
Forza PD: il falso nuovo che somiglia a Forza Italia
Ci stavamo giusto chiedendo: ora che la maggior parte dello stato maggiore di Forza Italia è stato condannato ed è in buona parte in galera chi ci penserà a riempire le cronache giudiziaria?
Un'ideuzza ce l'avevamo in molti ma quello che sta accadendo in Emilia Romagna sgombra il campo da qualunque dubbio. E' il Pd di Renzi il perfetto continuum del berlusconismo: elettori trasformatisi in tifosi da stadio che accettano ogni corbelleria proposta dal partito (violenza sulla Costituzione "più bella del mondo" compresa), un premier che mente quotidianamente, sapendo di mentire e ne inventa più di Berlusconi pur di restare in sella, una stampa allineata in gran parte alle dichiarazioni del bimbominkia ciarlatano e soprattutto una combriccola di numeri 2 che si stanno inesorabilmente allineando ai reati contestati fino a pochi mesi fa solo ai berlusconiani di ferro.
8 luglio 2014: il presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani (già rieletto in barba alla norma che prevede al massimo due mandati da Governatore) viene condannato in appello per falso ideologico (ha fatto firmare a due funzionari una relazione falsa sulla cooperativa Terremerse presieduta all'epoca dei fatti dal fratello Giovanni che aveva ottenuto finanziamenti facili dalla Regione presieduta da Vasco) e si dimette dalla carica.
Scatta la corsa a occupare la poltrona che la storia insegna essere di egemonia Pd (Ds, Pds, Pci) dalla notte dei tempi.
I più solerti a scattare sui blocchi di partenza sono i renziani. Quelli renziani da sempre (Richetti) e quelli renziani da quando Renzi ha sbaragliato la concorrenza della vecchia dirigenza (Bonaccini). Sono giovani, non sono parte "del vecchio Pd" come diceva la Serracchiani quando scoppiò lo scandalo Mose che coinvolse il Pd Orsoni sindaco di Venezia. Incarnavano la voglia di aria nuova dell'Italia e del Partito Democratico.
Invece sono il nuovo berlusconismo che avanza: nella stessa giornata vengono entrambi indagati ufficialmente per peculato nell'inchiesta "spese pazze" alla Regione Emilia Romagna. Richetti fa subito un passo indietro, L'altro per adesso resta in corsa.
Sembrano Forza Italia, ma sono Pd. Ammesso che sia lecito ancora fare differenze.
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