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Brunetta alza il tiro: gli studenti dell'Onda sono dei guerriglieri

 |  Redazione Sconfini

brunetta, renato, ministro, guerriglieri, ondaSoprendente e "poco diplomatica" esternazione del ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta, che in occasione della conferenza stampa di questa mattina a Palazzo Chigi ha commentato i tanti cortei in tutta Italia promossi dal mondo della scuola, dalla CGIL e dall'Onda ieri.

"Gli studenti dell'Onda sono dei guerriglieri, e verranno trattati come guerriglieri". Così Brunetta ha bollato, generalizzando in un modo forse esagerato, le manifestazioni di ieri. In effetti, nella maggior parte dei casi tutto è filato via liscio, senza troppe tensioni con le forze dell'ordine. All'Università la Sapienza, però, ci sono stati scontri tra Polizia in assetto antisommossa e studenti dell'Onda che protestavano ancora una volta contro il decreto Gelmini e i tagli all'Istruzione.

Su youtube i video delle cariche della Polizia e dei lanci di oggetti sembrano svelare una verità diversa da quella esposta dal Ministro: è vero che gli studenti hanno lanciato alcuni oggetti in direzione delle Forze dell'Ordine, ma solo dopo aver subito passivamente le prime cariche della Polizia e aver capito che non sarebbe loro stato permesso di proseguire a manifestare in corteo.

Comunque, a prescindere da quello che si può pensare di questi eventi (ognuno è libero di farsi la propria idea guardando i vari filmati), un giudizio si può dare a questa esternazione di Brunetta (tra l'altro ex socialista). Perché alzare ancora di più la tensione con parole che banalizzano la protesta? Le fasce di popolazione e il numero di persone che manifestano con sempre maggiore continuità sono ogni giorno che passa più estese. Il fatto che i telegiornali oscurino le proteste non vuol dire che non ci siano tensioni sociali e allora a chi giova alzare ancora di più il livello dello scontro?

Perché, Ministro Brunetta, queste parole che bollano come "guerriglieri" gli studenti che protestano? Non siamo (ancora?) di fronte a bande armate che seminano il panico o alla guerra civile!

Perché instradare la protesta su forme sempre più esasperate di contrapposizione con giudizi politici quantomeno avventati?

Sembra, a volerla pensare in modo un po' provocatorio, un'uscita pianificata per ottenere il consenso popolare a forme di repressione più violente in occasione delle future proteste.


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