Skip to main content
Kevin Gutowski

La scoperta: effetto matrioska nelle galassie nane

 |  redazionehelp

C’erano una volta, e ci sono ancora, le galassie. Tra queste, le galassie nane: ammassi di pochi miliardi di stelle che orbitano attorno a galassie molto più grandi, composte da agglomerati che superano di gran lunga il centinaio di miliardi di stelle.

Di forma ellittica, sferoidale o irregolare, per le loro piccole dimensioni e per la loro scarsa luminosità sono difficili da individuare, tanto che attualmente sono note solo quelle del cosiddetto “gruppo locale”, e cioè quelle appartenenti al gruppo di galassie composto dalla Via Lattea, dalla Galassia di Andromeda e dalla Galassia del Triangolo. Le galassie nane sono le protagoniste indiscusse dell’ultima scoperta rilevata da una squadra internazionale di ricercatori, coordinata dal cosmologo Paolo Salucci, della Scuola internazionale superiore di studi avanzati (Sissa) di Trieste: dalla misurazione della distribuzione della luce e della velocità di un migliaio di stelle appartenenti alle galassie nane più vicine alla nostra, è stato infatti possibile ottenere nuove informazioni sulla materia oscura. La materia oscura è quella parte di Universo che c’è, ma non è visibile perché non emette luce propria o riflessa. È, più precisamente, tutta quella parte del cosmo (circa il 90%) la cui esistenza è necessaria per dare risposta e giustificazione a una serie di fenomeni rilevati dagli studiosi, legati in particolari alla legge gravitazionale, ma i cui valori non sono giustificabili tenendo solamente conto delle interazioni tra i corpi celesti visibili.

Oggetto di studio dell’équipe internazionale sono state le sei galassie nane sferoidali più vicine alla nostra, e cioè Draco, Sextans, Carina, Leo I, Leo II e Sculptor, situate circa tra i 30 e 100mila anni luce dalla Terra e orbitanti attorno alla Via Lattea. Ciò che è stato scoperto è che la materia oscura che circonda tali galassie non presenta una densità maggiore man mano che ci si avvicina al centro, come invece è stato riportato da alcune teorie, ma presenta invece un andamento costante. Perché? La spiegazione fornita dagli scienziati è la seguente: poiché il nucleo di ogni galassia, composto da un’alta concentrazione di stelle e caratterizzato da una forma sferoidale, è immerso in una sostanza sconosciuta, esso subisce le influenze gravitazionali di quest’ultima, che di conseguenza influenza il moto dei corpi celesti di cui a sua volta viene registrato un comportamento anomalo. «Il moto anomalo delle stelle – viene spiegato in una nota – è una prova sperimentale a favore dell’esistenza della materia oscura.

Se le galassie fossero composte soltanto da stelle e gas, per la Terza legge di Keplero, ci aspetteremmo che la velocità di rotazione delle stelle decresca via via che ci spostiamo verso l’estremità della galassia». “Invece – precisa Salucci – la velocità di rotazione aumenta o rimane costante per gli effetti gravitazionali che proprio questa materia misteriosa determina sulla materia luminosa”. “Grazie alle nostre osservazioni – continua l’astrofisico – abbiamo riscontrato un effetto matrioska: la materia invisibile che avvolge le piccole galassie è una sfera a densità costante e omogenea, del tutto simile a quella che circonda le galassie più grandi, ma in dimensioni in scala. Questo fenomeno lo avevamo già osservato nelle galassie a spirali e in quelle ellittiche, ma la questione era ancora aperta per le galassie nane”. In tutto questo c’è un “ma”: nonostante gli importanti risultati ottenuti, come la dimostrazione che lo stesso fenomeno si verifica indistintamente in tutte le galassie, a prescindere dalla loro forma, le nuove conclusioni pongono ulteriori quesiti. Le teorie avanzate, infatti, complicano e rischiano di mettere in discussione il tentativo di spiegare la nascita e l’evoluzione del nostro Universo sulla base dei modelli cosmologici finora considerati validi. La partita, insomma, è ancora del tutto aperta.

Corinna Opara


Altri contenuti in Approfondimenti

Pollo, tacchino e coniglio: un mangiare da re

Sia che si tratti di piatti della nouvelle cuisine oppure di quelli di una dieta ipocalorica, le carni bianche costituiscono la base indispensabile non solo per un equilibrato fabbisogno proteico, ...

NEET in Italia: come spingere i giovani a costruirsi un futuro

NEET - "Not in Education, Employement or Training", è questo l'acronimo che sempre più spesso viene affibbiato alla nuova generazione di giovani. Utilizzato per la prima volta nel 1999, l'acronimo ...

Monti: i 30-40enni sono una generazione perduta

Da sempre chi detiene il potere è reazionario. Da sempre ha paura di essere detronizzato lotta con tutte le sue forze per consolidare il suo status. Lo sapevano i saggi greci, che elaborarono il mi...

Da Bottino ad Al Tappone. Come costruire un paradiso ai caraibi con soldi pubblici

La puntata di Report di domenica, nella parte in cui ha fatto affiorare il torbido caso del paradiso immobiliare ad Antigua in cui Berlusconi avrebbe investito almeno 20 milioni di euro forse frut...

In due grafici il New York Times smonta la propaganda leghista sugli immigrati

Con un paio di grafici molto semplici il New York post ha dimostrato come si muovono i richiedenti asilo all'interno dell'UE e quali sono i Paesi che effettivamente si stanno facendo carico di ques...