Il messaggio di Tremonti: non rubo perché sono ricco, altrimenti...
"Non ho mai vubato agli italiani e vovvei continuare a non favlo" E' questa l'autodifesa di Tremonti (clicca per vedere il video) che poco prima si era dichiarato abbastanza ricco da non "avev bisogno di vubare". Un'autodifesa che, anche qualora il ministro della bancarotta esca pulito dall'inchiesta che la magistratura sta completando a carico del suo braccio destro Milanese, fa comunque rivoltare le budella e ribollire il sangue.
Immaginatevi voi questo personaggio così "disinteressato" che prima di entrare in politica (quando però non lo spiega: prima di diventare consulente di Craxi negli anni '80? O ministro di Berlusconi?) guadagnava "10 miliavdi di vecchie live" e ora dichiara al fisco (leggi l'articolo) un reddito imponibile di 39.672 euro sebbene a fronte di un reddito complessivo di 176mila euro circa. In ogni caso questo benefattore che ci sta trascinando nel baratro è passato da guadagnare 5 milioni di euro a 176mila euro.
Ma chi può essere così ingenuo da credergli? Quale essere vivente?
Altra inverosimile frase proferita dal ministro nella sua goffa autodifesa: "Dono in beneficenza più di quello che pvendo come pavlamentave". Incredibile la generosità del nostro ministro: rinuncia a una vita agiata da 5 milioni di euro l'anno per guadagnarne un parte infinitesimale per il bene del popolo italiano e poi dona in beneficenza ancora di più di quello che guadagna. Starà attingendo ai risparmi di famiglia?
A questo punto anche gli organismi monocellulari dovrebbero aver capito lo spessore di questo personaggio.
Ma non basta, perché alla fine del video è passata quasi inosservata una sottile minaccia: "Non ho mai rubato agli italiani e vovvei continuare a non favlo". Che significa? Che si lascia una porta aperta per iniziare a fregarsi tutto il possibile anche lui se le cose inizieranno ad andare male?
E poi serve tornare anche sulle motivazioni per cui uno di quella statura sociale non ruba: è troppo ricco per farlo. A parte il fatto che ci risulta che i più grossi ladri dei tempi moderni, da Madoff a Tanzi passando per Previti, Craxi e Poggiolini, siano o siano stati estremamente ricchi qui il messaggio del ministro del default è distruttivo per la morale pubblica. "Non si ruba perché è un reato, non si ruba perché non mi serve".
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