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L’andamento della sclerosi multipla dipende dalle stagioni

 |  redazionehelp

Secondo i risultati di uno studio realizzato da un gruppo di ricerca del Brigham and Women’s Hospital di Boston e diffuso su Neurology, l’andamento della sclerosi multipla dipende dalle stagioni. Ad esempio gli effetti più pesanti si hanno in primavera e in estate. I ricercatori sono giunti a queste conclusioni dopo aver esaminato le scansioni cerebrali, fatte con la risonanza magnetica, di 44 pazienti, tra i 25 e i 52 anni, tra il 1991 e il 1993, non trattati farmacologicamente. I soggetti analizzati sono stati sottoposti in totale a 22 risonanze magnetiche a testa, registrando, in occasione di ogni esame, temperatura esterna, radiazione solare e misurazione delle precipitazioni. Dopo un anno sono state individuate 310 nuove lesioni cerebrali in 31 dei pazienti studiati.
“I nostri risultati – afferma Dominik Meier, autore dello studio – hanno dimostrato che la comparsa delle lesioni era 2-3 volte maggiore nei mesi compresi tra marzo e agosto rispetto agli altri mesi dell’anno”. “Non solo abbiamo riscontrato un maggior numero di lesioni durante la primavera e l’estate – prosegue – ma il nostro studio ha anche rilevato che le temperature più calde e le radiazioni solari sono legate all’attività della malattia”.
Serviranno sicuramente altri studi per comprendere perché un fattore ambientale come il caldo è capace di favorire l’evoluzione della malattia. “È una ricerca importante – conclude Anne Cross, della Washington University School of Medicine a St. Louis, coautore della ricerca – perché analizza i dati dei primi anni ‘90, prima che i farmaci per la sclerosi multipla recidivante fossero approvati; quindi questi non possono aver inciso sui risultati”.

10/09/2010 - Snack e merendine dannosi alla salute dei più piccoli?

Chi esagera con merende e snack può (anche a distanza di anni) sviluppare patologie come: diabete, obesità e malattie coronariche. A sostenerlo alcuni ricercatori dell’Università del Michigan che per giungere a queste conclusioni hanno fatto riempire a bambini e ragazzi dei questionari sulle loro abitudini alimentari durante la giornata scolastica e dopo.
Dai dati si evince che il 22% dei volontari ha consumato, almeno una volta al giorno, un alimento confezionato tipo snack e merendine. Il primato spetta ai ragazzi delle scuole superiori: sono infatti l’88%, seguiti da quelli delle scuole medie con il 53% ed infine i bambini delle elementari che sono il 16%. Per i ricercatori, quindi, mangiare sempre questi alimenti comporta l’assunzione di elevate quantità di zuccheri e grassi, a svantaggio di fibre alimentari, vitamine come la B e minerali come il ferro. La ricerca diretta dal dottor Madhuri Kakarala è stata pubblicata sul Journal of School Health.

17/09/2010 - La musica fa bene all’umore

Finanziato dall’Engineering and Physical Sciences Research Council, la Glasgow Caledonian University ha appena condotto uno studio sugli effetti antidepressivi che la musica può svolgere sull’umore. Ad essere analizzato un gruppo di volontari e l’effetto che alcune canzoni hanno avuto sul loro umore. Durante l’esperimento gli studiosi hanno realizzato un grafico per misurare il tipo di emozione provata dall’ascoltatore, l’intensità e il ritmo della musica. Ebbene, dal grafico è emerso che alcune canzoni hanno un’azione antidepressiva sull’umore, altre si sono mostrate decisamente deprimenti.
Tra le canzoni che donano serenità c’è “What a wonderful world” di Louis Armstrong, tra quelle che danno energia c’è “I will survive” di Gloria Gaynor. Decisamente da ascoltare anche “Comfortably Numb” dei Pink Floyd. Vietato ascoltare, invece, perché nemici del buonumore, “Cigarettes and Alcohol” degli Oasis, “The drugs don’t work” dei Verve e “Cardiac Arrest” dei Madness.

17/09/2010 - 4 donne su 10 cominciano una dieta… senza però dimagrire

Numerose sono le donne che ogni giorno decidono di mettersi a dieta ma almeno 4 donne su 10 non raggiungono i risultati sperati. Anzi, invece di dimagrire, ingrassano. La notizia emerge dalla ricerca “Food: Body: Mind”, commissionata dal Jenny Craig weight management programme. Ad essere prese in esame 2.000 volontarie di età compresa tra i 18 e i 65 anni: delle stesse sono stati indagati i loro tentativi di sottoporsi ad una dieta e il risultato finale raggiunto.
Dalle risposte è emerso che la strada intrapresa per perdere chili è per tutte lunga e tortuosa, e che una donna su 10 non va avanti già dopo il primo giorno, mentre 2 su 10 riescono a resistere una settimana. E questo perché – sostengono gli autori – scelgono diete impossibili da seguire o poco salutari. “Il segreto per avere successo – fa sapere il dottor Ian Campbell, del Jenny Craig weight management programme – è avere obiettivi realistici e adatti al proprio fisico. Contrariamente ci si ritrova con più chili di quando si è cominciata la dieta”. La ricerca è stata pubblicata sul quotidiano Daily Mail.

