
Pasticcio Italicum: il cappio di presunzione attorno al collo di Renzi
La vicenda della legge elettorale ribattezzata Italicum da uno dei suoi due ideatori, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi (l'altro è Verdini), è perfettamente simbolica dell'ignoranza politica, della spavalderia e della berlusconianissima presunzione di onnipotenza che anima le gesta dell'ex sindaco di Firenze.
L'Italicum è stato pianificato a tavolino all'indomani dell'irripetibile 40,8% delle Europee che, con la complicità della mancia da 80 euro in busta paga, ha rilanciato le ambizioni monopolistiche del Pd renziano. Lorsignori erano così boriosi e tronfi da pensare che quel 40,8% fosse l'inizio di una scalata verso vette inimmaginabili e non il frutto di un episodio di corruzione morale perpetrata ai danni degli elettori. L'arrogante superficialità con cui è stato disegnato l'Italicum (che in un futuro non si sa quanto lontano sarà sicuramente giudicato a sua volta incostituzionale, come il quasi gemello Porcellum) mina oggi e ancor di più domani le fondamenta della confusa leadership racchiusa nel Giglio Magico.
Oggi infatti il PD è ampiamente sotto la soglia del 40% utile a strappare il 55% dei Deputati e godere della maggioranza assoluta, ma soprattutto, al ballottaggio sarebbe probabilmente sconfitto da un Movimento 5 Stelle in forte ascesa (è accaduto 5 volte su 5 negli ultimi ballottaggi amministrativi).
Essendo quella dell'onestà, causa perorata con coerenza dai grillini, lo spauracchio del sistema politico tra i più corrotti al mondo ecco che diventa vitale evitare il rischio di una loro vittoria al ballottaggio.
Come prevedemmo già in giugno, ecco infatti pronta una finta battaglia Parlamentare per modificare l'Italicum e annichilire le speranze pentastellate: ritorno delle coalizioni e via con un altro giro, identico al vecchio Porcellum. Niente preferenze, coalizioni scombicchierate, premi di maggioranza sovradimensionati e illegittimi costituzionalmente e soprattutto altri 5 anni di governi trasformisti con il Movimento 5 Stelle ben lontano dalla stanza dei bottoni.
Ora fanno tutti la pantomima sull'Italicum che deve restare così, anzi deve cambiare, anzi trattiamo, sì ma senza alterarne lo spirito, finti ricatti, litigi a favor di telecamera e poi via libera alle coalizioni di cani e porci. Tanto sono già tutti d'accordo: senza coalizioni Ncd sparirebbe in compagnia di Sel, Forza Italia diventerebbe partitucolo con poche decine di deputati, la Lega Nord non capitalizzerebbe nulla del suo rinnovato successo elettorale e Fratelli d'Italia darebbe posto ai soliti quattro gatti.
Se l'accordo non si materializzerà, allora vorrà dire che Renzi con la sua spocchia e la sua spregiudicata presunzione si sarà autoprodotto il cappio che già gli cinge il collo. Si tratta solo di trovare il boia che apra la botola già scricchiolante sotto i suoi piedi.