Mosaico: quando il gusto d’antico torna di moda
Quanti tipi di mosaico esistono e quali sono le loro caratteristiche principali?
“Innanzitutto c’è quello vetroso, classico o tradizionale, fatto di pasta di vetro opaco, usato un tempo per i bagni pubblici; oggi ha svariati usi e viene messo un po’ dappertutto (piscine, toilette, rivestimenti dei banconi delle cucine, salotti). Poi ci sono: il mosaico di cristallo (un vetro quasi trasparente usato per rivestimenti dalle colorazioni più svariate), quello di marmo, quello fatto di piccole piastrelle smaltate e infine un tipo nuovo, finito, che è la risultante della mescolanza di più mosaici fra loro, a seconda dei gusti e delle esigenze di chi lo richiede”.
E per quanto riguarda il colore?
“Nel mosaico vetroso classico le mescolanze dei colori sono fra le più varie: tutte le tinte unite e anche quelle con sfumatura dorata con iridescenze particolari. Questi mosaici sono prodotti, fra l’altro, con una pietra detta venturina che in realtà è una pietra fatta dall’uomo, quindi un manufatto, poiché è composta da una pasta di vetro messa nel crogiuolo e lasciata lì a cuocersi. C’è un aneddoto su questa pietra venturina (o “avventurina”) che risale all’epoca dei Dogi. Si narra che un vecchio vetraio di Murano, dal momento che la produzione durava solo sei mesi all’anno per abbattere i costi del prodotto, a causa delle continue “bevute” con gli amici, si fosse dimenticato il crogiolo pieno; tornato dopo molto tempo, quello che trovò fu questa sorta di pietra dura che non si è riusciti più a riprodurre. E fu detta venturina proprio perché è stata una vera avventura farla… Tornando però al discorso cromatico dei mosaici, è importante sottolineare come si possano realizzare miscele personalizzate con fino a quattro colori, mescolando questi ultimi con percentuali diverse in base ai gusti del cliente”.
È vero che negli ultimi anni c’è stato un vero boom del mosaico?
“La richiesta dei mosaici è aumentata tanto negli ultimi tempi, non solo per i bagni, ma anche per altre strutture pubbliche e private. Teniamo presente che si tratta comunque di un prodotto che mediamente ha un certo costo. Ad esempio, buona parte delle piscine a Trieste è fatta in mosaico in quanto è un prodotto che non ha problemi con l’acqua, non richiede tanta manutenzione ed è impermeabile. In sostanza è vetro, quindi un ottimo isolante, che ha la caratteristica e il pregio (utile soprattutto nei bagni) di essere fresco d’estate e caldo d’inverno. Un vantaggio notevole rispetto ad una normale piastrella proprio per la sensazione che la pelle ha al suo contatto. Un altro vantaggio è quello di essere composto di piccole tesserine che lo rende più adattabile a rivestire pareti di vario tipo”.
Ci sono anche dei nuovi tipi di mosaico dalla foggia antica…
“Di recente sono stati messi sul mercato i mosaici di marmo, che riprendono un po’ le caratteristiche e il disegno di quelli antichi. Alcuni vengono perfino tagliati a mano seguendo una tipica tradizione artigianale, come nella nostra regione è quella della famosa scuola di Spilimbergo, uno dei maggiori vanti per tutto il Friuli Venezia Giulia anche se purtroppo apprezzato più all’estero che in Italia. In questo caso entra in gioco l’estro e la creatività dell’artigiano a cui viene commissionato il lavoro, da pubblico o da privato, per la creazione di un certo tipo di disegno. Le realizzazioni dei mosaici sono molteplici e solitamente vengono fatte su progetto di un privato. I colori, come detto in precedenza, possono essere scelti a seconda dei gusti miscelando i quattro colori di base. Da sottolineare, in particolare, la grande flessibilità del mosaico che, essendo composto di vetro, si adatta con facilità a pareti con curvature concave, convesse o a colonne. E poi le dimensioni, che sono davvero svariate: dai tasselli del mosaico tradizionale con il classico 2x2, alle forme più grandi e originali a seconda della richiesta del cliente. I mosaici inoltre possono essere scelti fra quelli tagliati a mano, secondo il sistema artigianale, o prodotti invece in serie”.
Il mosaico viene richiesto soprattutto per le grandi opere?
“Non solo. Il mosaico può essere utilizzato anche per il bagno di casa nostra, per la piccola parete del soggiorno, per il vano-scale e in tanti altri modi perché qui la fantasia non ha davvero limiti. Inoltre, non bisogna pensare che il mosaico sia necessariamente un prodotto costoso. Nel caso di un bagno, ad esempio, si potrebbero realizzare solo delle finiture in mosaico da affiancare alle normali piastrelle. Soluzioni che danno ottimi risultato in termini estetici e di soddisfazione del cliente senza comportare l’esborso di cifre eccessive. Poi, ovviamente, sta al negoziante consigliare l’utilizzo o meno di un certo prodotto in base alle reali esigenze di ognuno”.
Qual è la principale differenza tra mosaico in vetro e quello di marmo?
“Il mosaico di marmo, che è una pietra naturale, ha bisogno di un particolare trattamento: il marmo, infatti, ha proprietà assorbenti e dovendolo mettere ad esempio in cucina o in luoghi potenzialmente umidi necessita di un trattamento successivo alla posa. Quello in vetro, invece, non ha bisogno di nulla perché non si macchia, è molto difficile che si rompa (poiché molto sottile, ma resistente) e la fuga fra le varie tesserine è anch’essa impermeabile. In sostanza, quest’ultimo tipo di mosaico ha molteplici vantaggi rispetto ad una normale piastrella. Di contro ci sono ovviamente i costi che sono assai diversi fra mosaico e piastrella”.
Quali sono gli eventuali problemi nella posa?
“In linea di massima non ce ne sono. Bisogna però che la superficie su cui poggerà il mosaico sia perfettamente liscia e planare. In caso contrario, se la superficie dovesse essere anche minimamente ondulata, anche il mosaico prenderebbe questa forma e il lavoro finale non sarebbe all’altezza delle aspettative. Per un buon risultato, quindi, molto dipenderà dal posatore, che dovrà avere molta esperienza perché la posa di un mosaico necessita di maggiori attenzioni rispetto a quella di una semplice piastrella”.
C.B.