Cellulari pericolosi? Dubbi e perplessità sul rischio tumori
Il progresso e la tecnologia hanno portato numerosi benefici al vivere quotidiano, semplificandolo e permettendoci di fare delle cose che sino a poco tempo fa erano impensabili o perlomeno sembravano molto lontane.
Telefonare dal proprio apparecchio camminando per strada era infatti inimmaginabile fino a pochi lustri fa, e poi la comodità di poter rimandare o posticipare un appuntamento in tempo reale. Ormai ci siamo abituati anche a questo e non ci stupisce più compiere delle azioni che anni addietro non erano possibili. Tutti poi ricordano lo sdegno iniziale creato da chi poteva permettersi di chiacchierare al telefono per strada o da chi sembrava venire da un altro mondo, solo perché aveva la possibilità di fare cose che altri non facevano. Erano indubbiamente altri tempi, ai nostri giorni acquistare un telefono cellulare è diventata una prassi comune e siamo giunti ad un punto che risulta “diverso” chi il cellulare non lo possiede. Tuttavia non ci aspettavamo che con il passare del tempo sarebbero emersi anche alcuni aspetti dannosi per la nostra salute, nessuno pensava che un giorno non lontanissimo i cellulari sarebbero stati messi alla gogna perché pericolosi e potenzialmente cancerogeni. Sul Corriere della Sera alcune settimane fa è comparso un articolo sulle potenzialità dannose dei telefoni cellulari. Il titolo diceva: “Allarme dell’Oms su cellulari e wi-fi: rischio tumori del sistema nervoso”. Un titolo alquanto allarmante, corroborato anche dalla trasmissione Report in onda su RaiTre che ha recentemente parlato per esteso di questo argomento, portando testimonianze e fatti sulla presunta pericolosità di questi prodotti di uso comune. Il fatto è che un gruppo di 34 ricercatori dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell’Organizzazione mondiale della sanità è stato d’accordo nell’asserire, in base agli studi compiuti, che i campi elettromagnetici possono essere causa di tumore. Una domanda sorge spontanea: come mai solo ora emerge l’indiscussa pericolosità di questi strumenti, nonostante la loro presenza sui mercati da trent’anni? Va detto anche che già molto tempo fa era stata sollevata la teoria sulla pericolosità di questi oggetti, ma a quanto pare nessuno aveva considerato in modo serio la loro dannosità o aveva voluto mettere a rischio un business così remunerativo. È tuttavia innegabile che periodicamente la teoria sulla pericolosità dei cellulari riemerge per poi ritornare nel dimenticatoio nuovamente e apparire nuovamente a distanza di un paio di anni. Lo studio Cosmos, acronimo di Cohort study on mobile communications, che è coordinato da Paul Elliott dell’Imperial College di Londra e prende in considerazione 250.000 persone in più Paesi (Inghilterra, Finlandia, Olanda, Svezia e Danimarca) di età compresa tra 18 e 69 anni, è in fase iniziale. L’obiettivo è studiare per 20/30 anni gli effetti delle radiazioni emanate dai cellulari, ma anche da Wi-Fi, cordless e altri strumenti senza fili che usiamo. La differenza rispetto le precedenti ricerche è che questo maxi studio intende monitorare in tempo reale le variazioni negli organismi dei soggetti controllati, stabilendo così i rischi reali che si corrono con l’utilizzo di questi oggetti. Verranno studiati i comportamenti che le persone arruolate nello studio avranno con i loro cellulari per poter così studiare come questi possano incidere sull’insorgenza di tumori al cervello, alla pelle, e del morbo di Alzheimer. Lo studio vuole insomma fare chiarezza sui dubbi e le perplessità legate a questo tema da lungo tempo dibattuto e ancora senza una risposta definitiva. Il problema è stato affrontato anche da un’altra grande ricerca, che ha presentato pochi mesi fa i suoi risultati, basati sullo studio della comparsa annuale di glioma e meningioma tra gli adulti a partire dai 20 anni, in un arco di tempo che andava dal 1974 al 2003. La ricerca ha dimostrato che la frequenza dei tumori non è aumentata dopo la comparsa del “fenomeno cellulare”. Questo dovrebbe essere a sostegno della teoria che i telefonini portatili non sono poi così pericolosi come molti sostengono. Quello che dovrebbe far riflettere è che molte aziende erano al corrente sulla potenziale pericolosità dei cellulari per la salute umana ma, nonostante i sospetti, hanno proseguito nel loro business senza preoccuparsi troppo delle conseguenze. Secondo la citata inchiesta svolta dalla trasmissione televisiva Report, Motorola avrebbe occultato gli studi condotti dalla stessa cercando di stemperarne i risultati, cercando di nascondere i risvolti che non le conveniva rendere pubblici. Concludendo, in base a quanto evidenziato, l’unica cosa che allo stato attuale delle cose possiamo fare è attendere i risultati delle ricerche che si stanno conducendo, nel frattempo usiamo con più parsimonia i cellulari… non si sa mai. Paolo Baldassi