Latte avvelenato: sequestro di 10 quintali a Napoli
| Redazione Sconfini
Vi ricordate alcune settimane fa lo scandalo del latte contaminato dalla melamina che in Cina ha colpito migliaia di bambini e fatto diverse vittime (il numero, come consuetudine del trasparente governo cinese, non è precisato)?
Vi ricordate le rassicurazioni che piovevano da tutte le parti per rassicurare i consumatori? "L'Italia non importa latte cinese", neanche un goccio, "La filiera distributiva del nostro paese è immune da questi prodotti", "Acquistate senza problemi" e così via. Ci avete creduto?
Nel corso di un'operazione del corpo Forestale a Napoli, sono stati sequestrati niente meno che 10 quintali di latte alla melamina provenienti dalla Cina. Decine di denunce, tutto il lotto posto in condizioni di non nuocere. Il latte sequestrato dalla forestale è stato ritrovato all´interno di un hangar della zona industriale del capoluogo campano, il più importante centro logistico di generi alimentari di import-export del centro-sud italia. Coinvolti nell'operazione anche alcuni esercizi commerciali gestiti a Napoli da cittadini cinesi. Qui venivano venduti generi alimentari senza le indicazioni obbligatorie sulle etichettature.
Oltre al latte, sono stati sequestrati 300 chilogrammi di mozzarella cinese, 50 chilogrammi di prodotti caseari, 100 chilogrammi di té cinese al latte, 90 chili di papaia cinese al latte e 7 chili di zampe di gallina (!), questo perché ne è vietata l'importazione in quanto a rischio di influenza aviaria. Inoltre sono stati posti sotto sequestro panini al latte, gelatine di frutta, snack, pesce affumicato e altri alimenti che contengono piccole percentuali di latte in polvere.
A dover ancora spiegare l'accaduto il Ministro per le Politiche Agrigole Zaia: "Si tratta del più grande sequestro di latte cinese mai fatto in Italia" e ancora "Se fossero entrati in commercio ci sarebbero stati pericoli molto alti per i cittadini".
Nei campioni sequestrati la melamina era tra i 7 e i 22 milligrammi per chilogrammi (quantità non letale ma nociva), contro il limite europeo fissato a 2,5 milligrammi.
Dal momento che è impossibile che nel frattempo non si siano messe in commercio altre partite di alimenti contaminati alla melamina il consiglio, per adesso, è quello di evitare integratori alimentari di origine dubbia e di acquistare da negozi etnici, soprattutto evitando i piccoli supermercati cinesi.

Nel corso di un'operazione del corpo Forestale a Napoli, sono stati sequestrati niente meno che 10 quintali di latte alla melamina provenienti dalla Cina. Decine di denunce, tutto il lotto posto in condizioni di non nuocere. Il latte sequestrato dalla forestale è stato ritrovato all´interno di un hangar della zona industriale del capoluogo campano, il più importante centro logistico di generi alimentari di import-export del centro-sud italia. Coinvolti nell'operazione anche alcuni esercizi commerciali gestiti a Napoli da cittadini cinesi. Qui venivano venduti generi alimentari senza le indicazioni obbligatorie sulle etichettature.
Oltre al latte, sono stati sequestrati 300 chilogrammi di mozzarella cinese, 50 chilogrammi di prodotti caseari, 100 chilogrammi di té cinese al latte, 90 chili di papaia cinese al latte e 7 chili di zampe di gallina (!), questo perché ne è vietata l'importazione in quanto a rischio di influenza aviaria. Inoltre sono stati posti sotto sequestro panini al latte, gelatine di frutta, snack, pesce affumicato e altri alimenti che contengono piccole percentuali di latte in polvere.
A dover ancora spiegare l'accaduto il Ministro per le Politiche Agrigole Zaia: "Si tratta del più grande sequestro di latte cinese mai fatto in Italia" e ancora "Se fossero entrati in commercio ci sarebbero stati pericoli molto alti per i cittadini".
Nei campioni sequestrati la melamina era tra i 7 e i 22 milligrammi per chilogrammi (quantità non letale ma nociva), contro il limite europeo fissato a 2,5 milligrammi.
Dal momento che è impossibile che nel frattempo non si siano messe in commercio altre partite di alimenti contaminati alla melamina il consiglio, per adesso, è quello di evitare integratori alimentari di origine dubbia e di acquistare da negozi etnici, soprattutto evitando i piccoli supermercati cinesi.
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