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Scegliere vegetariano, anche a Natale

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Con l’arrivo del periodo delle festività natalizie molti di noi si lasciano trascinare nel turbinio della frenetica corsa al regalo da scambiare sotto l’albero con parenti, amici, colleghi, vicini di casa o addirittura conoscenti.

Nonostante le promesse e i giuramenti fatti a noi stessi l’anno precedente di non assecondare l’imperante consumismo che di fatto svilisce il vero spirito del Natale, ecco che ci ritroviamo invece carichi di pacchi e pacchetti, persino la sera della vigilia, a girovagare da un negozio all’altro sino all’ora di chiusura, spesso tornando a casa insoddisfatti degli acquisti e notevolmente alleggeriti nel portafogli. > Consumismo alimentare nel periodo festivo Tale atteggiamento poi non risparmia il campo alimentare, obbligandoci a ricercare per pranzi e cenoni cibi sempre più abbondanti e raffinati, magari costosi, e spesso molto grassi e poco salutari. Il risultato è l’accumulo di qualche chilo in più – sempre difficile da smaltire! – talvolta accompagnato da piccoli ma fastidiosi disturbi a stomaco e intestino. Volendo cambiare, almeno per quel che riguarda la scelta del cibo, durante le feste, l’alternativa c’è, esiste ed è interessante. > La parola agli esperti Marco Bertali, medico psichiatra, psicologo, psicoterapeuta, e sua moglie Susanna Beira, medico foniatra, istruttore e counselor di espressione psicocorporea “Rio Abierto”, sono delegati di zona (rispettivamente per le province di Gorizia e Trieste) dell’Associazione Vegetariana Italiana e, interpellati sull’argomento, ci hanno raccontato com’è possibile approcciarsi in maniera diversa davanti al cibo, e non solo, anche durante il tempo delle feste di dicembre. > La filosofia vegetariana La scelta da loro attuata e proposta non riguarda solamente il rapporto con gli alimenti ma rispecchia un vero e proprio “sistema etico di rispetto del mondo, della natura, degli uomini e quindi degli animali”. “L’Associazione Vegetariana Italiana – afferma Bertali – opera da ormai quasi 60 anni ed è stata fondata dal filosofo Aldo Capitini, promotore della prima Marcia della Pace Perugia-Assisi”. “Quella vegetariana – prosegue – non è solo l’opzione per una dieta, ma una filosofia di vita, in cui l’amore per la sapienza, conoscenza e accoglienza di sé, degli altri, del mondo sfuma completandosi nell’amore verso gli animali”. La filosofia vegetariana risulta dunque una scelta etica e solidale, per la salute, il “bene-essere” e la pace. “Per recuperare il senso e il valore più veri del Natale – sostiene Bertali – anche nel senso del messaggio religioso e cristiano «Ama il prossimo tuo come te stesso», condiviso anche da religioni come buddismo, induismo e sufismo nell’ambito dell’Islam, è necessaria la presa di consapevolezza di ciò che accade intorno a noi, al di là della confusione consumistica, con una seria riflessione a partire dalle abitudini alimentari”. > Per un Natale diverso in senso alimentare ma non solo “Il cibo – spiegano gli esperti – è ciò di cui abbiamo bisogno per mantenerci in vita e sostenerci in maniera sana, ma nel contempo equilibrata, armoniosa. Diventa valido allora, in questo senso, un percorso di attenzione e ascolto agli effettivi bisogni e necessità del nostro corpo, considerando in maniera critica le abitudini alimentari eccessive, preponderanti soprattutto in questo periodo di festività”. Partendo dall’asserzione che “l’uomo ha un corpo conformato per il consumo di vegetali (verdura, frutta, grani, semi) che lo rendono di fatto un animale granivoro-frugivoro come gli altri primati”, Bertali e Beira propongono la possibilità di un’alimentazione alternativa senza carne (e insaccati) e pesce per la dieta vegetariana, oppure anche senza assunzione di derivati animali (uova, latte, latticini) per la scelta vegana. Ciò è storicamente attuato e attuabile guardando indietro nel tempo alla nostra tradizione alimentare della civiltà contadina e mediterranea, dove vi era largo consumo di cereali e legumi dal punto di vista proteico, senza scordare verdura, frutta fresca e secca. Grandi risultano i benefici per la salute dettati dall’adesione all’alimentazione vegetariana, che risulta un “toccasana” per sovrappeso, obesità, diabete, dislipidemie, arteriosclerosi e nella prevenzione di infarto cardiaco, cerebrale, di alcune neoplasie e della gotta. Una dieta completa, quindi, erroneamente giudicata carente, se non in alcuni casi di vitamina B12 per chi fa la scelta vegana, mancanza ovviabile però con complementazioni mirate. > Esempi di alimenti alternativi per il desco delle feste Come conciliare però una scelta salutare con il gusto della buona tavola, imperante durante le feste? “Essere vegetariani – rispondono Bertali e Beira – non significa mangiare solo insalata! È possibile invece scegliere piatti appetitosi, sia semplici che elaborati, nell’ambito della nostra tradizione culinaria ma anche aprendosi con curiosità agli ingredienti tipici della cultura orientale”. Navigando in rete si trovano tantissimi siti di natura vegetariana e vegana con spunti e suggerimenti di ricchi menu da realizzare per le fastose portate di Natale e Capodanno, che non hanno nulla da invidiare alle solite pietanze cui siamo abituati. Alcuni esempi, più inerenti alla nostra tradizione mediterranea: pasta alle cime di rapa o con i broccoli, risotto di funghi o piselli, gnocchi di patate o zucca; e poi secondi piatti con protagonisti melanzane, patate, pomodori al forno e, ancora, squisite polpette di lenticchie ed altre leccornie vegetali. Optando invece per i cibi della tradizione d’Oriente, ecco imperare ingredienti come il seitan, ottenuto estraendo dai cereali solo la parte proteica, il glutine, usato in spezzatini, polpette, impanato “alla milanese”, negli spiedini. Non manca il tofu, che si ottiene dal latte di soia ed è disponibile per molte prelibate preparazioni salate e dolci. Per i più golosi, infine, la possibilità di confezionare anche a casa dolci succulenti utilizzando paste sfoglie senza uova e latte ma in combinazione con composte e confetture di frutta”. “Anche un pasto vegetariano – conclude Bertali – può divenire il riconoscimento di un dono d’amore al mondo, nel rispetto della nostra vita e di quella degli animali, e un ringraziamento per questa consapevolezza, tanto più significativa se effettuata con profondità interiore nel vero spirito del Natale”. Virna Balanzin


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