Austria sotto shock: è morto Haider.
Era anticonvenzionale. Era seguitissimo. Era controverso. Era un vincente. Joerg Haider, leader dell'estrema destra austriaca e governatore della Carinzia è morto nella notte tra venerdì e sabato scorsi in un pauroso incidente stradale sulla strada di casa. La sua morte sta segnando gli austriaci ma rappresenta un terremoto politico di magnitudo addirittura più elevata rispetto alle recenti elezioni, che l'avevano eletto per il momento "vincitore morale" in attesa della formazione di un nuovo governo che certamente l'avrebbe incluso.
Secondo la ricostruzione ufficiale il leader carinziano viaggiava a 142 km/h (oltre il doppio rispetto al consentito su quella strada) su una potente Phaeton, con lo stabilizzatore di direzione, su una strada dritta e a due corsie. Tornava da una discoteca e, forse, aveva alzato un po' il gomito. A un certo punto ha perso il controllo, l'auto si è più volte capottata finendo la sua corsa contro un pilone di cemento armato. Haider è morto pochi minuti dopo. La dinamica sembra chiara e limpida, ma come spesso accade in questi casi, di fronte a una morte inaspettata e violenta, si scatenano teorie fantasiose che iniziano a creare nell'immaginare collettivo l'idea di un mito.
Secondo i suoi sostenitori, infatti, Haider è stato assassinato. Dopo il successo elettorale e il suo possibile incarico a cancelliere della repubblica alpina, ha iniziato a destare preoccupazione in molti nemici politici e detrattori. Sotto accusa sono soprattutto gli sloveni, invisi al leader dell'estrema destra, che proprio Haider aveva ancora attaccato ad una riunione politica due giorni prima dell'incidente. Ma di nemici Haider ne aveva molti, tanto che le manifestazioni di sollievo e di critica spietata se non di gioia hanno portato il blog "Der Standard", per ragioni di sensibilità addirittura a chiudere.
I siti antisemiti, antislavi e neonazisti non hanno dubbi: "Haider come Lady D e James Dean", "Haider assassinato", "Parlare di casualità è da stolti". La costruzione del mito è iniziata.
Anche il progetto politico-istituzionale della creazione dell'euroregione mitteleuropea subisce un grave contraccolpo: senza il suo ideatore (Riccardo Illy), ritiratosi dalla politica dopo la batosta nelle Regionali del Friuli Venezia Giulia, e senza il suo principale sostenitore (per l'appunto, Joerg Haider), senza l'appoggio convinto della Slovenia e senza "eredi" in vista capaci di raccogliere il testimone la via della Mitteleuropa si fa ripida.