Sembra di essere tornati al 2011, a quando Berlusconi aveva trascinato l'Italia sull'orlo del default. Ora ci risiamo. Lo spread non è ancora esploso a quei livelli ma i dati presentati oggi dal commissario Moscovici pongono il nostro Paese in una situazione a dir poco critica.
Per capirlo basta vedere la mappa (vedi sopra) che si staglia alle spalle di questo ennesimo burocrate agli Affari Economici della UE. L'Italia è l'unico Paese dell'Unione "marchiato" con un colore viola più scuro. Significa che è il malato più grave dell'Europa intera. Questa in soldoni l'eredità di Renzi dopo 2 anni e mezzo passati a sfanculare l'economia e a perdere tempo dietro a riforme assurde e stupide cassate da Consulta (legge elettorale, riforma P.A. ecc) o cittadini attraverso il referendum costituzionale del 4 dicembre 2016.
In breve: l'Italia è l'unico Paese che nel 2017 se tutto va bene crescerà mano dello 0.1% del Pil, mentre nel 2016 il debito è salito al 133.3% del Pil (+0,2%).
Per intenderci: la Grecia, che fino all'anno scorso era l'unica sotto di noi per aumento Pil, crescerà il triplo di noi (il 2,7%) e la Romania nientemeno che cinque volte tanto (4,4%). La media UE è il doppio dell'Italia, che sta letteralmente sprofondando nella melma deflattiva per colpa di disoccupazione, banche, corruzione e incertezza politica. Nel 2018 gli scenari saranno pressoché identici.
E guai a dire che Grecia e Romania (o Spagna e Portogallo) crescono perché partivano da valori di reddito pro capite più bassi dei nostri. Infatti l'Italia è superata anche da chi aveva pil più elevati, come la Francia, la Germania, il Lussemburgo, il Belgio, l'Olanda e tutti gli altri.