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Al riparo dal freddo pungente

 |  Redazione Sconfini

Chi vuole conservare e proteggere le proprie piante, deve considerare di predisporre ora i luoghi giusti dove ricoverarle in inverno. Un posto ideale sono le cantine, quelle fresche e asciutte, dove la temperatura ambientale non subisce le rigidità invernali per troppi giorni consecutivi.  Vediamo quali possono essere gli accorgimenti da adottare per alcune caratteristiche piante.

 

I davanzali, i balconi e gli stessi giardini vivono ancora straordinarie, tardive e impreviste fioriture di gerani. Il calendario e i manuali di giardinaggio li vorrebbero allo stremo delle forze vegetative, ma appaiono oltremodo rinvigoriti dal clima, incredibilmente favorevole e mite, di un autunno inoltrato, prodigo di una tenue e degradante luce solare. L'autunno è la stagione che precede il blocco graduale delle funzioni vegetative: al verde della clorofilla si sostituiranno i gialli e i rossi di altri pigmenti. Esistono sostanzialmente due modalità per preparare i gerani (sia gli eretti o zonali che le varietà ricadenti) al riposo invernale. La prima è quella di avviarli gradatamente alla stasi vegetativa invernale semplicemente non innaffiandoli più per tutto l'inverno; chi non avesse a disposizione una cantina o una serra fredda, può ovviare con una copertura in materiale di ultima generazione, il cosiddetto "tessuto non tessuto", o con piccole serre in kit, economiche e funzionali.

 

Un altro metodo proponibile, mediato dalla tradizione e sempre valido, è quello di svasare il geranio dopo completa asciugatura del pane di radici e terriccio, scrollare quest'ultimo lasciando l'apparato radicale nudo, e appenderlo a testa in giù in un luogo fresco e asciutto. Il fermo vegetativo sarà gradatamente interrotto la prossima primavera con un rinvaso, un'adeguata pulizia e potatura dei rami vecchi e secchi, avendo cura di procedere gradatamente alle annaffiature e ad una concimazione adeguata quando l'apparato radicale avrà colonizzato il nuovo terriccio.

 

Chi ha goduto della generosa fioritura della Bougainvillea, della specie violacea, consideri l'opportunità del ritiro in luogo protetto, in serra fredda, perché non sarebbero ben tollerate temperature sotto lo zero per molti giorni. I vasi vanno posizionati lontani da fonti di calore, procedendo con annaffiature moderate. L'acqua, più che mai in inverno, non deve ristagnare perché favorirebbe lo sviluppo di marciume radicale e muffe fogliari. Meglio se il fusto e le radici vengono protette da una pacciamatura di corteccia o altro materiale protettivo. Solo a primavera si procederà, se necessario, a rinvasatura e aggiunta di terriccio nuovo.

 

Perché trascurare il soave gelsomino, o Jasminum, officinale?  Il genere, che si differenzia dal falso gelsomino, più rustico e non spogliante, dalla fioritura continua e abbondante, è invece più delicato. Si spoglia dell'80% del fogliame: i tralci andranno potati e regolati solo a primavera. Anche per questa specie si deve avere cura dell'apparato radicale, affinché non si creino situazioni di acqua stagnante.

 

Lentamente anche l'ortensia (Hydrangea hortensia), esaurite le ultime infiorescenze, va mutando colore fogliare. I polloni andranno drasticamente tagliati, lasciando 3-5 gemme. A marzo i rami di 2-3 anni si tagliano alla base per favorire la comparsa di nuovi germogli. Questo arbusto ama il substrato acido e le posizioni ombreggiate e riparate dai rigori invernali, che lo potrebbero danneggiare anche a seguito di gelate tardive.

 

Il glicine (Wistaria sinensis) è un genere di arbusto rampicante, molto diffuso grazie alla rusticità e alla straordinaria grazia ornamentale. Alla potatura invernale dei lunghi tralci, scomposti e spoglianti, si deve procedere lasciando 3 gemme residue, quando tutte le foglie saranno cadute. Un bilanciato apporto di potassio e fosforo, somministrato sia in questo periodo che la prossima primavera, predisporrà la pianta alle condizioni ottimali per resistere ai possibili rigori invernali e favorirà una fioritura abbondante e dalle tonalità cromatiche giuste.

 

Prima del ricovero in luoghi riparati delle piante in vaso e della preparazione degli arbusti in piena terra, è raccomandabile il trattamento antiparassitario degli apparati aerei (quindi nei mesi di novembre e dicembre) per vaporizzazione di soluzioni di olio minerale generico: uccide tutti i parassiti e, nebulizzato su rami, fusti e cortecce, li rende più elastici, predisponendoli alla crescita nel momento della ripresa vegetativa primaverile.

Ignazia Zanzi

 

 

 

 

 


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