Tanzania: record di scongiuri dopo l'investimento di 4,5 milioni di euro della Lega Nord
E' possibile che Francesco Belsito abbia capito male, ma questo è il risultato: la Lega Nord (fonte il Secolo XIX) ha investito un bel mucchio di milioni di euro (4,5 milioni per la precisione) frutto delle fatiche degli italiani e indebitamente incassati come "rimborsi elettorali", in Tanzania.
L'ipotesi più plausibile è che il cerchio magico leghista, riunito nel trust di cervelli di maggior spicco tra le camicie verdi (Bossi senior, il Trota, la mamma del Trota e Reguzzoni) abbia partorito una nuova linea politica per rianimare le sorti del movimento che reclama (solo quando è all'opposizione) la secessione della Padania: l'investimento degli extracomunitari.
L'intendimento proposto dal Trota era chiaro: i militanti leghisti dovevano essere chiamati a salire sui loro suv per andare a investire gli immigrati (quelli clandestini valgono doppio) in una lunga serie di battute di caccia al "negro". Era il sogno che si realizzava per il figlio di Bossi, già inventore del videogioco su Facebook "rimbalza il clandestino".
Purtroppo però quando Bossi senior è andato a spiegare al fedele Belsito la nuova linea le parole che sono uscite sono state "investiamo mmnhhbbhb (rutto) hbbhbmmbe (scoreggia) extracomunitari" il tutto accompagnato dall'immancabile dito medio. Belsito ha capito di investire un po' di milioni di euro (che per legge dovrebbero servire a pagare le spese elettorali sostenute dalla Lega Nord nelle ultime elezioni politiche) in paesi extracomunitari e così si è messo all'opera.
Il 14 dicembre ha investito 1 milione di euro in corone norvegesi.
Il 28 dicembre ha acquistato quote del fondo Krispa Enterprise Ltd a Cipro per 1,2 milioni di euro.
Il 30 dicembre ha acquistato quote del Purchase Investment Fund Tanzania per 4,5 milioni di euro.
In Tanzania hanno cercato di capire chi fossero questi leghisti. Inizialmente si sganasciarono dalle risate nel vedere i volti di Calderoli, Bossi e il Trota, poi scoprirono che erano quelli che in passato fecero altri "fruttuosi" investimenti finanziari: la banca Credieuronord (fallita) e il villaggio turistico "Skipper" in Croazia (giunto al capolinea con una bella bancarotta della società che doveva intermediare le vendite) gestito direttamente dalla famiglia Bossi e dal tesoriere dell'epoca. Da quel momento sono partiti gli scongiuri in tutto il paese e il tasso di fertilità degli uomini è sceso a livelli infimi.
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Nell'immagine tratta da nonleggerlo Bossi e Belsito.