01/10/2010 - Si chiama Tresk il gene che scatena l’emicrania

Potrebbe esserci un gene chiamato Tresk all’origine degli attacchi di emicrania. La scoperta arriva da alcuni studiosi di diversi Paesi appartenenti al Medical Research Council. Per identificare il gene, i ricercatori hanno esaminato campioni di Dna di persone affetti da emicranie di tipo familiare. Dai test effettuati è emerso che il gene difettoso è meno attivo nei pazienti con emicrania. Una condizione, questa, che porta il gene Tresk a innescare centri di dolore nel cervello provocando emicranie piuttosto dolorose.
“La scoperta – secondo Aamo Plotie, del Wellcome Trust Sanger Institute – potrebbe rivelarsi rivoluzionaria nel trattamento del dolore in generale. Ma per farlo occorrerebbe trovare un farmaco capace di attivare il gene, una ricerca che richiede del tempo, ovviamente”. L’emicrania colpisce oggi 300 milioni di persone nel mondo, di cui il 5% è costituito da bambini. La sua massima incidenza è tra i 35 e i 45 anni. Per l’Organizzazione mondiale della sanità rappresenta una delle più importanti cause invalidanti.

08/10/2010 - Pc sulle gambe nude, rischio sindrome da tostapane

Tenere sulle gambe nude troppo a lungo il pc portatile provoca la comparsa di macchie decolorate, innocue ma piuttosto difficili da eliminare. Il disturbo è noto come sindrome da tostapane ed è stato oggetto di uno studio dell’Università di Basilea (Svizzera), condotto da Andreas Arnold e Peter Itin, pubblicato su Pediatrics. “Questo problema – hanno commentato i ricercatori – si presenta quando si è esposti a una fonte di calore non abbastanza elevato da provocare ustioni; in qualche caso può dare una decolorazione permanente della pelle, e a lungo termine in rarissimi casi può portare anche al cancro”.
La ricerca è partita dopo che un ragazzino si era rivolto al medico in seguito alla comparsa sulla sua gamba di una macchia pallida, simile a quella provocata da un’esposizione eccessiva al sole. Analizzando le abitudini del paziente, i ricercatori hanno scoperto che era solito giocare al pc portatile tenendolo poggiato sulle gambe e che pur avvertendo la sensazione di calore sul lato sinistro non ha cambiato posizione. I danni estetici sono permanenti, anche se innocui. Tra l’altro i rischi di questo genere sono anche menzionati in diversi manuali d’uso, che sconsigliano infatti di tenere i pc a contatto diretto con la pelle nuda.

29/10/2010 - Tumore dell’intestino: con un’aspirina al giorno, rischio incidenza ridotto

L’assunzione quotidiana di una compressa di aspirina aiuterebbe a prevenire il tumore dell’intestino (fino al 24%). A sostenerlo un gruppo di ricercatori della Oxford University. La ricerca, pubblicata sulla rivista The Lancet, è stata condotta su 14mila pazienti tenuti sotto controllo per un lasso di tempo di 20 anni. Dai test effettuati è emerso che una compressa di aspirina al dì nei pazienti di mezza età, oltre a prevenire varie malattie cardiache, arriverebbe a ridurre di un quarto l’incidenza del cancro all’intestino e addirittura del 35% i casi di mortalità dovuti a questa malattia.
“Per persone di mezza età in salute – afferma Peter Rothwell, primo autore dello studio – quello di assumere l’aspirina può essere un buon consiglio. L’aspirina genera infatti un leggero beneficio per le malattie vascolari, già conosciuto, e ora sappiamo che può provocare anche un grande vantaggio per questo tipo di tumore”. L’aspirina è un farmaco, pertanto, se si decide di assumerla, è necessario consultare il proprio medico di famiglia.

15/10/2010 - Dopo il sesso, lui preferisce mangiare

Uomini e donne diversi anche dopo il sesso. Le donne vogliono le coccole, gli uomini desiderano bere un drink, mangiare o fumare. È quanto emerso da una ricerca condotta presso l’Albright College, in Pennsylvania, e pubblicata sulla rivista Journal of Sex Research.
“Dopo il sesso le donne – afferma Susan Hughes, che ha coordinato la ricerca – vogliono prolungare il momento di intimità e cioè più probabilmente vogliono baci e coccole, e vogliono professare il proprio amore”. Per i ricercatori, le donne utilizzerebbero questi momenti per capire se l’uomo al proprio fianco è quello giusto e se in futuro potrà essere un buon padre. L’uomo, invece, più interessato a tramandare i propri geni, non presta molta attenzione a quello che accade dopo aver fatto sesso.

22/10/2010 - Malattie del sangue: è attivo un numero verde

è pensato per i pazienti affetti da leucemie e da altre malattie ematologiche il numero verde 800.550.952, promosso dalla Sie, la Società italiana di ematologia. Il servizio è realizzato con il supporto di Novartis, è gratuito ed è attivo in tutta Italia, ogni martedì e giovedì dalle ore 15.00 alle 18.00. Alle chiamate rispondono specialisti ematologi che forniscono informazioni generali sulle malattie ematologiche, orientano il paziente verso le strutture opportune e sugli esami di laboratorio da eseguire, supportandolo psicologicamente. Il numero verde rappresenta uno sportello informativo telefonico se non si è già seguiti da una struttura ematologica e non sostituisce la visita presso uno specialista né il ruolo delle strutture sanitarie.
“Attivo dal febbraio dello scorso anno, il numero verde – spiega il professor Fabrizio Pane, presidente della Sie – ha risposto a centinaia di chiamate di pazienti e familiari di tutta Italia, offrendo un servizio fondamentale a tutte le persone coinvolte nella gestione delle malattie ematologiche, direttamente (i pazienti), o indirettamente (i familiari, gli operatori sanitari). Oggi le terapie disponibili consentono di intervenire con successo sulle malattie ematologiche ma è essenziale orientare il paziente verso l’appropriato percorso di diagnosi e cura, oltre che supportarlo psicologicamente. Grazie al numero verde si possono ottenere informazioni su sintomi, esami, terapie e sulle strutture sanitarie di interesse ematologico: un aiuto concreto per i pazienti e per chi se ne prende cura”.


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