Effetto bomba: sulle rovine dei mercati finanziari il boom delle auto di lusso
Secondo l’IHS Global Insight, l’azienda americana di ricerca nel settore dei motori, il 2010 sarà un anno molto positivo per le vendite di auto con prezzo superiore ai 100.000 dollari. Nonostante poco tempo fa si fosse detto che in un immediato futuro i grandi marchi come Ferrari, Bmw e Porsche sarebbero potuti sparire a causa della crisi economica e delle numerose fusioni che avevano interessato il mercato dell’automobile, oggi ci viene proposta un’altra ipotesi, che si prospetta rosea.
Da una ricerca condotta proprio negli Stati Uniti emerge che il mercato relativo al lusso potrebbe chiudere a fine anno con un +42%, ribaltando completamente i dati del 2009 che avevano fatto preoccupare i costruttori, registrando un -30%. Dati interessanti, soprattutto se si vanno a fare i conti in tasca alle marche di lusso. Si perché l’Italia, per questi produttori di sfarzo, riveste un’importanza fondamentale: siamo il secondo mercato al mondo per vendite di Lamborghini e Ferrari, il terzo di esportazione per Mercedes e Bmw e il quarto per le Porsche. A batterci sono Paesi del calibro di Stati Uniti e Germania.
Il capofila di questo strano fenomeno è incredibilmente la Rolls Royce, che nei primi dieci mesi del 2008 aveva consegnato 945 vetture, mentre nel 2009 arrancava a quota 531 (il 43,8% in meno), chiudendo pesantemente i bilanci a -17%. Ad oggi, con 678 esemplari venduti nei primi cinque mesi dell’anno, l’auto inglese incrementa del 146% le vendite rispetto allo stesso periodo del 2009. Un vero record, soprattutto considerata la tipologia ed i prezzi di listino dello storico brand britannico. Fautrice di questo risultato eccezionale è la nuova “baby” Rolls Royce Ghost, lanciata sul mercato lo scorso dicembre. Il nuovo modello ha allargato considerevolmente il bacino di potenziali clienti e galvanizzato i vertici della casa (di proprietà del Gruppo Bmw), che valuteranno ampliamenti e potenziamenti della gamma. Insomma la nuova Rolls non accusa crisi di reddito, bensì può già contare su un significativo portafoglio di clienti, nonostante – è bene ricordarlo – non sia ancora in vendita. Gli ordini sono già 1.500 e, prenotazioni a parte, i dirigenti contano 6.700 acquirenti potenziali, l’80% dei quali è costituito da nuovi clienti. “L’importante – ha dichiarato Paul Ferraiolo, responsabile Rolls Royce per il Nord America – è il prodotto. La Phantom è come lo smoking da indossare per le occasioni importanti. La Ghost è come il completo da lavoro per ogni giorno”.
Non è stata di certo meglio l’altra icona britannica, la grande rivale Bentley (ora nel gruppo Volkswagen), che sulla spinta del colosso tedesco aveva raggiunto due anni fa il record storico delle 10.000 consegne nel mondo. Questo traguardo importante, partito da appena 1.000 vetture fabbricate nel 2003, ha goduto di poca gloria nel 2009, che si è chiuso con una contrazione intorno al 50%. “Questi – ha affermato Christophe Georges, responsabile per le vendite negli Usa – sono prodotti speciali, legati al puro piacere. Molti clienti hanno rinviato l’acquisto o la sostituzione di una Bentley. Ma non siamo preoccupati, con l’arrivo del nuovo modello tornerà come in passato la voglia di esibire”. Ed infatti la Bentley ha risposto con l’ammiraglia Mulsanne. Prezzo: oltre i 300.000 euro. Alla faccia della crisi, la certezza nel futuro non manca.
A soffrire sono stati anche i marchi del lusso sportivo. Ad esempio la Maserati, rallentata dalla recessione degli Stati Uniti, il primo mercato per la casa automobilistica con il 30% delle vendite, ha registrato un -46,5% nei ricavi e un -49,8% nelle vendite. A Modena puntano però sulla Gran Cabrio. E Porsche, che ha registrato nell’anno fiscale 2008-09 un rosso di 3,6 miliardi e una contrazione di vendite del 24%, si rilancia con la Panamera. Infine Lamborghini, che nonostante abbia chiuso lo scorso anno con una flessione di vendite intorno al 30%, punta verso la Cina, presto secondo mercato per il Toro dopo gli States.
Insomma soprattutto nel 2009, il segmento “extra-luxury” ha pagato più di ogni altro la crisi globale. Chi è affondato in Borsa non ha più potuto permettersi un simile capitale da strada, e chi ha retto il colpo ha preferito rinunciare a tale ostentazione. Così il mercato è crollato; le defezioni maggiori sono arrivate da Stati Uniti e Russia, solo la Cina ha continuato la sua incredibile crescita in controtendenza.
Oggi viene invece da chiedersi: dove sono state vendute tutte quelle Rolls Royce? Le lussuose berline hanno continuato per l’appunto sulla “Strada della Seta”, ma il mercato primario per Rolls Royce rimane, almeno per il momento, quello Nordamericano. A trainare le vendite è naturalmente la lenta ripresa economica, accompagnata dall’indebolimento dell’euro rispetto al dollaro. Questi due fattori combinati hanno aumentato la propensione di molti consumatori a stelle e strisce a fare spese importanti, agevolando la vendita di auto europee, soprattutto di quelle fatte direttamente nel vecchio continente. Le prospettive future, dunque, sorridono al lussuoso marchio britannico: la forbice dei redditi è destinata ad aumentare, portando ricchi e super-ricchi, target ideali della Rolls Royce, ad aumentare dell’8% per il 2013. Non tutti diverranno loro clienti, è chiaro, ma già per il 2010 la casa automobilistica si pone come obiettivo di immatricolazioni quota 2.000. Mica poco, per un’auto dal listino prezzi di circa 250mila euro… tasse escluse!
Martina Pluda