Grazie ai risultati delle ricerche condotte sui topi da Clifford Saper della
Harvard Medical School di Boston, potrebbe finalmente esserci una cura per combattere i
sintomi della sindrome da jet lag.
Secondo lo studio pubblicato sulla rivista Science basterebbe non mangiare durante il volo di andata, e questo perché il nostro organismo, secondo Saper, è dotato di un orologio interno che si accende solo in caso di “emergenza cibo” e domina su quello principale che regola i ritmi del nostro corpo (sonno/veglia, orari dei pasti).
Quando ci si sposta in un altro Paese, cambiando fuso orario, perdiamo la bussola e alteriamo questi ritmi. Per questo poche ore di digiuno potrebbero ripristinare la normalità e allineare le lancette del nostro orologio interno a quelle del Paese dove stiamo per arrivare.
tratto da www.farmaciadigretta.it