato a Grillo, a Casaleggio, agli attivisti e ai parlamentari le seguenti definizioni (tratte in parte dall'elenco pubblicato oggi sull'editoriale di Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano):

- "fascisti del web" (Bersani, Pd)

- "Stronzo, coglione, venite fuori quattro pezzi di merda moralisti del cazzo (deputati Pd e Pdl, Montecitorio 10/9/13)

- "Ciao bagascia" (due deputati Pdl alla collega Paola Pinna del M5S, 30/6/13)

- "Vi faccio un culo così (Mario Ferrara di Gal a Vincenzo Santangelo e Paola Taverna M5S)

- "Ciao rottinculo" (deputati Pdl ai colleghi M5S secondo la testimonianza di Patrizia Terzon, 2013)

- "Grillo urla, emette grugniti al posto di pensieri" (Vendola, Sel)

- "Buuu... Dategli il foglio giusto.... Buuu!" (insulti dai banchi di Pd, Sc e Pdl mentre parla alla Camera Matteo Dall'Osso M5S che sovente si interrompe poiché affetto da sclerosi multipla)

- Voi 5Stelle sieta la Parentopoli e venite a darci lezioni: ma vaffanculo" (Pina Picierno Pd 25/9/13)

- Grillo porta in Parlamento i black bloc (Berlusconi, 22/2/13)

Il tutto al netto del questore Dambruoso e del suo schiaffo a Loredana Lupo.

Il tutto non per puntare il dito contro questo o quello, quanto per dimostrare che l'eventuale livello di barbarie è un minimo comune denominatore della classe politica odierna e che corretto sarebbe se tutti i casi simili fossero trattati nello stesso modo. O con enfasi o con distacco. Perché quando l'informazione dà due pesi e due misure a eventi identici due sono le cose: o è corrotta o è stampa di regime. Oppure entrambe le cose.

Il sessismo è sessismo sempre, non solo quando viene messa di mezzo una donna di sinistra (si fa per dire), le volgarità devono essere stigmatizzate per tutti, gli insulti a un disabile dovrebbero portare all'automatica estromissione a vita dalle aule parlamentarie e così via.

 

E il significato di queste reazioni è rintracciabile nel fatto che il M5S probabilmente con l'operazione politica e mediatica di questi giorni ha fatto breccia ancora di più nell'elettorato e potrebbe aver ulteriormente sparigliato le carte presenti sul tavolo della legge elettorale.


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