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Un brindisi per i tangentari

 |  Redazione Sconfini

monete2La manovra finanziaria tremontiana rappresenta ormai l'Eden per coloro che si occupano di scovare norme e dispositivi di legge poco trasparenti o pronti a manganellare i più deboli e poveri.

Dopo aver scoperto che si prevedeva di tagliare le tredicesime ai dipendenti pubblici (ora promettono che modificheranno il testo ma ancora nulla è stato emendato) e che in pensione si doveva andare dopo 40 (+1) anni di lavoro (un "refuso" che il ministro promette di correggere nella stesura finale della manovra) si viene a scoprire per merito di Paolo Biondani de L'Espresso un comma di un articolo della suddetta legge che ha dell'incredibile e che sembra spalancare le porte alla corruzione più smodata, come se non fossimo già molto oltre il livello di guardia, e per di più praticamente legalizzata.

 

La norma scandalo è contenuta in un comma (art. 8, comma 10) che sembra scritto in aramaico e che letta da sola sembra non significare niente e invece è impostata in questo modo proprio per sembrare il più opaca e inutile possibile. Sembra stata scritta da un casalese, sotto dettatura di Riina e con il benestare delle 'ndrine che hanno colonizzato la Milano da bere di Letizia Moratti e cita: "All'articolo 16, comma 1, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, dopo la lettera d), è inserita la seguente: "d-bis) adottano i provvedimenti previsti dall'articolo 17, comma 2, del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, e successive modificazioni". Non ci avete capito nulla? E' normale. Era il loro obiettivo.

In italiano significa che d'ora in poi qualsiasi dirigente ministeriale sarà libero di assegnare appalti CON PROCEDURE SEGRETE!!!

La legge 165/2001 attribuisce i poteri dei burocrati più importanti. L'aggiunta tremontiana "d-bis" allarga le eccezioni alle regole di trasparenza, concorrenza e controllo. Finora questi poteri eccezionali spettavano solo all'autorità politica: per tenere segreto un contratto pubblico serviva l'autorizzazione motivata di un ministro o del presidente del Consiglio. Certo, direte voi, con Berlusconi e i suoi sgherri e fiancheggiatori alla criminalità più o meno organizzata (vedi Dell'Utri, Scajola, Matteoli e Cosentino) non è che cambiasse molto.

E infatti già oggi la torta degli "appalti segreti" vale centinaia di milioni di euro, ma la situazione è destinata a peggiorare.

Perché ora ottenere un appalto milionario senza gara sarà ancora più facile e soprattutto costerà in tangenti molto meno perché i pezzi grossi non dovranno rischiare facendo tutto di nascosto prendendosi responsabilità dirette, ma delegheranno le procedure di secretazione degli appalti ai capi-settore della burocrazia, i quali avranno la possibilità di decidere il proprio personale ed arbitrario elenco di "opere, servizi e forniture da considerarsi segreti".

Scovare e bloccare le probabilissime corruzioni sarà impossibile. Specialmente con la legge anti-intercettazioni.

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