La svolta c’è stata: CSV FVG, cronaca di una giornata elettorale
Venerdì 21 maggio. Trieste, ore 15 ritrovo nel piazzale vicino alla Risiera di San Sabba. C’è un pullman che attende. Attende il popolo del volontariato, quel popolo che vuole cambiare. Già perché sul finire del mese scorso a Palmanova si tenevano le elezioni per il rinnovo dei rappresentanti provinciali nel Consiglio direttivo del Centro servizi del volontariato del Friuli Venezia Giulia. Cinque sono le persone da eleggere perché oltre ai noti capoluoghi di provincia, anche Tolmezzo ha diritto ad avere un proprio rappresentante in seno al direttivo.
Ma parlavamo di Trieste. Il pullman alle 15.20 parte. Inizia a piovigginare. Ma questo non fa demordere il volontario ritardatario, che in ogni gruppo di amici non manca mai. A bordo del suo scooter, non molla, fa la strada che percorre il pullman, lo segue e lo raggiunge. Alle 16 sono tutti a bordo. Si passa il casello del Lisert. Si chiacchiera col vicino, si reincontra l’amico e si rivede la compagna di tante avventure nel ricco e variegato mondo del volontariato. Così, emozionati ma sorridenti, si giunge nella città dalla pianta a forma di stella.
È l’auditorium San Marco il luogo predisposto per l’assemblea regionale del Csv. È questo spazio capiente ad essere stato allestito con le cabine elettorali. È qui che ci si gioca la partita dei prossimi tre anni del volontariato del Friuli Venezia Giulia. Abili ed agili i dipendenti del Centro servizi registrano gli accreditamenti. Sì perché quando si va a votare si devono rispettare le regole. Nome, cognome, associazione di appartenenza e quota di iscrizione al Csv pagata. Ma per chi non ha ancora adempiuto a quest’ultima sostanziale formalità, può farlo lì, al momento. Quota annuale 10 euro. Si può fare. E alcuni in effetti lo fanno. Per non rischiare di perdere il diritto ad esprimere un voto.
Trieste ha due candidati: Gennaro Andino Castellano, consigliere giuliano uscente, che vuole riprovarci, e Pierpaolo Gregori. Ce n’era un altro, di candidato, Faghi Elmi Ahmed ma si è ritirato pochi giorni prima del voto. Per il capoluogo regionale 92 sono gli accreditati, 92 sono coloro che riceveranno la scheda elettorale. Anzi le schede perché oltre a scegliere chi dovrà rappresentare la propria città fino al 2013 nel Csv, si dovrà scegliere anche chi farà parte del Collegio di controllo.
Ma l’emozione è tutta per i candidati del Centro servizi volontariato. La sala dell’auditorium è piena. Il presidente uscente, Sergio Raimondo, introduce i lavori e ringrazia Dario Mosetti, il direttore che, con impegno e senza risparmiarsi fatica e sudore, ha accompagnato il direttivo uscente in questi ultimi tre anni. Bilancio, come l’ordine del giorno prevede. Formazione della commissione elettorale. Tutto è pronto.
Inizia il movimento. Ognuno al momento dell’accreditamento ha ricevuto un cartellino blu con un numero per ogni voto che può esprimere, già perché oltre a votare per conto della propria associazione ci sono le deleghe esterne. Per ricevere le schede elettorali bisogna riconsegnare il tagliandino blu. E poi, in fila, non proprio ordinata, a dire il vero, e, comunque, uno per uno, via dietro al separé su cui è appeso il cartello della propria città. Il voto è segreto.
Pochi dubbi sulla vittoria del rappresentante di Pordenone (Sergio Silvestre) e di Tolmezzo (Mario Sopracase): un unico candidato non poteva certo essere fonte di suspense. Già diverso lo scenario a Udine dove il candidato vincente, Mariangela Fantin, ce la fa con un solo voto di scarto. Gorizia vede Giampiero Licinio superare gli altri due competitori. Infine Trieste. Ciò che esce dalle urne non dà adito a dubbi, non lascia perplessi, solo qualcuno basito. Pierpaolo Gregori batte Gennaro Andino Castellano 69 a 23. Inizia una nuova era.
Cambio della guardia a Trieste. Un uomo nuovo e neoquarantenne rappresenterà il capoluogo giuliano nel Csv per i prossimi tre anni. E lo fa con un sostegno che, si badi, non è solo quantitativo ma anche qualitativo, importante. La città con il golfo della regione raccoglie il maggior numero di voti. Ancor meglio: di votanti. Ci si è mossi in tanti da Trieste. Questa migrazione non può non essere spunto di riflessione. Se in un pomeriggio feriale chi in pullman, chi autonomamente con la propria automobile (per non citare chi quasi quasi arrivava a Palmanova in scooter), si è sentito stimolato a muoversi per venire a votare. È un segnale forte. Un indiscutibile desiderio di cambiamento. E adesso toccherà ai nuovi eletti rimboccarsi le maniche, dimostrare che la fiducia ricevuta se la sono meritata.
Non si sa ancora chi diventerà presidente e chi vicepresidente. Ma forse la questione oggi non è questa. Tutti devono collaborare e sapersi coordinare per portare avanti con energia ed entusiasmo questo mondo speciale, complesso e variegato del volontariato. Consiglieri, presidenti e vicepresidenti, tutti, ma proprio tutti, devono sentire fortemente il peso e la responsabilità dell’incarico che si sono assunti. Per la prima volta, da quando è stato fondato il Csv, prima delle votazioni sono stati presentati programmi. Chi ha provato a captare la benevolenza con programmi generico-filosofici, non ha convinto. Chi ha disegnato un triennio fatto di azioni concrete da compiere, ha stravinto. Buon lavoro quindi a tutti.
Tiziana Benedetti