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Renzi è Berlusconi

 |  Redazione Sconfini

Immaginatevi di tornare indietro nel tempo di 3 o 4 anni. Quando il berlusconismo imperava e lo statista di Hardcore tra un'orgia e una frode fiscale faceva il bello e cattivo tempo irradiando il suo messaggio sempre "favor rei" attraverso il suo potentissimo esercito mediatico.

Immaginatevi che il giorno della vigilia di Natale, l'allora premier Berlusconi si ritrovasse in serata con il fedele Alfano e il suo avvocato Ghedini per inserire un articolo "bis" nella legge di stabilità che lo rendesse immune da una qualsiasi delle presumibili condanne che lo attendendono e lo attenderanno in futuro.

Irenzusconimmaginatevi che il giorno dopo Berlusconi si imbarchi con qualche minorenne su un aereo militare pagato dai contribuenti per andare a fare un'esotica visita a Dell'Utri rifugiatosi a Santo Domingo (o in LIbano) fischiettando e facendo finta di niente, sperando che lo scandalo del volo militare a scrocco sommerga il mainstream informativo e favorendo l'oblio del vituperato articolo "bis",

Immaginatevi che il solito sfigato comunista o un manettaro di Di Pietro scoprisse l'aggiunta alla legge già in fase di approvazione in Parlamento.

In Tv quasi non se ne parlerebbe o se ne parlerebbe per screditare il comunista con un passato da terrorista no-tav o il manettaro dipietrista con il suo italiano zoppicante. Tra Minzolini, Fede, Mimun e servitù il popolino non ne saprebbe quasi nulla. E così i berlusconiani sarebbero rimasti berlusconiani, senza essere sfiorati dalla piena conoscenza del colpo di mano,

Ma immaginatevi lo scandalo su web. Sui social. Tutti a manganellare virtualmente il premier e la sua cricca di piduisti e neo-piduisti: i leader della rivolta sarebbero ovviamente i numerosissimi piddini, che capitanati dal Franceschini di turno avrebbero per giorni fatto il viso truce e promesso un'opposizione da vietnamiti contro l'articolo "bis". Tutto finto ovviamente, ma basta che i suoi (ex) iscritti ci fossero caduti e fossero sufficientemente tranquilli per godersi il pranzo di Natale e il Capodanno.

Invece oggi, nel gennaio 2015 dobbiamo sorbirci un Berlusconi 2.0 che parla come la sua versione precedente:

Il 24 dicembre afferma di ricordare a memoria gli articoli della legge, uno per uno.

In conferenza stampa il 29 dicembre afferma: "Chi ruba, ruba. E va messo in galera, punto."

Il 3 gennaio dichiara di non sapere chi e come aveva inserito l'articolo 19 bis.

Il 4 gennaio promette che la legge tornerà in CdM ma per ora è viva e vegeta.

Il 5 gennaio, probabilmente per non far sapere il nome della manina che aveva inserito l'articolo salva-Berlusconi, si prende le colpe "ho inserito io quell'articolo", smentendo tutto quanto detto nei giorni precedenti.

Politicamente imbarazzante, mediaticamente un suicidio. In qualsiasi altro Paese del Mondo, compreso lo Zimbawe e forse anche la Corea del Nord un personaggio così indecente l'avrebbero cacciato oltreconfine in un batter di ciglia. Noi, no. Lo vogliamo col 41%.

Perché chi vota il Pd oggi sono le stesse persone che votavano Forza Italia pochi anni fa.

Perché Renzi non è come Berlusconi, me è Berlusconi. Mentre l'Italiano ha quello che si merita.

Il tutto in un quadro in cui è febbrile la guerra sotterranea fatta di trattative segretissime per il nuovo Presidente della Repubblica: secondo Dagospia il codicillo salva-Berlusconi sarebbe stato inserito nottetempo in una riunione in cui erano presenti tra gli altri l'avvocato di Berlusconi, Franco Coppi, un professore di diritto, Franco Gallo, il ministro dell'Economia Padoan. Sul piatto, in cambio dell'agibilità politica per Berlusconi, i voti di Forza Italia per la nomina del prossimo presidente della Repubblica che Renzi vorrebbe fosse un suo zerbino.

Le premesse per pescarne uno peggio di Napolitano sono ottime. Avanti così.

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