Italia 2014: ecco i titoli dei giornali e il progetto del neoberlusconismo
"I comunisti vogliono mettere le mani in tasca agli italiani un'altra volta". "Tasse e martello: per governare i rossi aumentano le imposte". "La sinistra non sa far altro che alzare le tasse. Ecco la prova".
Questi saranno con certezza pressoché assoluta i titoli che i giornali dell'attuale regime (ammesso che non siano ancora affogati dai debiti) come Libero o il Giornale spiattelleranno ai quattro venti nel 2013/14.
Per allora, l'autoproclamatosi "miglior governo degli ultimi 150 anni" sarà un amaro ricordo per una nazione forse già in bancarotta o forse a un passo dal default. Un ricordo amaro, ma pronto a rimpiantarsi nuovamente a Palazzo Chigi con qualche zoccola in più, qualche rutto in meno e corruzione a piene mani.
La legislatura, sebbene puzzi già di marcio, scade nei primi mesi del 2013 e per allora non sembra profilarsi un nuovo miracolo in grado di far riemergere Berlusconi e i suoi complici nei sondaggi. Possibile quindi un nuovo governo (di centrosinistra?) cui venga consegnato il cerino della bancarotta, sapientemente costruita da Tremonti in oltre 25 di "servizi" al ministero dell'Economia (prima come consulente di Craxi e poi come leader finanziario degli ultimi due governi Berlusconi).
L'obiettivo è già tracciato: tornare in sella nel 2015 dopo aver costretto il futuro premier a tassare il tassabile, aver profuso una campagna mediatica di delegittimazione senza precedenti su chiunque avrà il potere, (ri)corrompere qualche deputato o senatore per far cadere il governo e ricrearsi un'incredibile nuova verginità.
Non si spiegherebbe altrimenti la successione fuori di ogni logica della manovra quadriennale presentata in Cdm da Tremonti:
2 miliardi nel 2011 (governo Berlusconi);
5 miliardi nel 2012 (governo Berlusconi?);
20 miliardi nel 2013 (governo sicuramente non berlusconiano);
20 miliardi nel 2014 (governo sicuramente non berlusconiano).
In pratica Tremonti si è impegnato con l'Unione Europea affinché i debiti da lui stesso generati vengano in parte pagati dal suo successore. Come se noi facessimo un mutuo per acquistare una casa e lo facessimo pagare ai nostri nipoti che non sono ancora nati. E' semplice anche per un bambino capire quanto sia moralmente criminale questo atteggiamento.
Per il 2015 o la frittata sarà compiuta definitivamente e le strade di tutta Italia si riempiranno di gente furibonda come accade in questi giorni in Grecia, oppure il nuovo governo sarà riuscito nell'impresa (prosciugando però i conti delle famiglie italiane) a riportare il Paese ad un rapporto deficit/Pil meno critico, riuscendo magari anche ad abbassare il debito pubblico. Il costo, che sarà sopportato da lavoratori, imprenditori onesti, pensionati, giovani e studenti, sarà però così alto che la macchina del fango sostenuta dall'apparato berlusconiano di corruzione che in queste settimane viene sempre più alla luce facilmente riuscirà a nascondere gli (eventuali) meriti di chi ci governerà enfatizzando sui sacrifici che saranno chiesti agli italiani.
Se tutto andrà bene, il governo cadrà già sul finire del 2014 e nel 2015 il neo-berlusconismo (forse epurato da Berlusconi, ritiratosi ad Antigua, per evitare l'arresto) tornerà nuovamente di moda.
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