L'Isola d'Elba: curiosità di un luogo incantato e ricco di storia
Provate a domandare a 10 persone di diversa estrazione la prima parola che viene loro in mente quando si parla dell’Isola d’Elba.
È certo che riceverete almeno cinque o sei risposte diverse: c’è chi parlerà di vacanze, chi del celebre scrittore Dumas, chi di traghetti, chi di pane felettato, chi di api, chi di tartarughe e chi di, ovviamente, Napoleone. Perché? Perché l’Isola d’Elba non è affatto piccola come sembra, non è per nulla lontana o irraggiungibile come sembra a qualcuno e, soprattutto ha una vitalità in tema di eventi (leggi il calendario eventi Elba 2018), risorse naturali, cultura e storia da far invidia a molte città d’arte italiane.
La superficie dell’Isola d’Elba è di 223,50 kmq (si tratta della terza isola più grande d’Italia dopo Sicilia e Sardegna, il triplo di Formentera e la metà del territorio comunale di Perugia per intenderci) e infatti al suo interno prosperano ben 7 Comuni che contano complessivamente oltre 32.000 abitanti.
Tutte attorno ci sono 7 isole più piccole alcune delle quali famose per meriti letterari (Montecristo, dove è ambientato il celeberrimo romanzo di Dumas), per immeritati motivi di cronaca (Giglio, con Schettino e la nave da Crociera) ma che meritano una menzione piuttosto per le bellezze naturalistiche, o per motivi “carcerari” (Pianosa e Capraia) per non dimenticare Giannutri e la più piccola di tutte, Gorgona.
Tra le bellezze naturalistiche e culinarie poi, come non ricordare i 147 km di spiagge? Oppure la bontà del pane felettato? O la nidificazione della tartaruga Caretta caretta? O lo zafferano che cresce solo sull'Isola d'Elba?
Posizionato tra la Toscana e la Corsica, questo splendido arcipelago (leggi come arrivare all'isola d'elba con il traghetto) dominato dall’Isola d’Elba è famoso in tutto il mondo storico-culturale per aver “ospitato” prima i leggendari Argonauti e poi l’esilio di Napoleone per 10 mesi dal maggio 1814 e il febbraio 1815. In questo periodo l’ex Imperatore francese non è rimasto sulla spiaggia come un naufrago ma si è fatto costruire, ad esempio, la prestigiosa villa dei Mulini e la più modesta villa di San Martino. Qualche decennio dopo fu costruito anche il museo napoleonico, che è ancora meta di migliaia di turisti ogni anno.
Che centrano le api penserà qualcuno? Ebbene, sulla bandiera dell’Elba fanno bella mostra tre api d’oro su fascia rossa trasversale in campo bianco.La bandiera, fatta preparare manco a dirlo da Napoleone ancor prima che mettesse piede sull’isola, fa bella mostra di sé a Portoferrario dal 4 maggio 1815. Nel tempo sono stati dati vari significati simbolici a queste api: operosità, simbolo di legame tra i Napoleone e la dinastia dei Merovingi (un’ape d’oro fu ritrovata nella tomba di re Childerico), ma anche obbedienza e fedeltà.