Il lanciatore di scarpe chiederà asilo politico alla Svizzera
Il 14 dicembre scorso, diventando simbolo del rigurgito mondiale per George "the Worst" Bush, aveva lanciato le sue scarpe addosso all'ormai ex presidente degli Stati Uniti, senza però colpirlo. Bush in quel caso aveva dato sfoggio di riflessi maggiori alle sue capacità politiche e diplomatiche, ma Mountazer al Zaidi (questo il nome del giornalista) è stato incriminato per "aggressione a capo di Stato straniero" dalle autorità irachene.
Nonostante il sostegno avuto nel suo Paese e non solo, rischia dai 5 ai 15 anni di carcere e così, l'avvocato ginervrino Mauro Poggia ha dichiarato alla Tribune de Genève di essere stato contattato dai familiari di Mountazer al Zaidi all'inizio di gennaio, attraverso il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR).
"Ora scriverò al Dipartimento federale degli affari esteri per sollecitare la concessione dell'asilo", ha dichiarato l'avvocato al quotidiano svizzero, come riporta l'Ansa. Secondo il legale, la Confederazione può farlo "senza per questo prendere posizione per o contro l'intervento americano in Iraq".
L'avvocato Poggia ha detto che al Zaidi non può più restare in Iraq. "Non potrà più fare il giornalista senza subire pressioni terribili".
Mountazer al Zaidi avrebbe dovuto essere processato il 31 dicembre ma il dibattimento è stato rinviato sine die per dar modo ai giudici di esaminare un'istanza di annullamento dell'intero procedimento giudiziario, depositata dal suo legale iracheno. Riuscirà Poggia a dimostrare che la Svizzera può accogliere al Zaidi senza che questa scelta possa subire interpretazioni politiche?