Dario Agrimi - dal pop ai peli
Tra i giovani artisti italiani che si stanno mettendo in luce a livello nazionale ed internazionale in questi mesi, annoveriamo in questa rubrica di "scoperte artistiche" il pugliese Dario Agrimi. Questo giovanissimo artista, classe 1981, sta scalando con grande velocità il difficile mercato dell'arte in Italia e già si proietta oltre, a Berlino, dove punta a trasferirsi nei prossimi mesi.
Un'importante dimostrazione delle sue qualità artistiche, infatti, è giunta pochi mesi fa proprio dalla capitale tedesca, che nella ex Berlino Est si propone a livello europeo come guida dell'arte contemporanea e delle tendenze artistiche più importanti di questi anni. Un'importante galleria berlinese ha infatti acquistato ed esposto una sua opera e subito molti affermati artisti italiani hanno avvicinato Agrimi per il suo talento e per indirizzarlo verso nuove sperimentazioni: tra di essi i quotati Cristiano Pintaldi e Vedova-Mazzei.
Il percorso artistico di Agrimi, cresciuto nella bellezza della cornice di Trani, la cittadina pugliese affacciata sull'Adriatico e celebre per il più bell'esempio di cattedrale romanico-pugliese inizia con una rivisitazione personalissima ed attuale di elementi estetici e temi pop. Tra smalti e oli su tela, l'artista rivive i fasti di una corrente popolarissima in termini di impatto sul pubblico con uno stile e un gusto personali, non raramente allegorici, che lo consacrano presto come emergente nella sua terra d'origine.
Ben presto, accanto ai quadri "tradizionali" Agrimi si avvicina a sperimentazioni più tridimensionali: sculture, installazioni e piccole creazioni artistiche che gli permettono di avvicinarsi allo stile artistico proprio di chi origina happening artistici di spessore. Ma l'artista è soprattutto grande sperimentatore di nuovi linguaggi e di nuove tecniche da abbinare alla pittura.
Sull'impulso quindi dei già citati Pintaldi e Vedova-Mazzei, Agrimi inizia progressivamente, pur senza abbandonarli del tutto, a lasciarsi alle spalle temi e forme più semplici e "pop-olari", per avvicinarsi a nuove forme artistiche, a sperimentazioni assolutamente originali. L'obiettivo è quello di accostarsi ad un pubblico più elitario e di maggiori disponibilità economiche. Tra le sue sperimentazioni più recenti i quadri/specchio colorati dalle sue impronte digitali e, soprattutto, quadri, specialmente ritratti, fatti con i peli dei suoi soggetti.
L'originalità, oltre che nella tecnica e nei materiali usati, consiste nell'evitare la deriva informale per restare un pittore figurativo. Agrimi è per tutti questi motivi uno degli artisti italiani da tenere maggiormente in considerazione poiché la valutazione delle sue opere, nei prossimi cinque/dieci anni è destinata a impennarsi.
Attualmente il prezzo medio del valore dei suoi quadri rispetta il cosiddetto coefficente 10, il minimo tra gli artisti in erba. Significa che per un quadro di 80x80 cm il valore sarà 80+80=160 * 10. Quindi di 1.600 euro. Una stima assolutamente attendibile nel caso in cui la sua crescita di popolarità e di successi resti quella attuale prevede di moltipicare per 10 tra 10 anni il valore del suo prezzo medio.
In tempi di crisi finanziaria, investire nell'arte potrebbe essere un rischio calcolato in grado di dare grandi risultati e soddisfazioni nel medio-lungo termine.