Un Golden Retriever per amico
Alcuni anni fa mi è capitato tra le mani un manuale di addestramento per i Golden Retriever. Non so in che modo sia arrivato nella mia libreria, ma non era molto vecchio. Ad ogni modo l’ho letto, ed in particolare un passo mi ha molto colpito: si raccontava di un professionista non più giovanissimo e solo (oggi si direbbe single) che ha acquistato un Golden, il primo cane della sua vita. Il manuale, pagina dopo pagina, descriveva la straordinaria trasformazione di quest’uomo: da sedentario e stanco era improvvisamente divenuto attivo e pieno d’energia. Non so perché, ma il testo mi aveva colpito molto, e quando un amico (grande cinofilo) mi ha convinto a prendere un cane, la mia scelta è caduta su un Golden Retriever.
L’arrivo della cucciola in casa è stato entusiasmante e terrificante al tempo stesso. Il nostro tran tran familiare (sono stati “coinvolti” anche la moglie e il figlio di dieci anni) è stato completamente sconvolto. Tutte le nostre abitudini consolidate da anni di convivenza si sono dovute adeguare alla nostra “piccola”. C’è stato qualche momento di smarrimento, ma l’allegria e la gioia di avere un piccolo esserino affettuoso e vivacissimo sono state entusiasmanti.
Ho iniziato a fare lunghe passeggiate nel bosco con lei, dapprima al guinzaglio e poi lasciandola libera. Ho imparato a godere del silenzio e della natura come mai mi era capitato prima. Il cane che corre allegro e annusa tutti gli odori del bosco, facendomi osservare cose, animali, piante che mai avevo prima notato, ha cambiato la mia vita.
La nostra vita è legata ormai a valori e situazioni artificiali (per non dire virtuali), mentre tutti gli animali, e i cani in particolare, sono condizionati da cose semplici e naturali: procurarsi il cibo, correre, giocare, seguire il capo branco. Semplici concetti che gli umani hanno perso, o stanno perdendo: il cane ti costringe a ritrovarli. Almeno per me (ed anche per la mia famiglia) è stato così. Abbiamo iniziato ad apprezzare la gioia di leggere un libro seduti all’ombra di un albero, di mangiare un panino dopo una lunga passeggiata sulla riva di un torrente con il nostro amico a quattro zampe disteso al nostro fianco bramoso di averne un boccone. Mio figlio (videodipendente come tutti i ragazzini della sua età) si diverte a correre e a giocare con il cane, che risponde alle sue attenzioni molto meglio della Playstation.
C’è anche il rovescio della medaglia, purtroppo, dal momento che la vita con un cane comporta sacrifici non banali: le difficoltà s’incontrano soprattutto nella vita “canina” in città. Anche chi è più fortunato perché in pochi minuti di automobile ha la possibilità di raggiungere zone della regione dove ampi spazi liberi e verdi sono abbondanti, non sempre lo può fare (persone anziane che guidano con difficoltà, in inverno e magari con un vento gelido che spira non sempre è gradevole muoversi, e poi ci sono gli impegni di lavoro e le malattie), per cui si è obbligati a portare il cane in città. E qui cominciano i problemi: i cani sporcano, è quasi impossibile entrare in un negozio con il nostro amico, non ci sono spazi dedicati ai nostri cani, le persone sono spesso diffidenti verso i cani. A questa situazione si è giunti anche per responsabilità di quei proprietari di cani che non sanno (o non vogliono) educare i loro animali, non raccolgono le loro deiezioni imbrattando così le strade e i marciapiedi, si comportano in modo arrogante e superficiale consentendo ai loro cani atteggiamenti talvolta anche pericolosi.
La situazione in futuro dovrà assolutamente essere migliorata con l’aiuto dei Comuni e di tutti gli Enti coinvolti nelle tutela degli animali, individuando per prima cosa delle aree a disposizione dei cani e convenzionando esercizi pubblici che siano in grado di accogliere i proprietari dei nostri amici a quattro zampe. Sarà un compito difficile da portare a termine, ma lo ritengo ormai improcrastinabile considerando il numero di cani che vivono in città.
Come accennavo precedentemente, però, è anche indispensabile educare i proprietari di cani affinché a loro volta siano in grado di educare i loro amici. L’Associazione Cinofila Triestina è da anni impegnata su questo fronte con corsi specifici tenuti da addestratori qualificati e con incontri periodici di formazione.
Paolo Scheriani