Come si regola il calore?
Un condizionatore funziona sfruttando un ciclo termodinamico per assorbire e trasferire calore da un modulo all’altro. In particolare, mediante l’espansione di un gas (ad esempio il R407) viene assorbito calore, il quale viene ceduto presso l’altro modulo ricomprimendo lo stesso gas. Questa fase è possibile grazie ad un compressore elettrico, mentre per aumentare l’efficienza nel trasferimento del calore vengono aggiunti degli scambiatori di calore.
I condizionatori si dividono in due grandi famiglie: quelli solo a freddo e quelli “a pompa di calore”, i quali, oltre a raffreddare in estate, d’inverno riscaldano invertendo il ciclo di funzionamento. Si può fare un’ulteriore distinzione in base all’alimentazione e al funzionamento: possono essere macchine on-off oppure ad inverter, più diffuse. “Quella on-off – spiega Francesco Linzi, titolare di una nota azienda del settore, la Blueclima S.r.l. di Udine – ha un consumo elevato perché il numero di giri del compressore è costante e quindi non si adatta ai diversi carichi richiesti, mentre quella ad inverter fa variare il numero di giri in base alla temperatura esterna. Si tratta, quindi, di un dispositivo elettronico che permette di programmare e mantenere costante la temperatura prestabilita per le singole situazioni ambientali, con un risparmio sul consumo elettrico tra il 10% e il 30%”.
Meglio un condizionatore fisso o uno mobile? “Quello mobile – risponde Linzi – è adatto ad ambienti di piccole dimensioni, è facilmente trasportabile e non richiede lavori di muratura. A parità di costo, però, quello fisso è più silenzioso ed ha una resa maggiore”.
Se si vuole acquistare un condizionatore, è meglio farlo in primavera, quando escono prodotti nuovi, anche se l’ideale sarebbe installarlo in autunno o inverno, quando il carico di lavoro degli installatori è minore. Prima di tutto è utile chiedersi se l’apparecchio potrebbe servire per sostituire o integrare l’impianto di riscaldamento per l’inverno; i condizionatori con pompa di calore possono essere usati anche per riscaldare gli ambienti con la temperatura e l’umidità adatte. Tuttavia, la convenienza dell’utilizzo della pompa di calore per il riscaldamento è fortemente legata al costo dell’energia elettrica e alla temperatura esterna: nel contesto italiano tale tipologia risulta vantaggiosa solamente durante i mesi autunnali e primaverili, mentre durante l’inverno, con le temperature esterne basse, il rendimento della macchina cala eccessivamente.
La potenza di un climatizzatore, che deve essere proporzionata alle dimensioni del locale da rinfrescare, alle persone che ci vivono, alla posizione e alla grandezza delle finestre, viene espressa in Watt o più spesso in Btu/h, l’unità che si riferisce alla capacità di un apparecchio di cedere o assorbire il calore in un’ora.
Prima di acquistarlo è importante assicurarsi che il sistema risponda alle normative della Comunità Europea (deve riportare il simbolo CE) e valutare la classe di efficienza energetica alla quale il climatizzatore appartiene, che ci indica se l’apparecchio è in grado di assicurare alte prestazioni e risparmio energetico. Nella targhetta, in base alla legge vigente, i produttori devono indicare anche nome e marchio della casa produttrice, nome e numero del modello, consumo energetico, decibel di rumorosità e marchi di sicurezza, diversi per ogni nazione.
Due consigli di carattere generale per chi acquista: chiedere il prezzo comprensivo di installazione e IVA, e preferire marche e professionisti che assicurino l’eventuale assistenza tecnica. Sui manuali in dotazione all’apparecchio dovrebbe sempre essere indicato il coefficiente di rendimento: più il valore è elevato, più l’impianto è economico.
Il buon funzionamento del condizionatore dipende, oltre che dalla qualità della macchina, anche da una perfetta installazione. “Un lavoro a regola d’arte – sottolinea Linzi – si ottiene soltanto rivolgendosi a installatori qualificati, persone abilitate dalla Camera di Commercio che svolgono solo questa professione”. Il climatizzatore deve essere installato all’interno di una stanza, e non nel corridoio rischiando di consumare inutilmente e a sproposito molta energia elettrica.
Non meno importante, infine, è la manutenzione. “Almeno una volta l’anno – consiglia Linzi – si deve chiamare una persona qualificata che faccia un check-up dell’impianto; inoltre, va effettuata una verifica bisettimanale dei filtri e la pulizia, con prodotti specifici, dello scambiatore per prevenire la formazione di batteri e di cattivi odori”.
Angelica Pellarini