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Gli anziani non vanno lasciati soli

 |  Redazione Sconfini

 

Si trova a Opicina in provincia di Trieste, ha una superficie di 600 m² su due piani, è circondata da un giardino di 3.000 m² che permette a tutti i suoi ospiti (attualmente sono 25) di uscire

all’aperto durante le belle giornate per passare il tempo in piacevole compagnia: è la casa di riposo La Meridiana. O meglio si dovrebbe più precisamente parlare di abitazione polifunzionale, “che – come spiega Tullia Mirra, responsabile della struttura e comproprietaria della stessa con il marito Roberto – non è altro che una casa di riposo per persone fisicamente e psicologicamente parzialmente non autosufficienti che hanno bisogno di essere seguite e controllate”.

 

In che modo vengono seguiti gli ospiti?

“I nostri ospiti – risponde la responsabile della struttura – necessitano di essere seguiti su tutti i fronti: dall’igiene di base, alla terapia e al controllo medico, sino all’animazione ed intrattenimento. Seguire delle persone anziane, vivere con loro ed occuparsi della loro igiene, è un lavoro molto delicato che richiede una certa confidenza e l’assenza di pudore. Per questo, nell’occuparci di loro, puntiamo sulla qualità e fedeltà dei nostri operatori. Lavoriamo infatti con gli stessi collaboratori da tanti anni: alcuni sono infermieri professionali, altri infermieri generici, tutte persone che hanno qualifiche riconosciute e corsi di specializzazione alle spalle. L’abitazione inoltre dispone di un medico di fiducia, di un servizio di fisioterapia e ginnastica, di un parrucchiere esterno, di sedaltute di manicure e pedicure. I pasti vengono preparati nella nostra cucina, affidata ad una cuoca che ogni giorno segue le singole necessità dietetiche utilizzando alimenti freschi e sani”.

 

In particolare, per quanto riguarda l’animazione cosa offrite?

“Due volte la settimana organizziamo diversi passatempo come ad esempio corsi di pittura, costruzione, découpage, giardinaggio e passeggiate in giardino. Sabato, invece, è la serata dedicata all’intrattenimento musicale, in cui un cantante viene a suonare e cantare canzoni su richiesta degli ospiti. Due volte all’anno, poi, facciamo una grande festa: una in estate e l’altra in occasione del Natale, con più di cento invitati, un ricco buffet ed ogni ospite riceve un regalo personalizzato. Inoltre, fino a qualche anno fa, le scuole elementari venivano a presentarci le loro recite e al termine ai bambini piaceva ascoltare le storie dei “nonni”; purtroppo, ora nessuna scuola viene più a trovarci. Poiché era una cosa molto gradita, saremmo lieti se qualche classe si offrisse di venire a farci nuovamente visita”.

 

Quali sono gli orari di visita?

“Qui da noi non ci sono orari di visita, siamo sempre disponibili ed aperti alle visite. In questo modo parenti, amici e visitatori possono venire in ogni momento della giornata ed i nostri ospiti possono condurre una vita più rilassata e regolare. Questo ci porta anche ad essere come una grandissima famiglia che accoglie chiunque in qualsiasi momento. Inoltre tutti possono uscire in compagnia di nipoti ed amici quando vogliono. Ricordiamoci che una persona in casa di riposo è libera di continuare la propria vita: il nostro ruolo non è quello di creargli delle costrizioni ma di controllare il suo stato di salute per permettergli una vecchiaia migliore”.

 

Come dovrebbe essere l’ambiente in una casa di riposo?

“Personalmente ritengo che per una persona anziana sia importante vivere in un contesto ambientale che favorisca l’interazione sociale, a differenza di quanto molto spesso accade a coloro che vivono invece a casa, seguiti da una badante, i quali non hanno la possibilità di stare con i coetanei e di trovare con loro ricordi comuni e argomenti su cui conversare. Ecco perché desideriamo far passare ai nostri ospiti le giornate nella maniera più gradevole possibile, facendo svolgere loro attività simpatiche che a casa, da soli, non sarebbero possibili. Inoltre, qui regna la collaborazione: ognuno ha un ruolo ed è parte integrante della struttura; se c’è un problema lo si discute, creando così un’armonia nel gruppo, un’armonia che poi si riflette nell’assistenza che noi offriamo ai nostri ospiti”.

 

Qual è il riscontro che ricevete dagli assistiti?

“Loro sono molto riconoscenti, ti guardano con enorme gratitudine anche per cose, gesti o parole, che sono del tutto normali. È questo che ti invoglia ad offrire loro un’assistenza adeguata, ed il più cordiale possibile. La loro serenità ti dà una sensazione davvero gratificante”.

Martina Pluda

 


In collaborazione con Help!

 

 


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