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Una frattura del femore correttamente trattata

Abbiamo esaminato la documentazione fattaci pervenire allo scopo di verificare un possibile nesso di causalità tra l'operato dei sanitari e la sintomatologia accusata dall'assistita dopo un intervento chirurgico al femore.
- Il giorno 13/12/2004, a seguito d'una caduta accidentale da una scala a pioli, la sig.ra P venne trasportata in ambulanza all'ospedale Alfa, dove le venne diagnosticata la "Frattura collo femore destro".

- Per mancanza di posti letto l'assistita venne trasferita presso l'ospedale Beta.
- Il giorno 15/12/2004 la sig.ra P venne operata e sottoposta a "Rx di controllo post operatorio"; rimase poi allettata per 8 giorni.
- Vennero ripetuti gli esami radiologici il giorno 22/12/2004 (esiste poi anche un referto del giorno 22/12/2004 dove, crediamo per una svista, viene indicato un intervento all'anca sinistra anziché destra).
- Il giorno 23/12/2004 l'assistita venne dimessa, nonostante lamentasse forti dolori e trasportata a casa in ambulanza.
- Da dicembre 2004 a febbraio 2005 l'assistita rimase a casa, camminando con deambulatore.
- Vennero effettuate radiografie di controllo il 20/1/2005.
- A febbraio 2005 la sig.ra P venne ricoverata presso la clinica Gamma, per 40 giorni di riabilitazione, senza peraltro ottenere miglioramenti e continuando ad accusare dolori.
- Il giorno 22/3/2005 venne dimessa.
- Persistendo i dolori, l'assistita si rivolse all'ortopedico di fiducia, dott. M, che le consigliò "Ricovero per intervento di revisione protesica di tipo press-fit totale".
- Il giorno 2/2/2006 la sig.ra P venne ricoverata presso la clinica Delta per "Mobilizzazione asettica endoprotesi cementata anca dx", eseguita il giorno 3/2/2006 .
- Trasferita al reparto di Riabilitazione della stessa clinica il giorno 8/2/2006, venne dimessa il giorno 25 /2/2006, continuando il programma riabilitativo fino a giugno 2006.
- Attualmente l'assistita accusa problemi di deambulazione e postura, con dolore lombare e l'arto destro è di circa 1 cm più lungo del sinistro.


Dall'analisi delle cartelle cliniche e dalla visione degli esami strumentali prodotti la Commissione medica di Tu.di.Ma. ha potuto evincere quanto segue:


1. nell'elettromiografia del 17/3/2005 si era evidenziata una parziale sofferenza del nervo femorale destro e dei muscoli vasto mediale e laterale destro, con della deambulazione.
2. Per tale motivo si è richiesto un ulteriore controllo elettromiografico che non ha confermato la persistenza del danno parziale iniziale.
3. Si è pertanto ritienuto che possa essere avvenuto un recupero spontaneo, confermato dal miglioramento nella deambulazione dell'assistita e dalla diminuzione e/o scomparsa della iper algesia alla faccia anteriore mediale della coscia destra.

In base ai dati e ai documenti pervenutici abbiamo pertanto ritenuto di dovere esprimere un parere non favorevole alla prosecuzione dell'iter risarcitorio, non avendo riscontrato elemento alcuno riconducibile a malpractice, che potesse giustificare una qualche richiesta risarcitoria.


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