Non andava così male dal 2003: l'Italia è in stagnazione, fattore che si verifica quando una nazione non solo non riesce a produrre più ricchezza, ma addirittura vede oggettivamente indebolito economicamente il proprio sistema.
Nel secondo trimestre 2008 il Pil (Prodotto Interno Lordo, ovvero tutta la ricchezza prodotta all'interno dell'Italia) è diminuito dello 0,1% rispetto al secondo trimestre 2007 e addirittura dello 0,3% rispetto al primo trimestre 2008. Insomma l'Italia va all'indietro e perde ricchezza. In crisi vari reparti su cui si fonda l'economia italiana: investimenti in costruzioni (-0,9%), esportazioni (-0,3%) consumi finali nazionali (-0,2%) e investimenti fissi lordi (-0,2%), commercio, pubblici esercizi e alberghi (-0,2%), industria in senso stretto (-2,2%).
La spesa delle famiglie segna un drammatico calo (7%) nei consumi di beni durevoli, un calo dell'1,6% dei beni non durevoli e dell'1% dei benisemidurevoli. In controtendenza gli acquisti per servizi, aumentati dell'1,3% e i dati sull'agricoltura sul valore aggiunto (+1,7%)
Anche la bilancia commerciale è in passivo rispetto alle rilevazioni precedenti: importiamo (quindi spendiamo)
l'1,3% in più mentre esportiamo (quindi incassiamo) lo 0,7% in meno.
Anche la commissione europea non ha dubbi: "L'Italia è in stagnazione (anche se in tutta l'area Euro non c'è da festeggiare ndr.) - ha sottolineato l'esecutivo UE - questo risultato implica che non c'è nessun impulso di crescita per il 2009". Insomma sarà ancora un anno che vedrà il Belpaese affondare dal punto di vista economico, spinto ancora più in basso da un'inflazione che si prevede toccherà la quota del 3,7% a fine anno.